una D40 in palio!

scritto da il 18 luglio 2007

La promessa è chiara anche per chi, come me, non parla spagnolo: “Te regalamos una Reflex Nikon D40 con un Lente 18-55mm”!

E in cambio io cosa devo fare? Anche qui le istruzioni sono chiare: parlare sul mio blog del concorso. Fatto!
Ah, dimenticavo quasi! Anche indicare chi organizza il concorso con i link, quindi:

“Digitaltoyshop.com (la tienda de accesorios para cámaras digitales) y NeoTeo.com (la revista gratis sobre tecnolog�a) realizan un concurso con el cual el ganador se lleva una cámara Nikon D40 con Objetivo 18-55mm, participar es muy fácil, solo hay que comentar este concurso en tu Blog. Si tienes uno ¡participa ahora!�?

Devo ammettere che l’immagine in primo piano sul blog di Gennaro Carotenuto mi ha lasciato un po’ perplesso subito. Anzi, mi ha fatto anche un po’, scusate, schifo. Ma poi ho letto e non posso far altro che appoggiare la campagna promossa dalla TP – Associazione Italiana Pubblicitari Professionisti Delegazione Marche.

Erano gli anni ’80 e sembrava che la vita fosse solo bollicine. Oggi, dopo trent’anni, da bere non c’è quasi più niente.
La classe dirigente italiana, la cui l’età media va dai 60 ai 70 anni, il bicchiere lo usa per altre cose.
Anche perché loro, i nostri potenti geròntocrati, hanno già bevuto.
In questi ultimi decenni si sono tracannati litri e litri di politica, finanza, economia, cultura.
E, per digerire senza problemi, si sono bevuti anche qualche generazione di giovani competenti, appassionati
e preparati, che hanno potuto solo scegliere fra rassegnazione, precariato e espatrio.
I geròntocrati sono i veri responsabili di un’Italia sempre più vecchia: hanno superato l’età pensionabile da anni
e continuano ad esercitare il potere con arroganza e miopia. Giovanile, anzi infantile, è solo il loro egoismo.
In Italia, di questo scandalo, si parla poco e senza far male.
Però c’è un’associazione di pubblicitari professionisti, la più vecchia (fondata 63 anni fa),
con un presidente vecchio (61 anni) che almeno il problema comincia a porselo. Per sé e per gli altri.

Qui trovate il volantino in formato jpg e qui in formato pdf. Da diffondere!

cena a Piossasco

scritto da il 16 luglio 2007

L’evento è di quelli che solitamente occupano le prime pagine dei giornali di gossip. Ma si sa, quando gli invitati sono di un certo livello, magari personaggi che la sera prima erano impegnati con l’Opus Dei, la discrezione regna sovrana e nulla è trapelato.

Anch’io mi limiterò a citare il paese che ha avuto il piacere di ospitarci, anche se in realtà dobbiamo noi ringraziare E. per la splendida accoglienza.

E siccome l’italiano medio è sempre curioso di sapere cosa mangiano i capi di Stato in visita al Quirinale, anch’io vi delizierò con il menù della serata, aiutato dalla abile penna di un noto gastronomo che va sotto il nome di Erik Il Rosso (NB: solitamente si mette il nome del piatto e a seguire in vino in abbinamento. Erik ha pensato per l’occasione di invertire le posizioni):

Gruner Veltliner 2004 Hochterrassen (Salomon)
Amouse bouche tricolore di pomodorini,noci di mozzarella e olive verdi

Brut Nature 2002 (S.Stocker)
Sottile di carpaccio di polpo di scoglio

Champagne Brut Riserve (Billecart-Salmon)
Affettati misti tagliati a coltello:lardo di Arnad e salame di Bibiana

Petit Arvine 2006 Vigne Rovetta (Grosjean)
Cous-cous di verdure e olive nere

Blanc de Morgex et de la Salle 2006 Rayon (Cave de Morgex et la Salle)
Spaghetti ai frutti di mare

Pinot Nero 2002 (Yarden)
Corona di risotto al Barbera con salsiccia di Granda

Chablis 2002 Vieilles Vignes (Dom.Les Chablisienne) magnum
Terrina di coniglio sminuzzato in olio d’oliva « Libera »

Rosso del Sebino 1998 Casotte (Bellavista)
Freisa di Chieri Sup. 2003 Il Barbarossa (Balbiano)
Vino Santo 1997 (F.Poli)
Passito di Pantelleria 2004 (Florio)
Zuccotto bicolore
———————————–
Open bar: di tutto e di più.

