degustazione Castel Schwanburg

Scritto da il 15 ottobre 2007

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Venerdì sera abbiamo partecipato a una degustazione di vini dell’azienda Castel Schwanburg. Organizzata dall’enoteca Perbacco di Caluso, si è svolta nella Cantina dell’ Hotel Piccolo Principe di Caluso. Nella presentazione della serata, si leggeva che Castel Schwanburg è: “Azienda storica dell’Alto Adige, fondata nel 1556. Non ha mai mancato l’appuntamento con i cinque grappoli con il Cabernet Sauvignon Privat che degusteremo con altri otto eccellenti guidati dal dott. Dieter Rudolf”. Con una premessa così, le aspettative erano tante.

Com’è andata? Una bella introduzione da parte del Dieter, ci ha presentato l’azienda come lui, dopo importanti esperienze francesi, ha fatto crescere. Poi siamo passati ai vini. Ve li elenco, in ordine di degustazione, con i miei piccoli, insignificanti e inutili appunti…

A.A. Pinot bianco Pitzon 2006: al naso abbastanza minerale.
A.A. Terlaner 2006: al naso esce subito il sauvignon, anche se è solo il 10% delle uve che concorrono a formare il vino. Secondo il produttore, ciò è dato dal fatto che si usa un clone giovane di sauvignon.
A.A. Sauvignon Engl 2006: a differenza del precedente e a discapito del nome, qui il sauvignon non si sente! Un vino non stucchevole, consistente, lungo in bocca. Nasce da 5 cloni differenti e assai maturi come anni. L’ho trovato molto interessante.
A.A. Riesling Bacher 2006: un profumo molto delicato e tenue di pesca, da cercare ma una volta trovato è molto piacevole. Se qualcuno avesse dubbi, è riesling renano.
A.A. Pinot bianco Sonnenberg 2003: marsalato. Il produttore ha parlato di futuro!?!?!?

A.A. Schiava vino del castello 2006: unica uva coltivata con la pergola, piacevole al naso, poco persistente in bocca, nessun tannino. Per il produttore è il vino da bere sempre.
A.A. Pinot nero riserva 2004: la zona in cui viene coltivata l’uva è molto ventosa, questo permette di asciugare bene i chicchi assai vicini del pinot nero. Buoni profumi. Un colore un po’ scarico
A.A. Lagrein riserva 2004: buona persistenza in bocca. Un colore molto intenso che mi sarei aspettato di più nel pinot sopra.
A.A. Cabernet Sauvignon Privat 2001: è il prodotto di punta dell’azienda e lo dimostra. Nasce da una vendemmia fatta molto tardi (si parla di fine ottobre). Complesso al naso, ha bisogno di tempo per esprimere i suoi profumi. Dopo mezzora, riprendendo il bicchiere si scopriva ancora nuove sensazioni.

Conclusioni? Ci aspettavamo di più. Non solo, ma facendo notare al produttore che il Sonnenberg era marsalato ho rischiato la fucilazione sul posto. La fucilazione l’ho scampata, ma non il suo sguardo di superiorità misto a disprezzo… Poi ha tentato di dire che era tappo… Poi ha tentato di dare la colpa a chi aveva aperto il vino… Poi… Un pò troppo visto che aveva torto. E non è più stato tanto gentile!

Due note sull’organizzazione. Prima i complimenti all’enoteca Perbacco che ha deciso di organizzare l’evento, che indipendentemente dalla cortesia del signor Dieter, è riuscito bene offrendo un’occasione rara in Canavese. Poi, però, un appunto sulla sala: capisco che probabilmente era l’unica disponibile e penso sia molto bella per una cena tra amici, ma l’ho trovata poco funzionale per una degustazione, lo spazio personale era ristretto ed i rumori erano amplificati.

Infine, se volete leggere una recensione più seria e professionale della mia sopra, la trovate su MySobry.

2 Commenti per “degustazione Castel Schwanburg”

  1. MariCri scrive:
    15 ottobre 2007 at 12:54

    Leggo sempre con piacere le tue recensioni, visto che come te sono un’appassionata di vini, ma tu te ne intendi davvero! A proposito, ti segnalo un vino che a me è piaciuto moltissim: il Lagrein dell’abbazia di Novacella. io l’ho comprato in Trentino, annata 2001…una delizia!

    P.S. Grazie per le lusinghe al mio ultimo post, saresti perfetto nelle vesti di un trovatore che compone odi per le dame! 😉

  2. massimo.sozzi scrive:
    16 ottobre 2007 at 08:50

    Me ne intendo? Ti ringrazio ma tu mi lusinghi! Poi sarei io che vesto le parti di un trovatore… 😉
    Dell’Abbazia di Novacella ho già assaggiato alcuni vini (non il Lagrein purtroppo!) e concordo con te nel dire che lavorano molto bene. Soprattutto nell’ottica del rapporto qualità/prezzo.