Massimo Sozzi blog
Scritto da massimo.sozzi il 6 ottobre 2007
Sulla Stampa si possono leggere i risultati di una ricerca sul bullismo nella scuola. Per i (pochi) dettagli tecnici vi rimandano all’articolo. I risultati che escono dalla ricerca sono definiti «sconcertanti» e gli «interventi urgono» perchè dice l’articolo: «il bullismo esiste per 486 ragazzi e ragazze su 690. A 415 studenti (60,1%) è accaduto di assistere a prepotenze, a 140 (20,3%) di subirne e a 123 (17,8%) di metterne in atto.
Detto così, sembrerebbe che chi assiste non subisce e non mette in atto violenze, e viceversa. Non c’è bisogno di essere esperti di statistiche per capire che la divisione è un po’ forzata. Leggendo ancora scopriamo che «il 79,4% afferma di non aver subito prepotenze nell’ultimo mese, il 10,4% (72 persone) ammette di averne subita una, il 4,4% (31) due, lo 0,5% (4) tre, lo 0,7 (5) quattro. E il 4,3 (30) cinque e anche più. Una vita da non augurare a nessuno».
Indubbiamente. Ma il 79,4% che non subisce, cosa fa? Quando il bullo è in azione, come si comportano i compagni? Sono spaventati e scappano? «Con la possibilità di due risposte, «Fanno finta di niente» è stata l’opzione scelta da 322 studenti (46,7%), «Si divertono e fanno il tifo per il bullo» da 267 (38,7%), (…) «Sono spaventati» da 28 (4,1%)».
Io lo chiamerei fenomeno mafioso. E penso debba preoccupare più del bullismo.
(pubblicato anche qui)
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Non so se si può parlare di bullismo come di un oggetto d’arte o di un automobile. Proviamo a sostituire il termine bullismo con un sinonimo: “violenza d’epoca”. Direi che non c’è bisogno di aggiungere altro.