diritto al non voto: una BUFALA!

Scritto da il 1 aprile 2008

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Qualche giorno fa mi sono arrivate un paio di email che “sponsorizzano” e “suggeriscono” una protesta da attuare in occasione delle prossime elezioni del 13 aprile. Il testo che mi è arrivato, invita a presentarsi al seggio e non votare facendo mettere agli atti questo gesto. Così facendo, si legge, si potrebbe cambiare l’esito delle elezioni. Bene, è una BUFALA!

Avendo praticato i seggi, il dubbio che fosse una bufala mi è sorto subito; ma solo oggi sono riuscito a raccogliere tutte le informazioni per smentire l’email, mentre potrete notare che il testo dell’email non ha alcun riferimento legislativo. Vi invito a leggere e diffondere, potremo evitare perdite di tempo e spiacevoli inconvenienti (leggi: denunce).

In verde l’email che mi è arrivata, mentre le parti in rosso sono le mie annotazioni di rettifica:

DIRITTO AL NON VOTO

Pochi lo sanno ma la legge prevede la possibilita’ di rifiutarsi di votare emetterlo a verbale. Quando si va al seggio e dopo che le schede sono vidimate si dichiara che ci si rifiuta di votare e si vuole che sia messo a verbale.

Le schede vengono vidimate il sabato e solo dalla domenica mattina ci si può presentare per votare (art. 46 comma 1 DPR 361), quindi l’email inizia già con una serie di indicazioni inutili. Nel verbale, che è atto pubblico, si possono/devono mettere proteste e reclami (art. 74 DPR 361).

Le schede di rifiuto vengono CONTATE e sono VALIDE, contrariamente alle schede nulle o bianche o all’astensione dal voto. Nessun media (chiaramente) ne parla, sembra che i giochi della CASTA siano gia’ fatti, come al solito la gente andra’ a votare il “meno peggio”.

I possibili casi sono: voti validi assegnati, schede nulle, schede bianche, schede contenenti voti nulli e schede contenenti voti contestati (art. 68 comma 7 DPR 361). Non esiste la tipologia “scheda di rifiuto” e, comunque, tutte le schede sono contate perchè ci dev’essere corrispondenza con il numero di votanti. Se uno, ricevuta la scheda, la riconsegna così com’è, si cade nel caso dell’elettore che non vota entro la cabina. In tal caso, il presidente dell’Ufficio deve ritirare la scheda, dichiarandone la nullità e l’elettore non è più ammesso al voto (art. 62 DPR 361). Quindi scheda nulla.

Nel caso le schede di rifiuto arrivassero a un certo numero (cosa mai successa nelle elezioni italiane) la casta avrebbe “qualche problema”nell’assegnare i seggi vuoti e i media saranno obbligati a parlarne. (…) L’astensionismo passivo non fa percentuale di media votanti e riguardo alle elezioni legislative il nostro sistema di attribuzione non prevede nessun quorum di partecipazione. Quindi, se per assurdo nella consultazione elettorale votassero tre persone, ciò che uscirebbe dalle urne sarebbe considerata valida espressione della volontà popolare (…). Altresì le schede bianche e nulle, fanno si percentuale votanti, ma vengono ripartite, dopo la verifica in sede di collegio di garanzia che ne attesti le caratteristiche di bianche o nulle, in un unico cumulo da ripartire nel cosiddetto premio di maggioranza….(…).

Il quorum non c’è. Ma non esiste neanche questa “percentuale di media votanti”! Ai fini dell’assegnazione dei seggi, nè le schede nulle nè i voti nulli portano variazioni. Per inciso: non vengono proprio considerati (art. 83 DPR 361). Per capire bene il meccanismo di assegnazione dei seggi, compreso il premio di maggioranza, vi invito nuovamente a leggere il testo di Massimo Introvigne. Il premio di maggioranza è comunque assegnato (alla camera e su base regionale al senato) a chi vince anche di un solo voto. Le schede e i voti nulli non assegnano punteggio. Ma non creano neanche problemi alla casta.

