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L’altro ieri Luigi Roca, 39 anni e padre di due figli, si è impiccato . L’uomo ha lasciato un biglietto alla moglie e ai famigliari: «Sono triste perché mi sono stati tolti il lavoro e la mia dignità, perdonatemi» (laStampa.it).

La sua azienda, la Berco di Busano Canavese, faceva parte del gruppo tedesco Thyssen. E il suo contratto, interinale, non è stato rinnovato perchè la Thyssen se ne sta andando. O forse non è colpa dei tedeschi (www.ansa.it), ma sicuramente Luigi si è impiccato perchè senza lavoro.

Leggo da Mello che ieri sera, secondo Repubblica.it, Silvio Berlusconi, nel corso della rubrica del Tg2 Punto di vista, ha proposto la sua ricetta contro la precarietà: a una ragazza che chiedeva come risolvere i problemi derivanti dall’assenza di un lavoro stabile, ha risposto di sposare un milionario, magari suo figlio Piersilvio perchè con il suo sorriso se lo poteva certamente permettere.

…pezzo di merda!

Ma c’è di peggio: i suoi fidi che ben riportano il pensiero di chi lo vota. Si indignano, poverine, le truppe del Cavaliere (? la cavalleria aveva altri valori), sorprese da quella che definiscono l’aridità di spirito degli esponenti del centrosinistra che hanno protestato per le parole di Berlusconi. Il faccia-di-bronzo portavoce, Paolo Bonaiuti, non si fa attendere: “Il Pd non ha argomenti. Veltroni non trova di meglio che attaccarsi a una battuta scherzosa”. E per Altero Matteoli, la sinistra non riesce più a sorridere, “disperata per la più che probabile sconfitta elettorale”.

No, di fronte alla morte non si riesce a sorridere. Ne da destra ne da sinistra. Solo Berlusconi, le sue truppe e i suoi elettori riescono a ridere davanti a un morto di precariato.

Vergognatevi.

2 Commenti per “Luigi Roca, morire di precariato perchè non si sà ridere”

  1. Antonio Bruno scrive:
    14 marzo 2008 at 15:54

    Luigi si sarebbe ucciso se avesse saputo delle file interminabili davanti alle fabbriche della Cina? Luigi si sarebbe ucciso se fosse rimasto a casa mentre sua moglie fosse andata a fare la badante in Germania? Luigi si sarebbe ucciso se avesse 15 figli e uno di essi avesse scelto di fare il KamiKaze in un pub israeliano per favorire il resto della famiglia superstite? Luigi si sarebbe ucciso???’ E quanti luigi Palestinesi, Nigeriani, Rumeni, Polacchi ci saranno nel mondo?
    Il lavoro uccide e non solo da noi che riteniamo di essere l’ombelico del mondo, il lavoro uccide nei paesi poveri o poverissimi, che sono la maggioranza dei nostri simili, la maggioranza delle persone umane.
    Ci indigniamo giustamente per quello che accade in Italia…ma siamo completamente indifferenti rispetto a ciò che accade nel resto del mondo….e chi come fabio fa l’osservatore dell’ONU queste cose le fa e le testimonia…basta scorrere il suo blog

  2. massimo.sozzi scrive:
    16 marzo 2008 at 10:13

    Non lo so se Luigi conosceva queste tristi realtà, non so se conoscerle l’avrebbe fatto desistere o, seppur conoscendole, si sia lo stesso ucciso.
    Condivido pienamente la necessità di non pensare solo al nostro orticello, ma in questo momento mi sembra solo una sottolineatura utile a distogliere l’attenzione. L’attenzione dal fatto che l’Italia si è definita “repubblica fondata sul lavoro”, ma oggi di lavoro ce n’è poco, di lavoro si muore, senza lavoro ci si uccide.
    E qualcuno, che pretende di governarci, ci ride e scherza sopra.