Le radici cristiane dell’Europa

Scritto da il 26 marzo 2007

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La vignetta l’ho vista su Macchianera, ma l’origine è su rododentro.

Il pezzo scritto invece è di Antonio Socci, tratto dall’articolo “I CRISTIANI: INVISIBILI O “CRETINIâ€?? ?© “Liberoâ€?? 4 marzo 2007″:
“(…) Quelle migliaia di persone non contano. E’ gente che non ha voce, le cui speranze, la cui fede, le cui domande non sembrano aver diritto di cittadinanza. Sono i cristiani.

Meritano tutto il disprezzo. Meritano derisione e invettive. Uno degli opinionisti più rumorosi della stampa laica, Piergiorgio Odifreddi ha appena pubblicato un pamphlet nel quale afferma tranquillamente che il Cristianesimo “essendo una religione per letterali cretini, non si adatta a coloro che sono stati condannati a non esserlo�?. Questo – secondo Odifreddi – “spiegherebbe anche in parte la fortuna del Cristianesimo: perché, come insegna la statistica, metà della popolazione mondiale ha un’intelligenza inferiore alla media(na) ed è dunque nella disposizione di spirito adatta a questa e altre beatitudini�?.

Odifreddi conclude: “il Cristianesimo è indegno della razionalità e dell’intelligenza dell’uomoâ€??. Non gli importa se proprio attraverso la Chiesa è stata tramandata la civiltà antica e sono sbocciate le università e la scienza. Agostino d’Ippona, Benedetto da Norcia, Tommaso d’Aquino, Dante Alighieri, Niccolò Copernico, Cristoforo Colombo, Michelangelo, Ignazio di Loyola, Bach, Galileo Galilei, Alessandro Manzoni, Mozart, Francesco d’Assisi, Cimabue, Giotto, Teresa d’Avila, Caravaggio, Kierkegaard, Aleksandr Solzenicyn, Madre Teresa, padre Pio, padre Kolbe, Martin Luther King, Karol Wojtyla – essendo ardenti cristiani – sono tutti da classificare fra i cretini. Mentre Odifreddi – che ha studiato in Unione Sovietica (come recita la terza di copertina del libro) – è il vero gigante del pensiero.

Chiunque può impunemente scrivere questi cose dei cristiani (provate a dirlo dei musulmani o di altri gruppi religiosi…). Sui cristiani si può sputare a piacimento. Si può rovesciare tutto il disprezzo. Sono il gruppo umano e religioso più perseguitato e massacrato, anche nel Novecento, ma non per questo sono onorati come vittime: vengono coperti di accuse e derisi come cretini. Secondo la World Christian Encyclopedia (Oxford University Press, 2001, seconda edizione, II voll.) di David B. Barrett, George T. Kurian e Todd M. Johnson, in duemila anni la storia cristiana ha avuto circa 70 milioni di martiri. Di questi, 45 milioni sono stati uccisi nel corso del XX secolo. (…)”

Questa, invece è la mia riflessione: già concordavo con il pezzo di Socci (inserito in un articolo più ampio di cui invece non condivido l’intero pensiero), ieri vedendo la vignetta mi è tornato prepotentemente alla memoria. Possiamo collegare la vignetta con l’articolo? La vignetta è un esempio di sputo a piacimento?

Oppure la vignetta è come un boomerang che torna indietro? Come una palla-pazza (ve le ricordate, quelle che da piccoli scappavano ovunque, aumentando di velocità nel rimbalzare?) che lanciata per colpire la Chiesa finisce per colpire tutt’altro?

Io propendo per la seconda perchè, pur riconoscendo i grandi errori della chiesa e dei suoi “pastori”, pur pensando che sia sempre meno apostolica e santa,  penso, e la storia lo dimostra, che l’Europa ha le sue radici nel Cristianesimo.

Forse più un Cristianesimo intellettuale che spirituale, un movimento più politico che religioso. Ma sempre con riferimento al Cristo.

Non riconoscere e deridere queste radici equivale a scavarsi la fossa. E come sono piccole le radici del vignettista! Amen.