Esiste però un METODO DI ASTENSIONE, che garantisce di essere percentuale votante (quindi non delegante) ma consente di non far attribuire il proprio non-voto al partito di maggioranza. E’ infatti facoltà dell’elettore recarsi al seggio e una volta fatto vidimare il certificato elettorale, AVVALERSI DEL DIRITTO DI RIFIUTARE LA SCHEDA, assicurandosi di far mettere a verbale tale opzione; è possibile inoltre ALLEGARE IN CALCE AL VERBALE, UNA BREVE DICHIARAZIONE IN CUI, SE VUOLE, L’ELETTORE HA IL DIRITTO DI ESPRIMERE LE MOTIVAZIONI DEL SUO RIFIUTO (es.: ‘Nessuno degli schieramenti qui riportati mi rappresenta’)’.

L’email si ripete (probabilmente conscia della sua inesattezza), facendo confluire i non-voti (suppongo le schede bianche) alla maggioranza. Questa lettura può essere esatta, nella misura in cui la mia scheda bianca o nulla non ha permesso ad un altro di vincere. Ma l’astensione come percentuale votante non significa nulla.
Aggiungo una variante all’email: da qualche parte si scrive che il segretario è obbligato a scrivere le proteste. E’ una mezza verità, infatti secondo l’art. 104 DPR 361, il segretario dell’Ufficio elettorale che rifiuta di inserire nel processo verbale o di allegarvi proteste o reclami di elettori è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e multa. Ma leggendo anche l’art. 74, non si trovano riferimenti alle dichiarazioni e ai pensieri degli elettori, solo a reclami presentati e proteste fatte nei confronti delle operazioni di voto.

E’ invece da segnalare l’art. 100 DPR 361, che prevede multa e sanzione penale per chi turba il regolare svolgimento delle adunanze elettorali. Magari rallentandone notevolmente i lavori, forte del testo di un’email…
Infine, non confondetevi con i referendum, quando in presenza di più schede si può chiedere di votare solo per qualcuna (non facendo così quorum per quelle che si rifiutano). Ma è un’altra storia.

Per chi vuole i riferimenti precisi, che l’email come già detto non offre, sappia che il voto è regolato dal D.P.R. 361 del 30 marzo 1957, “Approvazione del testo unico delle leggi recanti norme per l’elezione della Camera dei deputatiâ€??, che ho più volte citato sopra e che potete trovare qui. Mentre una delle rettifiche più importanti è la Legge 21 dicembre 2005, n. 270, “Modifiche alle norme per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica”, che trovate qui.

25 Commenti per “diritto al non voto: una BUFALA!”

  1. Max scrive:
    1 aprile 2008 at 23:53

    Thank you President.
    La tua controbufala esprime pienamente anche il mio pensiero. Ho già inoltrato qualche e-mail di diffusione. Stamattina, purtroppo, su un giornale di quelli gratuiti che distribuiscono a Torino, mi hanno detto che era riportata la stessa cosa della mail, meno male che oggi è il 1° aprile.
    Ciao Max
    Ps. ore 8.30 all’ Umberto ?

  2. massimo.sozzi scrive:
    2 aprile 2008 at 09:01

    Purtroppo la notizia sembra che si sia diffusa ancora di più, infatti lo Zoo di 105 sta invitando a seguire questa protesta! Vedremo…
    Cmq va benissimo alle 8.30! Ciao!

  3. Luigi scrive:
    2 aprile 2008 at 09:50

    carissimo massimo,
    riesci a contattarmi al mio indirizzo mail?
    trovo molto interessante il tuo invtervento e visto che sono anch’io presidente di seggio sarebbe opportuno confrontarsi.
    grazie
    luigi

  4. valegex scrive:
    2 aprile 2008 at 13:27

    ma si sa.. questa mail purtroppo sta girando molto tra i giovanissimi… che si trovano nell’indecisione delle prime elezioni (indecisione.. forse anche comprensibile…) quindi sta facendo dei danni pazzeschi… posso incollare ( citando la fonte) questo post sul mio blog? fammi sapere via mail!
    ciauz
    valeh

  5. massimo.sozzi scrive:
    2 aprile 2008 at 13:44

    @Luigi: ti mando un’email così ci sentiamo.

