Due articoli diversi, ma non troppo, descrivono l’Italia dei giovani e del lavoro. E la conclusione di Pier Luigi Tolardo: “Questo pamphlet on line, però, chiarisce in maniera inequivocabile perché, come, dove e quando, assisteremo nei prossimi anni alle più imponenti e distruttive rivolte giovanili d’Europa.” è un grido che in tanti oggi non vogliono sentire, ma il non ascoltare, fra qualche anno, rischia di farci tanto male.

Nei giorni scorsi, ampio risalto è stato dato a persone impresentabili salite in “cattedra”. Mi riferisco a Renato Curcio e alle sue conferenze. Impresentabile perchè è una persona che ha fatto molto male ad altri esseri umani e non si è mai pentito. Ma che suona un’allarmante campanello, parlando ad esempio delle condizioni di lavoro nei supermercati. Non diciamo poi che non ci hanno avvertiti: se i brigatisti sono tornati presto troveranno anche il terreno fertile, non più nelle fabbriche ma nei nostri bei supermercati.

Vi lascio ai due articoli:

Il rapporto Ires-Cgil “I volti del sommerso” presentato lo scorso 5 marzo a Roma, denuncia che sono oltre 3 milioni i lavoratori in nero in Italia. Di questi, 500 mila sono stranieri e quasi la metà si trova al sud. Emerge una situazione in cui i lavoratori sono come intrappolati nella propria condizione, costretti a subire l’illegalità in cambio di un lavoro che possa far arrivare alla fine del mese. Le paghe oscillano dai 400 ai 900-1000 euro al mese, per 8-10 ore di lavoro al giorno. Ovviamente, senza accumulare contributi, ricevere il pagamento dei giorni d’asenza per malattia, senza diritto alla maternità per le donne, etc… (fonte Amisnet)

Titolo: L’Italia spiegata a mio nonno, 50 pagine scritte da Federico Mello, con un’introduzione dello scrittore Enrico Brizzi, gratuitamente scaricabili in rete. Lucidamente e con dati certi e inoppugnabili descrive i giovani italiani: senza la prospettiva di un lavoro stabile, senza la certezza (anzi solo la speranza) di una pensione decente, condannati a stare in famiglia, vita natural durante. Dopo l’approvazione della legge Biagi il 50,7% dei contratti di lavoro stipulati dai giovani tra i 20 e 29 anni era a termine. Quelli passati da “a termine” a permanenti si riducono dal 31,9% del 2002-2003 al 25,4% del 2004-2005, mentre la possibilità di passare dal contratto a termine alla disoccupazione aumenta dall’11,2% del 2002-2004 al 20,7 del 2004-2005. Il reddito medio dei giovani italiani risulta quasi la metà rispetto ai coetanei inglesi, e del 50% più basso rispetto ai pari età francesi e tedeschi. In Italia i giovani fra i 18 e i 34 anni che vivono con almeno un genitore sono il 61%, degli uomini tra i 25 e i 30 anni, addirittura il 68% sta ancora con i genitori, contro il 23% dei tedeschi, il 18 per cento dei francesi, il 13% dei britannici. (fonte ZeusNews)

senza morti sulle strade

scritto da il 8 marzo 2007

In un post dell’altro giorno, ho scritto una cosa molto simile. Oggi sul Buongiorno di Gramellini potete leggere così:

Sulla strada giusta

Questo stesso testo esce oggi anche ne «l’Amaca» di Michele Serra su Repubblica e in «Italians» di Beppe Severgnini sul Corriere della Sera.

Dall’inizio dell’anno sono morti sulla strada più giovani italiani (138) che in tutte le missioni militari dal 1945 in poi (106). Per interrompere questo suicidio collettivo a puntate, il governo si accinge a dettare regole e inasprire sanzioni. Come già il governo precedente, ingrandisce il cartello «Attenti al cane» senza rendersi conto che il cane non c’è.

Il cane sono le pattuglie di polizia e carabinieri che dovrebbero controllare il territorio, dissuadendo gli ubriachi dal salire in auto e sottoponendo i sospetti alla prova del palloncino. In Germania, dove bevono peggio ma non meno che da noi, le stragi del sabato sera non esistono più. In Francia neppure. E non in virtù di un miracolo o della particolare resistenza alcolica degli indigeni. Il crollo degli incidenti ha coinciso con la decisione di mettere una pattuglia di agenti davanti ai locali a rischio. Cosa costa imitarli? Nelle casse dello Stato ci sono 37 miliardi di entrate fiscali extra: potremo permetterci di usarne qualcuno per pagare gli straordinari alle forze dell’ordine. Persino la Federvini ha promesso un aiuto. Se il numero d’incidenti crollasse di colpo, sapremo di essere sulla strada giusta. Coraggio, ministri Amato, Bianchi e Melandri. Fatelo per i ragazzi e un po’ anche per i genitori: passano le notti in bianco in attesa di una porta che si apre.

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