Luigi Roca, morire di precariato perchè non si sà ridere
scritto da massimo.sozzi il 13 marzo 2008
L’altro ieri Luigi Roca, 39 anni e padre di due figli, si è impiccato . L’uomo ha lasciato un biglietto alla moglie e ai famigliari: «Sono triste perché mi sono stati tolti il lavoro e la mia dignità, perdonatemi» (laStampa.it).
La sua azienda, la Berco di Busano Canavese, faceva parte del gruppo tedesco Thyssen. E il suo contratto, interinale, non è stato rinnovato perchè la Thyssen se ne sta andando. O forse non è colpa dei tedeschi (www.ansa.it), ma sicuramente Luigi si è impiccato perchè senza lavoro.
Leggo da Mello che ieri sera, secondo Repubblica.it, Silvio Berlusconi, nel corso della rubrica del Tg2 Punto di vista, ha proposto la sua ricetta contro la precarietà: a una ragazza che chiedeva come risolvere i problemi derivanti dall’assenza di un lavoro stabile, ha risposto di sposare un milionario, magari suo figlio Piersilvio perchè con il suo sorriso se lo poteva certamente permettere.
…pezzo di merda!
Ma c’è di peggio: i suoi fidi che ben riportano il pensiero di chi lo vota. Si indignano, poverine, le truppe del Cavaliere (? la cavalleria aveva altri valori), sorprese da quella che definiscono l’aridità di spirito degli esponenti del centrosinistra che hanno protestato per le parole di Berlusconi. Il faccia-di-bronzo portavoce, Paolo Bonaiuti, non si fa attendere: “Il Pd non ha argomenti. Veltroni non trova di meglio che attaccarsi a una battuta scherzosa”. E per Altero Matteoli, la sinistra non riesce più a sorridere, “disperata per la più che probabile sconfitta elettorale”.
No, di fronte alla morte non si riesce a sorridere. Ne da destra ne da sinistra. Solo Berlusconi, le sue truppe e i suoi elettori riescono a ridere davanti a un morto di precariato.
Vergognatevi.