    @Vale: incolla! E x il futuro non preoccuparti di chiedere il permesso: se mi citi sei sempre autorizzata! 😉
    Riguardo all’email, sta girando tra i giovani ma anche tra i meno giovani. E offre una possibilità anche allettante, cioè quella di protestare. Purtroppo però è solo una bufala!

  6. gunm scrive:
    9 aprile 2008 at 09:44

    Grazie grazie grazie! Nel web sei l’unico che mi abbia spiegato in modo semplice e chiaro per quale motivo è una bufala… inoltro subito delle mail! grazie mille!

  7. amx scrive:
    9 aprile 2008 at 19:34

    Guardate che non è proprio una bufala…
    Leggete qui:
    http://www.riforme.info/noschede2008/19-rifiuto-schede/117-noschede-rifnom

    e smettetela di credere solo ai giornali e alle televisioni, che depistano e disinformano in continuazione!

  8. David scrive:
    9 aprile 2008 at 22:41

    Grazie per la spiegazione nei minimi dettagli.

  9. Marco scrive:
    9 aprile 2008 at 23:49

    Chi ve l’ha detto che è una bufala? il diritto al non voto si può esercitare. come uno ha il diritto di scegliere il proprio canditato, ha pure il diritto di esprimere il proprio dissenso. Io mi presenterò ai seggi elettorali, mi farò timbrare il certificato elettorale e poi rifiuterò di ricevere la scheda elettorale… E per legge sono obbligati a mettere a verbale.. che poi sia valsa la pena o no non mi interessa. SI PUO’ FARE. è questo il punto. quindi non è una bufala.. e non uniamoci a chi vota il meno peggio… ricordiamoci che la politica è tutto un teatrino. non esiste destra o sinistra.. il potere ce l’hanno in mano i banchieri, non i politici… quelli sono solo delle maschere.

  10. Marco scrive:
    9 aprile 2008 at 23:58

    http: //signoraggio.forumfree.net/?t=25731465&st=0#entry219172108
    Tanto per essere precisi.. NON E’ UNA BUFALA.. C’è tanto di articolo della costituzione.
    SI PUO’ FARE… Quindi è verità.. la bufala è menzogna… Ragionate prima di scrivere, gente.. :-)

  11. massimo.sozzi scrive:
    10 aprile 2008 at 14:19

    @gunm e David: grazie a voi per l’attenzione e i complimenti!

    @amx: io non cerco di depistare nessuno! Comunque lascio volentieri il tuo link e invito a leggere soprattutto i commenti. Spero non vengano cancellati perchè rispondono bene alle vostre opinioni. Mi permetto solo di sottolineare due aspetti che non avevo considerato e che invece vengono evidenziati nei commenti: l’obbligo di votare una volta identificati e la possibilità di presentare proteste e reclami solo da parte dell’autorità competente.
    Io vorrei solo sottolineare che i presidenti e gli scrutatori non sono bestie cattive che vogliono mangiare l’elettore. Sono persone che cercano di rendere, con tutti i loro limiti, un servizio allo stato.

    @Marco…che dire, hai scritto bene tu: ragionate prima di scrivere.

  12. plagio scrive:
    10 aprile 2008 at 15:26

    Non ce sto a capi’ un cazzo.

