davanti alla morte

scritto da il 13 ottobre 2007

E’ morto il campione Tizio ma la manifestazione andrà avanti lo stesso perchè lui avrebbe voluto così…

L’attore Caio ci ha lasciati, ma la rassegna non si ferma perchè lui avrebbe voluto così…

La nostra amica Sempronia ci ha lasciati ma noi faremo lo stesso la sagra in sua memoria…

Quante volte si sentono notizie come quelle sopra. E quante volte sentendole si pensa che chi decide di andare avanti è proprio bravo, quasi coraggioso. Nonostante il grave lutto non ci si ferma ma, rispettando una presunta volontà del defunto, si continua.

A parte il fatto che il defunto, essendo tale, non può più confermare o smentire le volontà a lui attribuite, ma poi è proprio coraggio quello di voler andare avanti ad ogni costo? Oppure è una risorsa per chi rimane, una via di fuga per non fermarsi a pensare che la vita terrena un bel giorno finisce?

Fermarsi, rendersi conto che la persona amata non c’è più, elaborare che uno spazio è vuoto sicuramente crea dolore, disagio. Ma è un atto dovuto per poi continuare ad andare avanti. E’ ammettere che chi ci ha lasciato ci mancherà, è riconoscere giustamente il proprio dolore. Non ci sarà più un momento per piangere e contemporaneamente sentire il calore di chi ci sta attorno sostenendoci.

Domani sera, 14 ottobre, in piazza a Nichelino avrebbero dovuto suonare i Modena City Ramblers. Avrebbero dovuto perchè il concerto è stato annullato: il 6 ottobre Luca detto Gabibbo, un componente del gruppo, è morto in un incidente. E i Modena domani sera non suonano. Punto.