 

 

 

Le foto sopra (per gentile concessione di E., F. e sottoscritto) dimostrano che le parole corrispondono a realtà. Ci sono cose che voi umani neanche immaginate… 😉

La Marseillaise

scritto da il 14 luglio 2007

14 luglio: Festa della Repubblica Francese

Allons enfants de la Patrie,
Le jour de gloire est arrivé !
Contre nous de la tyrannie,
L’étendard sanglant est levé, (bis)
Entendez-vous dans les campagnes
Mugir ces féroces soldats ?
Ils viennent jusque dans vos bras
Egorger vos fils, vos compagnes !

Aux armes, citoyens,
Formez vos bataillons,
Marchons, marchons !
Qu’un sang impur
Abreuve nos sillons !

(traduzione: Avanti, figli della Patria Il giorno della gloria è arrivato! Contro di noi della tirannia Lo stendardo sanguinante si è levato Sentite nelle campagne Tonare questi feroci soldati? Vengono fino nelle vostre braccia A sgozzare i vostri figli, le vostre compagne! Alle armi, cittadini! Formate i vostri battaglioni! Marciamo, marciamo! Ché un sangue impuro Bagna i nostri solchi!)

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blog-addiction

scritto da il 14 luglio 2007

Anche se esiste una psicopatologia che va sotto il nome di Internet Addiction Disorder, non è così in profondità che vuole andare il simpatico test che propone questo sito: http://mingle2.com/blog-addiction.
Sono quattordici domande in un inglese abbastanza facile (anche il sottoscritto le ha capite) che alla fine vi forniscono una vignetta della vostra patologia da blog!

(Pubblicato ieri su LoSpillo)

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(…) domani sarebbe stato il 28 giugno, ma neanche il 29, 30, ecc arriva la telefonata per la macchina del caffè. Così l’altro ieri (11 luglio) chiamo io: “volevo sapere se la macchina in riparazione, numero tal dei tali, è pronta?” risposta: “si”. Ok, allora ieri siamo andati a ritirarla e stamattina ho provato a metterla in funzione. Ma ieri, ritirandola, mi sono anche preoccupato di farmi spiegare bene in cosa l’hanno riparata, mi è stato detto che hanno cambiato la scheda confermando così la diagnosi già fatta la prima volta. Un po’ più di attenzione e ci saremmo evitati la seconda consegna al centro assistenza!

Conclusione? Sappiamo già che la scheda si guasterà nuovamente, speriamo solo che avvenga prima che scada la garanzia. Poi il centro assistenza continuerà a promettere di chiamare appena pronto ma non lo farà mai. E infine, quando la garanzia sarà scaduto, cercheremo qualcos’altro.

La storia della macchina del caffè, giunta alla terza puntata, è finita. Punto.

…o viste le premesse avremo un seguito?! Ah, non voglio fare una pubblicità negativa ma la marca della macchina inizia per Krup e finisce per rups. Se dovete acquistare tenetelo presente, mentre l’efficientissimo centro assistenza è in corso Grosseto 73 a Torino.

Qui le puntate precedenti: prima e seconda parte.

