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Mi riaggancio al post di ieri e posso esordire dicendo che è stata una fortuna che non abbia telefonato io. Così ieri sera abbiamo potuto gustarci il nostro bel fritto misto!

Non tutti gli antipasti erano aglio&cipolla-free (anch’io mi faccio sedurre dall’ital-inglisc!), ma sono stati gentili preparandoci la carne cruda senza aglio. Riflettendo sul locale e sulla serata ho pensato che è giusto così; anzi è una fortuna che dobbiamo apprezzare, ovvero la possibilità di uscire a cena, mangiare bene e spendere il giusto, ieri sera una ventina di euro per uscire davvero sazi. Sono locali che sembrano destinati a scomparire; troppo spesso dietro il nome trattoria si trovano dei ristoranti stellari. Non stellati e nemanco da sogno, ma con prezzi esageratamente alti! E dove, comunque, non sanno neanche ciò che ti servono.

In una vera trattoria posso anche perdonare che non sappiano che nella rubra c’è la cipolla. Anche perchè quando mi servono la lingua in salsa mi sanno comunque dire esattamente come l’hanno preparata. Un connubio tra sala e cucina che è difficile trovare in locali ben più blasonati, segno di una passione che anima chi conduce la trattoria.

Il fritto misto? Dimenticate i pranzi di matrimonio anni ’80, in cui dopo 125 portate, alle 17:30 di un torrido pomeriggio di luglio, arrivava un insieme riscaldato di olio, pangrattato, pastella e qualcos’altro! Il fritto misto dev’essere il re del pasto, come ieri sera: due antipastini e poi Lui! Caldo, fragrante, con la giusta alternanza dolce e salato, pangrattato e pastella. Ben fatto, buono, molto buono anche se un po’ meno del solito. Ma è un piccolo dettaglio di una sera di fine agosto che non ci impedirà di tornare ancora!

Dove? A Scarmagno (TO) al bar ristorante La Travà.

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