Bush e l’insegnante

Scritto da il 9 giugno 2007

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«Il segretario di Stato Vaticano, card. Tarcisio Bertone, ha espresso oggi l’apprezzamento della Santa Sede per l’ opera del presidente Bush a tutela “dei valori della vita, della famiglia, dell’ educazione. (…) Non bisogna soffermarsi solo sugli aspetti problematici dell’ attività di governo (di Bush), ma anche sugli aspetti positivi”, ha sottolineato Bertone (…)». Se la notizia fosse apparsa su un giornale comunista si poteva pensare a una reinterpretazione delle dichiarazioni, invece, anche se sembra più una battuta da vignetta comica, le dichiarazioni sono tratte dal sito di Avvenire (giornale dei vescovi) e quindi c’è da supporre che le parole di Bertone, come sono state dette sono state riportate.

Si capisce chi oggi è il vero terrorista e chi è l’uomo di chiesa e di pace… e qualcuno deve ringraziare che Nostro Signore è stato inchiodato in Croce perchè il giorno in cui scenderà saranno ..azzi amari!

Ah, dimenticavo: non dite che Bush è guerrafondaio perchè come sostiene Casini è da provinciali! :-(

Ma se ci guardiamo attorno c’è di peggio. Domani mister cow-boy-Bush-ammazzo-tutti, per fortuna di Roma e nostra, sarà ripartito, ma a noi resterà quel giudice di Palermo che ha condannato una professoressa a 2 mesi di carcere (!!!!) per aver fatto scrivere cento volte a un alunno (deficiente) la frase “io sono deficiente”. Il povero piccolo tesoro di mamma e papà aveva “solo” preso in giro un compagno dandogli del “finocchio”…qualcuno a Torino si era gettato dalla finestra non tanto tempo fa per una “battuta” del genere.

Forse bisognerà accogliere l’appello di Gramellini e chiudere queste scuole «queste camere di tortura dove si proibisce a un povero fanciullo di dare simpaticamente del «finocchio» a un compagno, ribadendo il concetto con dovizia di particolari e di immagini. Quel talento aveva le carte in regola per sfondare in televisione e un domani in Parlamento, se solo la sadica istitutrice non fosse intervenuta a ingabbiarne la creatività dentro un castigo umiliante. E nel caso in cui il «finocchio» si fosse poi fatto del male, come in un’altra scuola qualche tempo fa? Che domande: sarebbe stato giusto accusare la prof di non aver saputo prevenire la tragedia. Scuole con professoresse simili non si possono tenere aperte un giorno di più. Di bizzarria in bizzarria, sono arrivate a costringere un giovanotto vivace e appena un po’ razzista ad autoinsultarsi per iscritto. Vogliono il ripristino delle punizioni corporali? Bene hanno fatto i genitori della vittima a risponderle per le rime. «Nostro figlio sarà un deficiente ma lei è una c…» E benissimo ha fatto il pubblico ministero che ha incriminato l’insegnante a non ritenere punibile la parolaccia di mamma e papà, considerandone l’alto valore educativo. Datemi retta: è meglio chiuderle, queste scuole. Soprattutto perché quel ragazzino fa la seconda media e ha scritto per cento volte «Io sono un deficente» senza la i».

E poi però non dimentichiamoci di chiudere anche certi tribunali. O almeno di licenziarne certi giudici.

Detto fra noi, nessuno è a conoscenza di una legge che permetta di raccogliere un certo numero di firme per far licenziare questo fenomeno di giudice? Noi siamo lo Stato, lui è un dipendente dello Stato, lui fa male il suo lavoro, noi (lo Stato) lo licenziamo. Non si può? Forse l’Italia potrebbe andare meglio…

8 Commenti per “Bush e l’insegnante”

  1. antonio scrive:
    9 giugno 2007 at 13:05

    Bella riflessione!

  2. massimo.sozzi scrive:
    9 giugno 2007 at 14:16

    Grazie!

  3. monica scrive:
    9 giugno 2007 at 16:47

    Condivido l’intervento.
    E’ più facile a Palermo condannare gli insegnanti (che resistono nelle scuole del centro storico senza essere missionari..) che i mafiosi – o anche solo con quelli che ammazzano per un posteggio, come è già successo…

  4. massimo.sozzi scrive:
    10 giugno 2007 at 09:23

    Hai ragione Monica, resistenza è il termine giusto per descrivere la situazione di tanti (troppi) insegnanti nella scuola italiana di oggi. E purtroppo non solo a Palermo ma dalle Alpi alla Sicilia!

  5. antonella scrive:
    10 giugno 2007 at 14:11

    si dovrebbe far scrivere la stessa frase imputata anche ai genitori!!!!

  6. massimo.sozzi scrive:
    11 giugno 2007 at 07:55

    si, ma in numero di volte decisamente superiore!

  7. Daniele scrive:
    12 giugno 2007 at 17:18

    quanto meno, la facciamo scrivere un migliaio di volte anche al giudice?
    Magari si ricorda di scriverlo con la “i”.

    daniele

  8. danilo de giuliani scrive:
    10 luglio 2007 at 22:12

    Solo per completezza d’informazione. Nessun giudice ha condannato nessuno. Prima di tranciare giudizi, si dovrebbe come minimo informarsi.
    E’ stato il PM a chiedere la condanna.