  13. Marjiuano scrive:
    10 aprile 2008 at 18:09

    Visto che ho postato sul non voto e viene segnalato come bufala e non solo da te. Inoltre da più parti arriva la richiesta di un riscontro di legge puntuale circa la possibilità di non ritirare o restituire le schede elettorali, con conseguente verbalizzazione dei motivi del rifiuto o della restituzione. Allora ho postato il perchè è fattibile questo genere di protesta.
    Il dubbio, è che in assenza di una previsione normativa chiara i Presidenti di seggio potrebbero facilmente mettere in difficoltà chi volesse portare avanti questo tipo d’iniziativa.
    Di fronte ad una simile difficoltà si potrebbe agevolmente rispondere con una richiesta analoga per il motivo opposto: dove sta scritto che all’elettore è fatto divieto di restituire la scheda e l’impossibilità, quindi, di esigere la verbalizzazione dei motivi del gesto, protesta, come previsto dall’art. 104 comma 5, del Testo Unico delle Leggi Elettorali D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 e successive modifiche ?
    Neanche questo sta scritto da alcuna parte.
    Gli articoli 58 e 62, ad oggi gli unici ad essere citati per contestare la possilità della restituzione delle schede, non fanno altro che individuare i requisiti affinché il voto sia valido. Se l’elettore va in cabina, vota e non mostra a nessuno il voto espresso, la sua scheda finisce nell’urna, altrimenti viene annullata. Non risultano per altro conseguenze per l’elettore che voti al di fuori della cabina (a meno di comportamenti eccessivi tali da turbare il regolare svolgimento delle elezioni) tranne, come sopra scritto, l’annullamento della scheda e l’impossibilità di votare nuovamente. Ma per l’appunto, qui nessuno sta chiedendo di considerare la scheda rifiutata come valida ai fini del voto. Per farla annullare dal Presidente di seggio sarebbe infatti sufficiente richiuderla al di fuori della cabina e riconsegnarla.
    L’impossibilità di votare nuovamente, ovviamente, non può annullare in alcun modo la seconda cosa che un elettore può fare all’interno del seggio elettorale nel quale ha diritto di voto: presentare reclami o proteste che debbono essere verbalizzati. E se la lingua italiana e il suo uso hanno un senso, il differente significato della parola protesta sta ad indicare, evidentemente, tanto più perché utilizzata nello stesso periodo, qualcosa di diverso rispetto al reclamo.
    E l’obiezione che i reclami e le proteste possono essere presentate solo per questioni legate alle operazioni di voto, oltre che contrastare con il corretto uso della lingua italiana, non è ricavabile da nessuna disposizione di legge.
    Non c’è nessuna previsione di potere discrezionale al riguardo.
    Dovendosi per altro rilevare che ad essere sanzionato per la mancata verbalizzazione è il segretario, che di certo non gode dei poteri del Presidente di seggio. Anche questo, vorrà pur significare qualcosa?
    Ma andiamo con ordine.
    In linea di principio, in assenza di divieti espliciti o desumibili dal combinato disposto di più norme, la presunzione sta tutta a vantaggio di ciò che non è in alcun modo vietato, ma addirittura consentito.
    E anche laddove si riuscisse a trovare un richiamo indiretto che potrebbe far presumere l’esistenza di un divieto, trattandosi di attività interpretativa, si dovrebbe verificare la compatibilità di questa attività interpretativa con il complesso delle norme che, indirettamente, potrebbero, al contrario, far dubitare dell’esistenza del divieto indirettamente ricavato.
    Nel caso specifico, c’è un indubbio interesse dell’elettore ad esercitare il proprio diritto di voto.
    Ma oltre che un diritto, l’esercizio di voto è anche un dovere civico (Art. 48 Cost.)
    La prima questione che in tal senso si pone riguarda, evidentemente, la possibilità di poter assolvere a questo dovere civico nella piena disponibilità dei diritti costituzionalmente garantiti.
    E laddove il cittadino ritenga che i propri diritti siano stati in qualche modo lesi, verificare l’esistenza o meno degli strumenti normativi, durante tutte le fasi del procedimento elettorale, che consentano all’elettore, nell’esercizio del diritto-dovere, di richiamare l’attenzione degli organi preposti.
    Se questi strumenti non vi fossero ci sarebbe da gridare allo scandalo, ma il “caso” vuole che ci siano. Non efficacissimi, ma neanche del tutto assenti.
    Art. 104, comma 5, del Testo Unico delle Leggi Elettorali D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 e successive modifiche:
    Il segretario dell’Ufficio elettorale che rifiuta di inserire nel processo verbale o di allegarvi proteste o reclami di elettori è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa sino a lire 4.000.000.

