Massimo Sozzi blog
Scritto da massimo.sozzi il 8 giugno 2006
Ieri sera ho visto su Rai3 il film di Marco Bellocchio “Buongiorno, Notte”. Racconta la storia del rapimento di Aldo Moro con una particolare attenzione nella ricostruzione dell’ambiente. Lo stile anni ’70 si trova in tutto: dagli oggetti ai colori, fino allo stile di recitazione che però un po’ si perde nel trascorrere del film. Splendida ed efficace è la scelta di intervallare con gli spezzoni dei tg dell’epoca!
La sensazione finale però non è di soddisfazione: i brigatisti vengono mostrati come persone isolate, che agiscono senza mandanti e collegamenti. Con tratti di sofferenza psichica e sociale. E il regista, pur non esaltandoli, non li condanna mai.
Forse, trattando certi argomenti, bisognerebbe avere il coraggio della condanna. Perchè la violenza non puo’ mai venir giustificata, e perchè quei momenti, quegli anni, fanno ancora paura a chi li ha vissuti e si è visto che troppo facilmente si possono ripresentare.
Il problema è che quelle persone a volte ritornano, perfno da vincitori…
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