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grandiosi aumenti!

scritto da il 13 luglio 2007

L’altro giorno ipotizzavo un utopico futuro del mondo del lavoro. Decisamente utopico, tant’è che ieri scrivevo così su LoSpillo:

Aumenti tra i 28 e 39 euro mensili è l’accordo raggiunto ieri sulle pensioni. In pratica una media evangelica di 33 euro a pensionato, scusate ma quanto basta per mettere in croce anche il più paziente degli umani!
Si, perchè sono tutti soddisfatti di questo accordo, dai sindacati ai rappresentanti del governo (l’opposizione no ma solo perchè è il suo ruolo che non glielo permette, se fossero stati non all’opposizione anche loro sarebbero orgogliosi e felici). Tutti soddisfatti come se questi 33 euro fossero una panacea universale.
Il 14 luglio è un anniversario importante, qualcuno disse: “Se non hanno pane che mangino le brioche”, il popolo capì e licenziò la classe politica.

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meno secchioni in Italia?

scritto da il 12 luglio 2007

Sono usciti i primi, parziali, dati sull’esame di maturità di quest’anno. Se è poco più del 6%, contro il quasi 10% dello scorso anno, a meritarsi il massimo dei voti, c’è anche un 2,5% di bocciati che va sommato al 4% dei non ammessi. L’anno passato era stato il 3,5% a non superare l’esame (dati di LaRepublica.it).

Studenti meno bravi quest’anno? O forse la reintroduzione della commissione mista (cancellata nel 2002 dal governo Berlusconi, sempre attento a fare cassa) e la reintroduzione dell’ammissione (abolita dalla riforma Berlinguer nel 1999) hanno permesso di valutare in modo più oggettivo i maturandi?

Non è stata priva di polemiche questa Maturità e ancora mancano i dati definitivi. Ma che sia il segnale di un ritorno ai tempi in cui la scuola insegnava e formava e, soprattutto, poteva decidere quando l’opera formativa non aveva funzionato?

Chissà se un giorno torneremo a vedere bocciare anche alle elementari? Perchè un piccolo giusto fallimento può anche essere costruttivo…

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Ma siamo davvero sicuri che il padrone della televisione oggi sia Murdoch? Perchè ogni volta che io guardo un film sulla Rai, su Mediaset o da un dvd, quando scorrono i titoli di coda e il film, o telefilm che sia, mi è piaciuto, sono certo che apparirà un nome: Jerry Bruckheimer.
Pirati dei Caraibi, CSY, Il mistero dei templari, Cold Case, Bad Boys, The Rock…e così via fino all’ormai antico Top Gun o American Gigolo. Tutti prodotti da Jerry, che non sia lui il vero Grande Fratello?

(pubblicato ieri su LoSpillo)

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il futuro del lavoro

scritto da il 11 luglio 2007

Quando nel 1855, in Australia, si cominciò a manifestare per affermare i diritti dei lavoratori, la parola d’ordine era: “Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire”. E fu così per gran parte del movimento sindacale di tutto il primo Novecento.

In questi giorni in Italia il sindacato è impegnato in altre battaglie, in cui la parola d’ordine è “No allo scalone” o simili.

Non entro nel merito delle rivendicazioni sindacali e dei conti del governo. Per qualunque persona di buon senso è chiaro che il sistema che c’era prima era ottimo, forse troppo. E si sa che il troppo storpia. Oggi c’è bisogno di tagli e sacrifici, sarebbe solo demagogia (anche se con un fondo di verità) ridurre la questione a sostenere la necessità di iniziare a tagliare le pensioni d’oro e di chi le prende dopo due legislature o giù di lì. Forse è vero che sarebbe meglio qualcosa di più graduale dello scalone, e soprattutto senza negare i diritti già acquisiti.

Ma non è sulla riforma pensionistica in sè che voglio riflettere. Piuttosto su ciò che vorrei sentire dai sindacati: se bisogna andare avanti a lavorare fino a 60 anni, poi 65 e poi chissà… ed è chiaro che bisogna perchè non si può fare in altro modo, se i tempi si allungano, allora non è più accettabile l’antica parola d’ordine delle otto ore. Non tanto per le otto ore, ma per il sistema che non prevede una formazione che permetta di lavorare in modo produttivo fino a quell’età.

