la crisi dei mutui

Scritto da il 16 agosto 2007

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Non sono un esperto di Borsa e ogni tanto dubito anche che esistano gli “esperti della Borsa”, mentre sono più propenso a credere che i veri esperti non si facciano mai sentire. Nella mia ignoranza, so che quando una Borsa chiude la giornata in negativo vuol dire che la maggior parte delle persone che hanno comprato/venduto azioni in quella seduta hanno perso una certa quantità di denaro.

So anche, sempre nella mia ignoranza, che questa è la regola delle Borse: su e giù, sperando di fare le mosse giuste nel momento migliore. Il salire e scendere della Borsa dipendono da tanti fattori, qualcuno strettamente legato alle società quotate, qualcuno più legato alla politica e agli avvenimenti dell’umanità. Perdere del denaro è il rischio da mettere sempre in conto quando si inizia a “giocare in Borsa”.

Quello che però non sopporto è vedere in questi giorni le chiusure in continuo segno negativo perchè in America c’è una crisi. C’è una crisi perchè l’America, da sempre terra delle libertà e delle grandi possibilità, ha deciso di aprire mutui a chiunque senza chiedere garanzie. Provi in Italia un lavoratore a progetto a chiedere un mutuo!

In America li hanno dati a tutti. Salvo accorgersi in seguito che i soldi non rientravano e quindi: crisi! E a chi tocca pagare? Al lavoratore a progetto italiano che ha, magari su suggerimento dell’impiegato bancario “che sapeva”, investito quattro soldi in borsa.

Qualcuno diceva: “la mia libertà finisce dove inizia la tua”. Sarebbe ora che l’America lo imparasse.

Ps: continuano a dettare legge in tutto il globo, ma all’interno hanno problemi notevoli; oggi si scopre che l’aspettativa di vita media di un americano è in continua discesa. Tra i fattori, come riportato da (Re)Think America, possiamo trovare

– Il sistema di assistenza sanitaria privatizzato che non e’  accessibili a tutti.

Il tasso di obesita’, tra i piu’ alti al mondo.

Le disparita’ razziali: un americano nero puo aspettarsi di vivere 5 volte meno di un bianco. Un nero maschio, statisticamente parlando, morira’ prima di un abitante del Nicaragua.

– Un tasso di mortalita’ infantile piuttosto alto, superiore addirittura a quello di Cuba e Taiwan.

Segnaliamo a quei nostri politici che inseguono il “sogno americano” come fosse l’Eldorado!

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