13 Commenti per “Le radici cristiane dell’Europa”

  1. Alfredo scrive:
    27 marzo 2007 at 23:43

    Questo cultore dell’assurdo e della superstizione, già tristemente noto per la sua vocazione inconscia al cilicio,confonde il Cristianesimo con il Cattolicesimo Vaticano. Questa è la grande confusione che regna nella sua testolina ! Buon per lui riesce anche ad ammettere,obtorto collo,qualche erroruccio compiuto dalla Chiesa Cattolica,costato genocidi in termini di vite umane…ma questo non significa molto, si tratta solo di errori di gioventù ! Se la Chiesa Cattolica vuole rispetto, cominci a riconoscerlo lei per prima a chi non la pensa come lei e non continuando a voler imporre surrettizziamente, attraverso proni suoi rappresentanti nelle istituzioni politiche dello stato italiano, i suoi sacramenti a chi non li condivide : questo è totalitarismo e del peggiore, questo ci ha portati al peggior Vaticano possibile dai tempi di Giordano Bruno ad oggi. Pena la progressiva decadenza della sua chiesa,l’attuale pastore tedesco, capo dei cattolici e non dei cristiani, deve rassegnarsi al fatto che la religione è un fatto personale ed allora diventa religiosità, e che non è un compromesso con i “mercanti nel tempio”, uno sponsor dello antirelativismo, dell’intolleranza e che sopratutto non può essere un centro di Potere Temporale al servizio dell’integralismo, ovvero può anche esserlo, ma allora che cosa è ?
    Per finire, lasci stare l’Islam, per il momento ne abbiamo anche troppo del cattolicesimo!
    Adesso una domanda non tanto retorica : perchè non si chiede a questo popolo di cattolici di confermare attraverso una consultazione referendaria, la sua devozione alla chiesa vaticana ? Evidentemente considerando i non votanti come degli agnostici !
    Alfredo

  2. massimo.sozzi scrive:
    28 marzo 2007 at 12:38

    Spett.le Alfredo,
    le confesso che il suo commento mi ha lasciato un po’ perplesso ma penso che il rispetto e l’ascolto delle opinioni di ciascuno sia fondamentale, e soprattutto grande fonte di crescita.
    Suppongo che il suo commento, nelle parti iniziali in particolare, sia riferito al pezzo scritto dal signor Socci, anche perchè non mi pare di aver mai avuto vocazioni per il silicio.
    Il mio post però non voleva essere una riflessione sulla situazione specifica dell’Italia (per la quale posso trovare dei punti di accordo con lei), ma voleva avere un respiro più ampio, direi globale-mondiale. E penso che oggi, a livello mondiale, la Chiesa, e chi se ne professa figlio, sia più vittima che carnefice.
    Sperando di averla ancora tra i visitatori del mio blog e ringraziandola per gli spunti di riflessione, cordialmente la saluto!
    Massimo

  3. Alfredo scrive:
    28 marzo 2007 at 16:40

    Gentile Sig. Massimo,

    il mio intervento si riferiva, ovviamente, al Dott. Socci ! ed anche per il CILICIO .
    Io ho il massimo rispetto per le opinioni altrui , ma esigo reciprocità, è bene che si sappia subito che io ho una sola guancia disponibile ! E questa guancia viene percossa ogni qualvolta il Papa Cattolico pretende di impormi i suoi sacramenti :
    allora mi ribello e protesto . Non concordo con i pregiudizi del Sig. Odifreddi che non tengono conto che la religione va rispettata in quanto fatto personale : la fede non si può affrontare razionalmente , o la si accetta o la si rifiuta, è un atto di fede, appunto!
    Non ho alcuna difficoltà a riconoscere quale gesto criminoso quello che conculca le libertà di ognuno di noi ed i suoi diritti a manifestare la sua fede e le sue idee, ma nel caso delle persecuzioni sui cristiani non posso non rilevare che queste sono ispirate da confessioni altrettanto integraliste, fondamentaliste, intolleranti ed antirelativiste quanto lo è la Chiesa Cattolica, che comunque non può pretendere di avere il monopolio di Cristo.
    Cordiali saluti e grazie per la Sua ospitalità
    Alfredo

