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Antefatto: il 4 ottobre, durante l’audizione parlamentare di presentazione della finanziaria, il ministro per l’economia Tommaso Padoa Schioppa ha avuto “parole d’amore” per i giovani. Illustrando le detrazioni fiscali previste sugli affitti per i giovani, il ministro ha parlato di “una misura interessante e importante”, perché “serve a mandare, quelli che io chiamo i bamboccioni, fuori di casa. Un’incentivazione a farli uscire visto che restano a casa fino a età inverosimili, non diventano autonomi, non si sposano mai”. Io avrei qualcosa da dirgli…

Spett.le (seppur poco gentile) ministro Tommaso Padoa Schioppa,

nella sua inutile esternazione, oltre ad essere poco sensibile ad un tema assai delicato, ha anche mostrato ben poca fantasia. Il termine “bamboccione” ha infatti ben più illustri precedenti.

Fu Fabrizio De Andrè, nella canzone “La città vecchia“, a parlare di un personaggio che amava sentirsi chiamare “micio bello e bamboccione”. Ma questo non era un trentenne, bensì un “vecchio professore” a cui chiedeva:

“cosa vai cercando in quel portone
forse quella che sola ti può dare una lezione
quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie
quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie”.

Il bamboccione allora è un vecchio professore, in cerca di piacere da una prostituta. Un vecchio professore…ma sbaglio o anche lei non è più giovane? Ed è professore? Non si preoccupi per la sua coscienza, se mai ne ha una, perchè De Andrè, mostrando molta più umanità di lei, alla fine l’assolve

“ma se capirai, se li cercherai fino in fondo
se non sono gigli son pur sempre figli
vittime di questo mondo”.

Si ricordi anche lei, Padoa Schioppa, che noi trentenni ancora in casa potremmo essere vittime del mondo che lei ha costruito. Non chiediamo di essere mantenuti o di avere il lavoro da dirigente. Chiediamo solo che la vostra generazioni ci consegni ciò che a suo tempo ha ricevuto dai padri: la possibilità di lavorare.

Ma forse le mie parole sono inutili, perchè ho sentito che va dicendo: “Le tasse sono una cosa bellissima”. Che il cielo ci aiuti.

Saluti,

Massimo Sozzi

7 Commenti per “lettera aperta a Tommaso Padoa Schioppa”

  1. bakkio2 scrive:
    7 ottobre 2007 at 20:29

    forse avresti dovuto mettere l’antefatto, visto che mi sono perso le dichiarazione del vecchio professore…..

  2. massimo.sozzi scrive:
    8 ottobre 2007 at 07:54

    Aggiunto!

  3. enzo scrive:
    9 ottobre 2007 at 13:45

    in una normale democrazia, un parlamentare che fa delle dichiarazioni del genere, l’avrebbero sottoposto a visita nel centro di igene mentale più vicino, per poi cacciarlo a calci nel culo…ma qui non c’è una democrazia non c’è più

  4. Simona scrive:
    9 ottobre 2007 at 19:19

    C’è già un sito su cui si può ordinare la maglietta con scritto “Sono un bamboccione�?, è su: http://www.cellulotto.org ed in più, invita tutti a partecipare al Bamboccione Day il 1° Dicembre 2007 !!!

  5. massimo.sozzi scrive:
    9 ottobre 2007 at 23:07

    1° dicembre…segnato! Grandiosa la maglietta!

  6. bobore scrive:
    24 ottobre 2007 at 09:07

    Io vado controcorente e mi dichiaro d’accordo con il ministro e con quanto dichiarato da Umberto Eco al TG1: i più grandi personaggi della cultura e dell’economia degli USA già a 18-20 anni vivevano fuori dalla casa dei genitori e magari facevano il lustrascarpe per strada per pagarsi il pranzo anzichè l’affitto giornaliero di una stanza.
    Si inizia così!!

  7. enzo scrive:
    24 ottobre 2007 at 15:06

    bobore
    il sig. ministro tommaso padoa schioppa è figlio del amministratore delegato delle generali e non ha mai fatto il lustrascarpe il papi gli ha pagato università e master prestigioso…cosi come lui sta facendo con i suoi figli ….nel caso non l’hai capito bobore sono i tuoi figli che nel casofaranno i lustrascarpe ….ai figli di tommaso padoa schioppa