sassolino nella scarpa 2

scritto da il 19 settembre 2007

Giusto colpire la Microsoft con una bella multa?
Giusto…perchè…aspetta che trovo una scusa…ma dai, Bill G. è un po’ antipatichino e Windows fa sempre dannare tutti. Insomma, decisamente giusta la condanna…
Adesso però mi aspetto che anche quell’azienda che ha iniziato a vendere le macchine con il navigatore preinstallato venga multata. Perchè il caso è identico! Senza contare che adesso bisognerà incriminare Google per monopolio sui motori di ricerca (o su Internet stessa), Apple per la musica digitale con iTunes, Oracle per i database, ecc.
Scusate, però la multa per Media Player mi pare una inutile farsa. Sui miei pc, sui quali per mille motivi ho sempre avuto Windows, hanno sempre girato WinAmp e altri.
Il problema non è che la Microsoft detiene troppo potere, il potere è che manca una cultura informatica che permetta alla gente di saper usare il mezzo. Sarebbe bello se la multa appioppata a Bill servisse a creare un pochino di questa cultura. Ma finch’è lo standard su cui si punta è l’ECDL vedo poche speranze…

sassolino nella scarpa

scritto da il 19 settembre 2007

Penso meritino un plauso le parole della prolusione di Monsignor Bagnasco, mi riferisco in particolare ai passaggi in cui richiama il problema del lavoro e del reddito delle famiglie italiane. Ne cito solo un passaggio: “Ma pensiamo anche ai giovani fidanzati che vorrebbero sposarsi e nei loro progetti sono annichiliti per il problema dell’abitazione che non si trova oppure è inavvicinabile per le loro risorse”.
Parole giuste. Però c’è una domanda che bussa: se ci vuole attenzione alla situazione economica delle famiglie, perchè gli istituti scolastici religiosi si sono fatti un contratto nazionale a parte, in cui stabiliscono di pagare meno e chiedere più ore al dipendente rispetto al contratto nazionale? Mah…

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:-)

scritto da il 19 settembre 2007

Era il 19 settembre 1982 quando il trentaquattrenne professore Scott E. Fahlman della Carnegie Mellon University, inviò a una bacheca elettronica dell’università un messaggio destinato a passare alla storia: “Propongo i seguenti caratteri per indicare le burle:
:-)
Leggeteli ribaltati su un lato”.
Era nato lo smiley! Il boom di internet negli anni Novanta l’ha reso universalmente noto, affogandolo in un mare di varianti: il punto e virgola simbolo dell’occhiolino, la D simbolo della risata a bocca aperta, la P simbolo della linguaccia.