  4. massimo.sozzi scrive:
    28 marzo 2007 at 18:04

    Grazie ancora a Lei, Alfredo. Mi ha fatto piacere trovare ancora questo Suo commento.
    Mi spiace che si senta imporre i sacramenti, perchè come dice lei la religione è un fatto personale.
    Io penso che la grande battaglia dei prossimi anni sarà quella dell’accettazione dell’altro. Senza però perdere quelle che sono le nostre radici, anche solo personali. Pena sentirsi persi, non realizzarsi. Perchè l’essere umano è un “animale strano”: vive nel presente, con i piedi nel passato e lo sguardo nel futuro.
    Penso che per chi vive in Europa, almeno, non si possa pensare al passato senza la chiesa. Nel bene e nel male, non tanto quanto religiosità quanto fattore culturale. Poi, nel presente e verso il futuro si puo’ cambiare.
    Ma ci sarà altro che ne prenderà il posto? Ed è tutto da buttare?
    Non lo so, ma grazie ancora Alfredo per i Suoi interventi, perchè il passato dev’essere condiviso e raccontato per avere valore!
    Cordialissimi saluti!
    Massimo

  5. Alfredo scrive:
    29 marzo 2007 at 13:22

    Gentile Sig. Massimo,

    qua da me oggi è una bella giornata, cielo terso e pieno di luce, limpido come le mie domande che attendono risposte :

    Ma il nostro riferimento quale è, le nostre radici dove sono ? Nel cristianesimo o nel cattolicesimo ?

    Il cristianesimo, spogliato della sua componente trascendente, rappresenta una istanza sociale, di giustizia sociale, di fratellanza, di sussidiarietà, di solidarietà e di abolizione della schiavitù, sulla quale oggi più nessuno avrebbe nulla da ridire, rappresenta un nobilissimo ed
    umanissimo ideale. Anche questa è la religiosità sulla quale sono piantate le nostre radici.

    In questo quadro, mi dica, cosa c’entrano le spedizioni punitive dette CROCIATE, Il TRUBUNALE DELLA INQUISIZIONE, L’IMPERIALISMO
    MILITARISTA DI PAPA GIULIO II, IL TRIBUNALE DELLA INQUISIZIONE, I GENOCIDI DOVUTI ALLA CONTRO RIFORMA, I ROGHI DI VANINI E GIORDANO BRUNO, L’ABIURA IMPOSTA A GALILEO, LE PREPOTENZE E LE DENUNCE DI APOSTASIA ED ERESIA SCAGLIATE SU POVERI INNOCENTI PER CONDANNARLI AL ROGO, vuole che continui ? Con questa tradizione Cattolica io non voglio proprio entrarci, non voglio averci proprio nulla a che fare ! Non ho proprio nulla da spartire ! Ho certamente più a che fare con Spartaco o con Tito Lucrezio Caro, quindi le mie radici affondano nel pensiero occidentale, sia cristiano che pagano.

    Sig. Massimo,come uomo sono già sottoposto al supplizio di Tantalo : “aver sete di una acqua che fugge”…,dove la nostra acqua,la Verità, è sempre ir -raggiungibile attraverso approssimazioni successive, quindi sempre sfuggente… e sempre prossima. Il concetto di “assoluto” mi è pertanto estraneo non si trova in quell’ acqua !

    Se vuole, risponda alle mie domande…non chiedo giuramenti sulla mia bandiera…il dialogo non li può pretendere.

    Cordialmente

    Alfredo

  6. massimo.sozzi scrive:
    29 marzo 2007 at 16:00

    Gentilissimo Alfredo, se non le spiace porto il nostro dialogo in “prima pagina”!

  7. Alfredo scrive:
    29 marzo 2007 at 19:03

    ACCETTO LA…MINACCIA !
    a.m.

  8. Alfredo scrive:
    29 marzo 2007 at 19:04

    ACCETTO LA…MINACCIA !
    Alfredo

  9. massimo.sozzi scrive:
    29 marzo 2007 at 22:15

    …minaccia?! Volevo solo dire che non le ho risposto qui, ma ho scritto un post nella pagina principale del blog!
    Massimo

  10. Alfredo scrive:
    30 marzo 2007 at 07:43

    Ma la mia era solo una battuta !
    Avrei potuto anche dire che accetto la sfida !
    alfredo

  11. massimo.sozzi scrive:
    30 marzo 2007 at 07:59

    Ah! Visto il commento in maiuscolo ho pensato che fosse urlato per rabbia!
    Direi che allora è tutto ok! :-) Massimo