    Ed anche:

    art. 87, comma 1, del Testo Unico delle Leggi Elettorali D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 e successive modifiche:
    “Alla Camera dei deputati è riservata la convalida della elezione dei propri componenti. Essa pronuncia giudizio definitivo sulle contestazioni, le proteste e, in generale, su tutti i reclami presentati agli Uffici delle singole sezioni elettorali o all’Ufficio centrale durante la loro attività o posteriormente.â€??

    Non solo, quindi, è per legge prevista, durante il procedimento elettorale, la possibilità per gli elettori di avanzare proteste o reclami (ed è bene sottolineare nuovamente la diversità di significato tra le due opzioni a disposizione: reclamo e protesta). A queste proteste viene dato, quanto meno sotto il profilo formale, un rilevo particolare, al punto che la Camera dei Deputati si pronuncia.
    Siamo cioè di fronte ad una vera e propria attivazione di un Organo costituzionale in conseguenza di un atto che legittimamente può essere compiuto da ogni singolo elettore.
    Tornando quindi al rifiuto o alla restituzione di una o più schede elettorali, nulla osta a che la protesta possa riguardare questioni come la legge elettorale, eventuali dubbi circa la correttezza della scheda elettorale ricevuta, o altri motivi che in ogni caso renderebbero di fatto inutile, nella convinzione dell’elettore, l’espressione del voto.

    Per concludere, come sopra ricordato, il segretario di sezione è obbligato a verbalizzare qualsiasi reclamo o protesta provenga dagli elettori.
    Si tenga inoltre presente che, in ogni caso, qualunque decisione venisse assunta dal Presidente di seggio per dirimere la controversia, l’eventuale diniego non potrebbe non essere esso stesso verbalizzato, con tanto di motivazione delle ragioni del rifiuto. Le decisioni del Presidente di seggio sono infatti soltanto provvisorie e, quindi, rivedibili, come anche ribadito nelle “Istruzione per le operazioni degli Uffici elettorali di sezione” relative alle politiche del 2006:

    § 6. �?? Potestà di decisione del presidente dell’Ufficio elettorale di sezione.
    Il presidente decide, udito, in ogni caso, il parere degli scrutatori, sopra tutte le difficoltà e gli incidenti che siano sollevati intorno alle operazioni della sezione, e sui reclami, anche orali, e le proteste che gli vengono presentati, nonchè sulle contestazioni e sulla nullità dei voti (art. 66, primo comma, ed art. 71, primo comma, del testo unico 30 marzo 1957, n. 361).
    La sua decisione, peraltro, è provvisoria.
    Infatti, il giudizio definitivo su tutte le contestazioni, le proteste e, in generale, su tutti i reclami presentati agli Uffici delle singole sezioni è riservato, rispettivamente, alla Camera dei deputati (art. 87 del testo unico n. 361) ed al Senato della Repubblica (art. 27 del decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533)

    Benché forti del complesso delle norme, evitare in ogni caso di passare dalla ragione al torto ed incorrere nelle sanzioni previste per chi turba il regolare svolgimento delle operazioni di voto.
    Di fronte all’eventuale ostinazione dei Presidenti e alla riluttanza dei segretari a non verbalizzare sia la protesta che le obiezioni del Presidente di seggio, e laddove non ci si senta in grado di sostenere il confronto, evitare di farsi coinvolgere in accese ed inutili discussioni.
    Rivolgersi invece alla forza pubblica per richiedere l’intervento dell’ufficiale giudiziario che può avere accesso nella sezione per notificare al Presidente proteste e reclami relativi alle operazioni della sezione, e cioè l’omessa verbalizzazione (art. 44 comma 4 D.P.R. 30 marzo 1957, n° 361 e successive modifiche).