Se i sindacati e i sindacalisti fossero davvero dalla parte del lavoratore dovrebbero mettere sul tavolo delle trattative questa proposta: si accetta il nuovo sistema pensionistico ma con una nuova parola d’ordine. Che potrebbe suonare circa così: “sei ore di lavoro, 6 ore di formazione/fitness, 6 ore di svago, 6 ore per dormire”. C’è bisogno di garantire a tutti la possibilità di arrivare a 60, 65 anni con la testa e il fisico in ordine, e soprattutto la possibilità di rinnovare il proprio bagaglio di conoscenze e di formazione, in modo da non essere tagliati fuori dal mondo del lavoro.

Questo vorrei sentire dai sindacati. Ma ho paura che rimarrà un desiderio…

ps: ho considerato 6 ore di sonno perchè penso che la fatica di oggi sia diversa da quella del 1800. Per chi vorrà continuare a dormire 8 ore si potrà prenderne 2 dallo svago. Ma non preoccupatevi, la mia è pura utopia…

Orco beach

scritto da il 7 luglio 2007

Quando avevamo 14-15 anni, nei pomeriggi estivi liberi dall’Estate Ragazzi ci si organizzava e si raggiungevano le rive del torrente Orco. C’era chi portava qualcosa da bere, si cercavano le biciclette per tutti e si partiva. Un po’ più in su, in po’ più vicini all’acqua o un po’ più al centro del torrente, il posto variava come variava la portata dell’Orco che proprio perchè torrente non è molto regolare.

In alcuni periodi si potevano trovare dei punti in cui la quantità d’acqua consentiva dei tuffi per noi spettacolari. E la trasparenza permetteva di vedere tranquillamente il fondo.

Non c’eravamo solo noi ragazzini, perchè l’Orco da sempre come tutti i torrenti attira chi non può raggiungere, magari solo per qualche ora, un’altra località balneare. Ma già nell’irrazionalità della nostra adolescenza si diceva, con aria divertita e rassegnata, che si sarebbe andati a “Orco beach”. Un termine coniato per dare dignità di spiaggia a un luogo che molto lontanamente la ricordava ma conservando la consapevolezza che era un ripiego, un uso inconscio del termine inglese per riderci sopra ancora di più.

Gli anni sono passati, le alluvioni con frequenza hanno variato l’aspetto del torrente. Passandoci vicino si continua a vedere gente che vi passa qualche ora a prendere il sole.

Poi qualcuno cominciò a dire che la giunta comunale avrebbe voluto creare un’area attrezzata, e l’avrebbe chiamata “Orco beach”… E ieri (venerdì 6 luglio) leggo sulla Stampa, nella sezione “Ivrea e Canavese” un articolo dedicato a questa nuova iniziativa. Spiaggia attrezzata con tavoli per pic-nic, barbecue e campi da gioco. Tutto pronto (forse) per l’estate 2008 alla modica cifra di 120 mila euro.

Giusto ieri si sentiva al telegiornale che il 51% degli italiani non sarebbe andato in ferie quest’anno, mentre altri (di cui però il telegiornale non parla) dicono che non si trova più un posto libero. Cosa c’è di meglio che creare una spiaggia attrezzata per il 51% di cuorgnatesi che vorranno passare le ferie all’Orco. Magari in compagnia della giunta comunale che festeggerà con loro, ammirando il disfacimento dell’appena ristrutturata Manifattura, in attesa della prima piena dal costo di 120 mila euro…