  12. Alfredo scrive:
    30 marzo 2007 at 13:07

    L ‘ Immagine delle Radici sottintende un progetto compiuto, organico e lineare : dalle radici di una quercia – una quercia- dalle radici di una betulla –una betulla- e così via. Se così non fosse l’Immagine retorica usata ed agognata, sarebbe abusata.
    Cosa c’è di lineare nella Storia dell’Umanità ? La tecnologia,forse.
    Le radici alle quali si vuol fare riferimento, peraltro non hanno ancora maturato i frutti promessi, dopo duemila anni…c’è qualche cosa che non và, se non nell’ideale, certamente nei mezzi usati per conseguirlo !
    Senta, l’insolenza della aritmetica ci dice che 5+5 = a 10, dalla nostra Storia impariamo che Democrito+Lucrezio, non necessariamente portano a Galileo. Difatti nell’intermezzo ed anche dopo, ne sono successe di tutti i colori ! La Umanità non ha di che esserne fiera ! Dunque questa rappresentazione non ha consistenza, almeno così come la ci si vorrebbe imporre !
    Senta anche questa :
    LO STUDIO DELLA NATURA NON FORMA UN TIPO D’UOMO BRAVO A VANTARSI ED A STRAPARLARE A SCIORINARE QUELLA CULTURA CHE E’ TANTO RICERCATA DAI PIU : ANZI FORMA UOMINI GRAVI ED INDIPENDENTI, CHE FONDANO IL LORO ORGOGLIO SULLE QUALITA’ PERSONALI E NON SULLE CIRCOSTANZE ESTERNE.
    Questo scriveva Epicuro circa duemilaquattrocento anni fa ! Circa cento anni prima di lui,un tal Anassimandro insegnava una teoria dell’evoluzione basata sulla osservazione.Mille anni dopo Cosma Indicopleuste insegna una teoria basata sulla Bibbia, secondo la quale l’universo è stato creato a modello del tabernacolo di Mosè !. A questo punto penso che sia meglio parlare di Radici che affondano nella storia del pensiero occidentale : è più giusto, onnicomprensivo, anche perchè in questo modo è più facile far passare come inosservate certe scemenze !
    Le nostre vere radici,se vogliamo metterla così,stanno nel nostro presente e nella nostra volontà di cambiare le situazioni, le realtà che ci circondano e le istituzioni che regolano i nostri rapporti interpersonali e sociali, tenendo sempre presente che l’uomo realizzerà quello che vorrà, dopo averlo capito . Di scontato, di fatale di automatico, oltre alle miserande certezze delle varie ideologie, non c’è proprio nulla, nemmeno il fatto che la specie umana sia destinata a regnare in eterno su questo pianeta.
    Buon fine settimana da
    Alfredo

  13. massimo.sozzi scrive:
    31 marzo 2007 at 08:14

    Le radici di un albero non sono singole, sono multiple, si spandono nel terreno con diverse profondità. Questo perchè l’albero cerca nel terreno ciò che più gli serve. Perchè si deve ancorare bene, deve avere una base stabile e sicura. Radici profonde permettono all’albero di non essere sradicato, di avere sempre nutrimento: quando, magari in periodi di siccità, non lo si trova in superficie ci penseranno le radici più profonde.
    Poi l’albero si sviluppa in un tronco, pezzo unico ma per poco. Perchè subito ricomincia a diramarsi nei rami. E nuovamente lo fa per vivere meglio, per ricevere più luce, per essere più bello!
    Se poi è un albero destinato a portare frutto, allora saranno i rami a pensarci. Ma solo se l’albero è stato correttamente innestato.
    Infine, ogni anno o quasi, i rami vengono potati. Così i rami che c’erano ieri, possono venir tagliati domani se non sono più utili. Ma le radici restano.
    Non mi pare che l’immagine delle radici, che per me rimanda all’albero, sia così abusata.
    Non pretendo che la radice sia unica, non voglio che rami secchi e improduttivi continuino a succhiare linfa. Ma le radici, a differenza dei rami, di anno in anno, di secolo in secolo, possono solo sempre moltiplicarsi.
    Il presente non può fungere da radice, perchè vorrebbe dire che è sospeso nel nulla.
    Un’ultimo pensiero: c’è un test bellissimo e drammaticamente semplice per i bambini. Chiede di disegnare un albero. Quando l’albero non ha radici è un segnale di malessere…
    Buon fine settimana anche a Lei Alfredo!
    Ps: sono alquanto ignorante in cultura classica, ma prometto di documentarmi al più presto sugli Autori che Lei ha citato e che mi sembrano molto interessanti!