Plateau royal

scritto da il 8 ottobre 2007

Venerdì sera abbiamo scoperto un angolo di Bretagna nel centro di Torino. Se non amate il pesce evitate di continuare a leggere. Altrimenti seguitemi…

Avevo circa 11-12 anni quando, in compagnia degli zii, provai l’emozione di mangiare il pesce crudo in un ristorante di Parigi. Garnier si chiamava il locale. Non so se esiste ancora, la scelta era caduta su di lui perchè probabilmente mia zia l’aveva già testato. Nei miei ricordi di bambino c’è l’immagine di Parigi con diversi ristoranti in cui il pesce, spesso ancora vivo, era esposto davanti all’ingresso. E quando il cliente ordinava, veniva preso dal cameriere per essere cucinato. Per la prima volta assaggiai le lumachine di mare…

Gli anni sono passati, il ricordo non è mai svanito ma neppure rinfrescato. Perchè in Italia, purtroppo, non ci si può fidare in questo settore. Poi, la scorsa settimana, vediamo una pubblicità su Torino7 e, visto che venerdì si festeggiava, cogliamo l’opportunità. Prenotiamo.

Ristorante Simini, in realtà una gastronomia in cui, per tre-quattro sera la settimana, vengono serviti ostriche & frutti di mare. Il nostro tavolino era stato preparato davanti al bancone, una sistemazione di fortuna che si è rivelata fortunatissima: per tutta la serata abbiamo avuto la compagnia di Michael, le roi des Coquillages.

Plateau royal: ostriche, astice, granchio, scampi, gamberoni e gamberoni royale,lumache, lumachine, gamberetti grigi, vongole della Bretagna, mandorle di mare, tartufi, clams, cozze del Mont St Michel… tutto accompagnato da uno champagne che sembrava creato apposta! Due ore di assoluto piacere per finirlo. E chiudere con un Calvados.

Volete farvi un’idea? Il sito è www.ostrichefrancesi.com . Lo segue personalmente Michael ma, penso non faticherete a credermi, la sua specialità sono le ostriche. Si puo’ cenare lì, in corso Racconigi 30 a Torino, o portare a casa. Se vi fermate potrete chiacchierare, esercitandovi magari con il francese, con Michael, con sua moglie o con la cameriera futura dottoressa, scoprendo qualcosa di più della Bretagna.

Il prezzo? Per il pesce crudo prima conta la qualità. Poi, comunque, giudicate voi se non ne vale la pena.