    http://Marjiuano.blogspot.com

  14. massimo.sozzi scrive:
    10 aprile 2008 at 19:40

    @plagio: coraggio! Passerà anche questa! 😉

    @Marjiuano: avevo già lasciato il link per leggersi l’intervento senza bisogno del tuo copia-incolla. Anche perchè mancano i commenti che, con abbondanza, smentiscono la tua lettura. Supponiamo comunque che la tua lettura della procedura di voto sia corretta, una volta terminate le operazioni di scrutinio a cosa dovrebbe servire il non voto?

  15. Marjiuano scrive:
    11 aprile 2008 at 11:42

    Bhe! che era un copia incolla preso da Internet era palese . No ? Comunque non avevo visto il tuo link e a dir la verità o sono cecato io.. ma continuo a non vederlo
    A cosa servirebbe il non voto ?
    Bhe supponiamo che la politica sia come un panettiere (l’unico panettiere ) , che a un certo punto incomincia a produrre pane scadente ( che è la attuale situazione ) le uniche forme di protesta che ha il cliente sono due :
    1) Gli spacchi il negozio a pietrate
    2) Diserti il negozio

    Giusto ? Di certo non conitnui a comprare pane lamentandoti.
    In questi giorni ho seguito la televisioni e ho ascoltato sia Veltroni che Berlusconi che in barba alla par condicio, non danno spazio ad altri candidati ( di fatto vedi solo loro, come se solo loro fosseoro la tua scelta che poi sarebbe la 3 del panettiere – Continuo a comprare ma mi lamento sapendo di essere inascoltato, Veltroni che sembra tanto il mio ex capo ( Che chiamo affettuosamente “fuffa che passione” ) e Berlusconi che è uno spot ( promuove che ridarà potere d’aquisto ma come non si sa, visto il sognoraggio delle banche e il debito pubblico che strozza lo stato (Cioè noi?) ma nessuno di questo parla , neanche lo stesso Grillo che si incensa di fantomatiche lettere (Lettera di Hu jintao) che poi sono bufale. – Quello si che è un copia incolla grandioso – fine della parentesi ” che mi sto perdendo.. ) , su come la penso io al momento invito a leggere il post ultimo che ho scritto al link http://marjiuano.blogspot.com/2008/04/il-problema-la-scelta.html, mi piacerebbe un tuo commento. :)
    Ti voglio lasciare chiedendoti : A cosa serve votare tra il marcio e la muffa e (Quello che sono i partiti minori) quello che marcirà ?
    Ciao e a risentirci
    Marjiuano

  16. massimo.sozzi scrive:
    11 aprile 2008 at 14:22

    Ciao Marjiuano,
    perdonami se sarò un po’ stringato, spero di non risultare anche scortese!
    Intanto: il link è 5 commenti sopra il tuo, nel commento di amx.
    Poi ti darò due risposte, una antipatica e tecnica e una personale.

    La prima si basa su cosa prevede la legge: il non voto nelle elezioni politiche, quindi disertare il negozio, non serve a nulla perchè non esiste il quorum. Per vincere basta un voto in più dell’avversario. In questi giorni, per radio, ho sentito diversi programmi invitare al non-voto indicando le percentuali da raggiungere: il 50, il 51…il 48,5% per arrivare a…non sanno dirlo ma dicono di non votare! Scusami ma è un’assurda presa per i fondelli!

    La seconda risposta è ciò che penso: concordo con te, non serve a nulla scegliere tra marcio e muffa. Al massimo, scegliere la muffa può servire a non sentire il fetore del marcio. E’ con questo intento che esprimerò il mio voto. Mentre sarei davvero contento di poter esprimere la mia protesta. Vorrei smettere di comprare un pane che non mi piace. Vorrei che ci fosse un metodo reale per farlo, da seguire e invitare a seguirlo.
    Purtroppo i nostri “panettieri” si sono ben tutelati!

