No a religione e violenza insieme

Scritto da il 17 settembre 2006

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L’inizio del nuovo incarico per Bertone e Mamberti non è dei più allegri! Sembra che il mondo mussulmano non aspettasse altro che due parole chiare e, se vogliamo non di “lasciar-vivere”, del papa per cominciare a protestare. Protestare in modo vistoso, chiassoso, pericoloso.

In Italia si organizzano manifestazioni di massa quando bisogna distogliere l’attenzione da cose più importanti, come votare leggi in parlamento di notevole importanza. Non è che in quei paesi ci sia in questo momento dei problemi, magari economici, magari di fame e carestia, così che si sia reso necessario dirottare e canalizzare la rabbia popolare verso il papa e il cristianesimo?

Leggo da una notizia ANSA che il “New York Times ha definito ‘tragiche e pericolose’ le parole pronunciate dal Papa sull’Islam e lo ha esortato a scusarsi. Il giornale ha ricordato che non e’ la prima volta che Ratzinger ‘semina la discordia’ tra cristianesimo e mondo musulmano: lo fece anche nel 2004, quando era ancora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, e si pronuncio’ apertamente contro l’ingresso della Turchia in Europa.”

Forse il NYT ha dimenticato chi è il suo presidente e i danni che compie non solo a parole! Se proprio deve tirare le orecchie si guardi in casa. E poi, che Ratzinger avrebbbe seguito una linea diversa da Woityla nel porsi di fronte a certe situazioni era auspicabile. Chi mi conosce sa che sono molto favorevole all’incontro e al dialogo, nel pieno rispetto delle differenze. Ma sempre senza prescindere dai miei valori, che porterò avanti facendone un punto di partenza su cui dialogare. E la condanna senza appello della violenza penso sia un valore da cui non si puo’ prescindere.

Prendendo atto delle violente reazioni che hanno sucitato le parole del papa…

Voglio solo più riportare un post di Diego pubblicato su Macchianera. Sarcastico anche nella scelta dell’italotedesco, penso che abbracci molto bene il mio sentire. Lascio i link ma lo riscrivo perchè vale la pena leggerlo. E chissà se Diego l’ha veramente usata come predica per la sua Messa di oggi?!

Predica della domenica (4): Lettera aperta del Papa. di Don Diego

Karo Allah,
io scrife te anche si io penza ke tu non esiste.
Io ho parlato con George (no no no mio secretario che è in facanza, ma simpatico petroliere ke guida United States) e lui è kontento perkè attakki dei tuoi figli alla mia persona dice ke gli danno prete. O forse lui parlava non di prete ma di pretesto, e poi diceva felice: Iran Iran, Iran… Bo, io no kapire.
Comunque Io scrife te per dirti che no ho offeso nessuno. Detto solo ke guerra e Dio stanno insieme kome strakkino e nutella.
Il mio interfento citava pezzi storici e ne kondannava il tono sorprendente. Infito anche Tu a leggerlo si avete internet e non solo vergini in fostro paradiso.
Mi hanno spafentato le parole di tuoi figli. Perchè sempre mettere bombe e violenze in mezzo? Perchè minacciare città e innocenti? Perchè non lasciare libertà di espressione?
Perkè non kapire che uomo, ragione, libertà è fede possono konvivere insieme senza rompersi le balle a ficenda? No diko solo a Te a ma ancke a me e miei amici kattolici. E’ ora di basta. Possiamo fifere in pace, konfrontandoci su nostri dissensi e senza ke sola donna o uomo deva più soffrire ankora.
Io kiede scusa per kose ke non ho detto si questo fa inkazzare. Ma poi makari kiediamo insieme perdono a umanità ke fogliamo servire per ki in nome di Dio muore, fa morire, fa soffrire a qualunque livello: ke è spettakolo pietoso e indegno di civiltà.
Ti fa? Dimmi di sì. Dai…
Dal Vaticano 17 settembre 2006, anno secondo del mio pontificato
Tuo, Joseph R.
Ps. Saluta piccolo Buddah ke è da un poko ke io non sento.

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