1° maggio 2007

scritto da il 1 maggio 2007

Su Torino7 di venerdì scorso ho scoperto una cosa interessante sull’origine della Festa del 1° Maggio: «La storia del 1° maggio ha le proprie radici nel 1855. In Australia, il movimento sindacale con il motto «Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire» iniziò a rivendicare forme di lotta organizzata. Che diventarono concrete negli Stati Uniti, precisamente nell’Illinois, quando nel 1886 venne approvata una legge che regolamentava la giornata lavorativa in otto ore».

Purtroppo la Storia ci racconta di tanti, troppi, 1° maggio bagnati di sangue: dai martiri di Chicago del 1886 all’eccidio di Portella delle Ginestre del 1947. Se volete una pagina più ricca di informazioni la trovate qui: http://www.cgil.it/NuovoPortale/LaCgil/StoriaPrimoMaggio.asp

Ma è il motto originario dell’Australia che mi ha colpito e fatto pensare. Nel 1855 era corretto chiedere 8 ore per lavorare, 8 per lo svago e 8 per dormire. Nella maggioranza dei casi la distanza tra casa e luogo di lavoro non penso superasse i 10-15 minuti. Oggi, 2007, continuiamo a vivere con gli stessi tempi. Ma davvero, a chi lavora 8 ore, restano 8 ore di svago?

O forse oggi è più facile che delle 8 ore di svago bisogna spenderne almeno un paio per raggiungere le 8 di lavoro? Se ne parlava a cena l’altra sera: il telelavoro non funziona perchè manca il contatto umano, che sprona e supporta. Ma penso che anche il togliere le ore di svago (che si può leggere anche come formazione, salute fisica, contatti umani) non aiuti a vivere meglio. E tante persone che vivono male non concorrono a formare una società sana.

Esistono alcune, poche, troppo poche, realtà aziendali che si preoccupano di fornire le occasioni di “svago” ai loro dipendenti nelle vicinanze del posto di lavoro. Tutte realtà vincenti e purtroppo quasi mai italiane. E dire che quasi un secolo fa l’Italia era all’avanguardia con esperienze come quella dell’Olivetti e del Villaggio Leumann: «Leumann non era soltanto un nucleo residenziale per i suoi operai, bensì un’area ben delimitata in cui produzione, abitazione, istituzioni sociali e previdenziali, tempo libero, erano strettamente connessi tra loro e formavano un organismo funzionale e socialmente evoluto».

Ma forse oggi il problema più grande non è lavorare 8 ore, il problema è trovare il lavoro…

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