L’altro Piemonte

scritto da il 17 novembre 2007

Vi piace il vino? Non avete impegni per questa domenica? Allora l’appuntamento giusto è la manifestazione: “L’altro Piemonte”.
Una degustazione dei vini Gattinara, Ghemme, Lessona, Carema, Bramaterra, Boca, Fara, Sizzano, Colline Novaresi, Coste della Sesia.
Grandi e spesso, purtroppo, sconosciuti vini piemontesi, tutti uniti dal Vigneto del Nord che si presenta alla ribalta!

Dove? A Villa Sassi (Strada Traforo del Pino, 47 – Torino) domenica 18 novembre 2007 dalle 15,30 alle 20,00.
Ingresso senza prenotazione.
Costo entrata: 15 euro (con omaggio bicchiere da degustazione).

Altre informazioni sul sito AIS Torino.

Le premier cri

scritto da il 17 novembre 2007

In Italia arriverà nel 2008, ma è già stato venduto in tutto il mondo (Cina, India, Turchia, per ora solo non in Africa) e da due settimane sta spopolando nei cinema francesi.

Parlo del film-documentario “Le premier cri”, del regista Gilles de Maistre, parla di un tema universale: la nascita di un essere umano. Non è un film sulla maternità o sulla genitorialità, ma sono dieci storie in dieci luoghi diversi (Francia, Stati Uniti, Vietnam, India, Brasile, Niger, Tanzania, Giappone, Messico, Siberia) di nascite.
Le donne partoriscono in maniere diverse. La donna Masai partorisce in piedi in una capanna, sorretta sotto le ascelle da un’altra donna. L’americana Vanessa sceglie un parto non assistito, senza visite mediche, ecografie, medicine. L’inizio è con due ragazze messicane, Gaby e Pilar, che vogliono partorire tra i delfini.

Tanti film parlano della morte, nessuno aveva ancora parlato dell’inizio della vita. Forse perchè neanche la nascita segna l’inizio della vita di una persona. Neanche l’embrione, di cui tanti si riempono la bocca a difesa o a condanna, neanche la cellula spermatozoica, segnano l’inizio dello spazio vitale.
E’ lo spazio mentale che crea la coppia genitoriale (lasciando poi entrare il dono di Dio o della natura, a seconda di quel che si crede) a far veramente nascere una nuova vita. E’ la costruzione dello spazio mentale tra uomo e donna, con l’impegno e la fatica che richiede, a segnare la “nascita”. Ma questo si preferisce non dirlo, perchè la presa di coscienza che richiede e le responsabilità che ne derivano, sono veramente troppo pesanti…

(le notizie sul film, il cui titolo tradotto è “il primo grido”, sono tratte da Repubblica.it)

(pubblicato anche qui)