Massimo Gramellini, il 3 luglio raccontava una “strana” storia americana: quella dell’amante della signora Friedman di Chicago, portato dal signor Friedman in tribunale e condannato dal giudice a pagare 4802 dollari per «furto d’affetto».
Scrive Gramellini: «L’idea che l’affetto si possa rubare come un motorino, e costi più o meno lo stesso, appartiene a una concezione dell’esistenza tipica degli americani, per i quali anche un bene immateriale soggiace alle leggi che tutelano la proprietà privata. Ma si può onestamente affermare che l’affetto di un coniuge sia un valore che la società deve proteggere? E che debba proteggerlo persino quando i primi a lasciarlo deperire sono i diretti interessati?».
La mente vola veloce alle parole di un grande Poeta, che nel 1967 cantava: «una vecchia mai stata moglie
senza mai figli, senza più voglie,
si prese la briga e di certo il gusto
di dare a tutte il consiglio giusto.
E rivolgendosi alle cornute
le apostrofò con parole argute:
“il furto d’amore sarà punito-
disse- dall’ordine costituito”».
Ma ricordatevi: «Si sa che la gente dà buoni consigli
sentendosi come Gesù nel tempio,
si sa che la gente dà buoni consigli
se non può più dare cattivo esempio».
Ne sono passati di anni, 40 giusti giusti, e quella che una volta era una canzone è divenuta realtà. Oggi si invoca la privacy ma poi, quando ci trova in difficoltà, si chiama la legge anche in camera da letto. Ascoltando sempre i suggerimenti delle persone più indicate!

(pubblicato il 06/07/07 su LoSpillo)

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parlando con Carlo

scritto da il 6 luglio 2007

L’altra notte si parlava con Carlo, percorrendo i portici illuminati di via Po, di quali sensazioni ti scatenano il vino e i suoi profumi.

Carlo si chiedeva, facendoci partecipi delle sue riflessioni, come si formano i gusti nei bambini. Come si faccia a dire questo mi piace e questo proprio non mi va. Perchè, quando poi ci troviamo a degustare un vino, spesso se ne esaltano o quantomeno se ne apprezzano profumi come il catrame, la pelliccia, la foglia di pomodoro e altri ancora. Tutti profumi che non vengono di solito catalogati come tali, ma piuttosto come puzze.

Forse perchè le esperienze più sensoriali ci permettono di tornare indietro, di rivedere e rivalutare i nostri parametri di “gusto”. L’edonismo della degustazione, così come i piaceri della carne, liberano i nostri sensi dagli stereotipi e ci lasciano ricreare nuove tabelle valoriali.

Ma chi è che ci costringe in certi canoni valutativi? La risposta non è certa ma siamo giunti ad attribuirne la colpa alla cultura. Una costruzione talmente forte da sovrastare oggi quella forma si lotta per la sopravvivenza che era la procreazione. Ma questa è un’altra storia…

Ps: chi è Carlo? Un amico filosofo che ama la vita, favorito dal poter ammirare la Mole dal suo letto. E chi non l’ha mai vista, mi creda che la Mole illuminata di notte, imponente di giorno, le riflessioni le obbliga. Se chiedete a lui però vi dirà che lavora in un ufficio tralasciando le mie definizioni.

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Benvenuta “bambina”!

scritto da il 5 luglio 2007

Era bello ieri sera vedere Torino animata da un’allegra movida. E pensare che tutto era nato da un’azienda privata (se non contiamo i finanziamenti statali) che festeggiava il lancio di una nuova macchina.
Noi, in piazza San Carlo, non eravamo proprio nel centro della festa ma l’aria che si respirava era ugualmente allegra!
Benvenuta 500!

Ps: mi piace ancora credere a Babbo Natale, perciò non raccontatemi che gli antichi romani parlavano di “panem et circens” per tenere buono il popolo. Anche perchè, se il circens ieri sera c’era, il panem sembra sempre più scarseggiare…

Cinquecento!

scritto da il 4 luglio 2007

Sarà la voce di Domenico Modugno con la parole di «Piove» (Ciao ciao bambina) ad aprire la festa per il debutto della nuova 500 stasera a Torino. Per la cronaca, “bambina” è il nome che rese celebre la 500 in Nuova Zelanda!

Noi, come sommelier, saremo in Piazza San Carlo. Un po’ lontani dal clou dei Murazzi ma pur sempre pronti a brindare a mezzanotte con l’Asti Spumante!
Benvenuta 500!

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