prepararsi al Natale

scritto da il 27 dicembre 2007

Una decina di giorni fa, è andato in onda un servizio, al tg regionale piemontese, sugli spacci aziendali del biellese. Nessun losco affare ma si parlava della vendita diretta in fabbrica. Quello che mi aveva colpito era una signora, di origini probabilmente rumene, a cui avevano fatto alcune domande sul perchè stesse acquistando e se i prezzi erano buoni.

La signora, in italiano sufficientemente buono e con grande ottimismo, aveva risposto che: “almeno per Natale ci si può comprare qualcosa di bello da indossare”.

Questa risposta mi ha continuato a frullare in testa. Suscitando due riflessioni.

La prima, immediata, è stata di carattere socio-economico: la signora ragiona come gli italiani di qualche decennio addietro, c’è una festa in arrivo e perciò acquisto qualcosa di nuovo. C’è l’occasione, c’è il momento atteso che funge da scusa per spendere un po’ di più. E l’economia si nutre di tanti piccoli acquisti. Oggi gli italiani aspettano i saldi e non danno più soddisfazioni ai commercianti. Ma i commercianti fanno i saldi al 70-80 a volte 90%, togliendo valore intrinseco ai prodotti e, soprattutto, facendo sentire fregati chi ancora compra a prezzo pieno.

La seconda è arrivata dopo un po’ più di tempo: la signora è tra le poche rimaste che dedicava del tempo a prepararsi al Natale. Pensando al vestito ma, forse, anche al pranzo, ai doni e al Bambino che sarebbe nato. Forse… Sicuramente si stava preparando, per tempo, in anticipo, ed è una cosa che non sappiamo più fare. Arrivando invece agli ultimi minuti a intasare le strade di auto e intasare i nostri cuori di odio verso chi è in ritardo…come noi.

Perchè scrivo tutto ciò solo adesso? Perchè ero anch’io in ritardo.

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