iniezioni stampate

scritto da il 20 settembre 2007

La notizia del titolo la trovate più sotto. Prima però lasciatemi fare un commento, che probabilmente diverrà il vero nucleo del post. Il post l’ho scritto esattamente una settimana fa per LoSpillo, non era una notizia scoperta da me ma che io avevo letto su un blog dedicato alle nuove tecnologie. Una mezzora fa, nel telegiornale di Rai 2, è stato lanciato un servizio che parlava di ciò che su Internet girava almeno da una settimana, esattamente di ciò che avevo scritto nel post.

Non ritengo che il problema sia il telegiornale che prende spunto da Internet (non dal mio post sia chiaro!) per costruire i suoi servizi. Il problema è l’incapacità di riconoscere la paternità della notizia. Quando si scrive un testo scientifico e si cita un’idea, un pensiero, una teoria, anche se vecchi di cinquantanni e divenuti patrimonio comune bisogna indicarne la fonte: autore, titolo, anno, pagina. Ci si appoggia alle idee altrui ma se ne conserva l’origine. E si dà la possibilità, indicando il testo, di controbattere.

Nel paese di Igor Man e di Toni Capuozzo, i giornalisti televisivi non sono capaci di citare le fonti. Non hanno il coraggio di dire: “ho letto su Internet”. Non ci sarebbe nulla di male, si farebbero conoscere aspetti della rete a chi non vi può accedere. E non si farebbe la figura dei copioni, un po’ maldestri nel nascondere la mano sporca di marmellata. Internet resta un luogo scomodo, misterioso e di bassa statura morale. Buono solo per essere denigrato con chi lo pratica. O per essere scopiazzato!

Vi lascio, se avete ancora voglia di leggere, alla notizia oramai vecchia di una settimana!

«Ma l’era delle stampanti sta per terminare? Perchè sembrerebbe che la HP stia cercando di rendere la sua tecnologia a getto d’inchiostro più versatile: vuole infatti brevettare un cerotto con 90.000 microaghi ogni 6,5 centimetri quadrati che potranno iniettare farmaci nel paziente anche per lungo tempo o quando si verifichino certe precise condizioni (ad esempio la pressione del sangue). Per capirci, un metodo che ricorda i cerotti alla nicotina.
Non è che poi ci ritroviamo tutti tatuati “I love HP” come inevitabile effetto collaterale?!
(fonte: Gizmodo

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