Una riflessione che ho trovato molto significativa:

Mattutino a cura di G. Ravasi del 20 Marzo 2007 su Avvenire
COPIARE
Copiare da un altro autore è un reato di plagio. Copiare da più autori è, invece, un’opera meritevole e viene chiamata «ricerca».
Trovo questa battuta su una rivista, in una rubrica di «detti», e la «copio» per proporla oggi ai miei lettori. Certo, anch’io cado sotto le forche caudine di quel motto: ogni giorno compio un atto di plagio «copiando» una frase altrui, oppure, reimpastando più di una frase o idea, passo al genere della «ricerca» che però è pur sempre dipendenza. In verità, tra «copiare» e «ricercare» la differenza c’è e basta solo comparare il compito di un ragazzo che è ricorso a Internet per la sua «ricerca» e il saggio di uno studioso che gronda di riferimenti bibliografici. È, comunque, possibile costruire attorno alla battuta citata un paio di considerazioni.
La prima è all’insegna dell’umiltà o almeno del ritegno. Un autore medievale, Bernardo di Chartres, ha coniato una frase spesso citata: «Noi siamo nani sulle spalle di giganti». Solo per questo riusciamo a vedere un po’ più in là di loro. Fanno ridere certi autori che sbeffeggiano secoli di pensiero occidentale per rifilarci i loro prodotti che spesso sono solo pessime rimasticature del già detto o infime novità. «Copiare» dal passato può essere, quindi, un atto necessario e segno di intelligenza. Il grande Montaigne non esitava a confessare di ricorrere alle citazioni per «far dire agli altri quello che non so dire bene, talora per debolezza del mio linguaggio, altre volte per debolezza della mia intelligenza». L’altra considerazione è conseguente alla prima: per «copiare» bisogna leggere. L’augurio è che, in un paese come il nostro di non-lettori, questa pratica cresca senza riserve e remore, soprattutto quando si tratta di classici.

Commenti disabilitati su si puo’ copiare…solo dopo aver letto!