    Non ti assicuro di passare oggi, ma volentieri leggerò la tua opinione e se avrò qualche idea intelligente la lascerò come commento.

    Ciao e a presto!

    ps: alla fine non sono stato per niente stringato, spero neanche scortese!

  17. Antonio scrive:
    11 aprile 2008 at 18:57

    Quanti danni stanno facendo questi seguaci del Masaniello Genovese…
    Non vi scordate che è solo un comico!!!
    E piantatela di riportare e diffondere il suo verbo come se fosse il messia!
    Pensate col vostro cervello!!!

  18. massimo.sozzi scrive:
    12 aprile 2008 at 10:44

    Nessuno qui ha citato abitanti di Genova. E se anche fosse partito tutto dalla Lanterna, nessuno vieta a un comico di esprimere la sua opinione senza dover cercare la risata. Detto ciò, neanche a me convince Grillo. Stop. Grazie!

  19. riccio47 scrive:
    12 aprile 2008 at 20:02

    http://blog.libero.it/ModugnoStopTour/4484436.html se vuoi scriverci qualcosa qui te ne sarei grato perchè ho le idee piuttosto confuse…

  20. genno scrive:
    13 aprile 2008 at 14:11

    VOI DITE CHE NON ANDANDO A VOTARE NON CAMBIERà NULLA? MA PROVATE A PENSARE SE ACCADESSE CHE
    HA VOTATO SOLO IL 40% DEGLI AVENTI DIRITTO AL VOTO.

    COME POTRBBERO GOVERNARE E LEGIFERARE QUESTI POLITICI DICENDO CHE RAPRESENTANO LA VOLONTà POPOLARE SE LA MAGGIORANZA DEL POPOLO NON GLI HA DATO IL CONSENSO A GOVERNARE E LEGIFERARE?

    SECONDO VOI SE IL 60% DEL POPOLO NON VOTASSE SEMBREREBBE UN MESSAGGIO DI PROTESTA O UN ATTO DI PIGRIZIA?
    SECONDO ME IL 60% NON ANDASSE A VOTARE IN OGNI CASO APPARIREBBE DIMOSTRAZIONE DI COMPLETA SFIDUCIA DA PARTE DEGLI ITALIANI.
    INOLTRE IPOTETICAMENTE SE I GOVERNANTI DOVESSERO FARE QUALCHE LEGGE IMPOPOLARE CI SAREBBERO UNA MIRIADE DI PERSONE CHE RIVENDICHEREBBERO LA NON RAPPRESENTANZA DEL GOVERNO VINCITORE.

  21. Alessandro scrive:
    13 aprile 2008 at 18:49

    Alla fine è una bufala anche la storia che se non vai a votare per tre volte (di fila?) perdi il diritto di voto?

  22. massimo.sozzi scrive:
    14 aprile 2008 at 23:27

    @riccio47: mi spiace ma sono stato tre giorni al seggio e non ho avuto tempo di passare a lasciare due parole! Scusami!

    @genno: con i politici attuali non ci sarebbe da stupirsi se governassero anche solo con il 10% dei voti! Ma soprattutto penso che non basti non votare, c’è bisogno che il 60% dei dissidenti si mostri, trovi il modo di farsi sentire e non solo, silenziosamente, non voti.

    @Alessandro: bufala. Anche se in passato c’era una legge che prevedeva una cosa simile. Ma in un passato molto molto molto lontano! Tranquillo che per perdere il diritto di voto ci vuole ben altro.

  23. Luigi scrive:
    15 aprile 2008 at 09:58

    Ciao Massimo,
    nel mio seggio è andata davvero bene!
    Su circa 900 votanti solo 1 ha esercitato il “diritto del non voto” ….ha preteso la verbalizzazione che ha ottenuto …. grazie alla tua informazione sono riuscito a gestire molto bene la faccenda!

    In ogni caso tutto quanto si diceva nei giorni scorsi trova pieno riscontro nei verbali di sezione, ai fini della determinazione del numero dei votanti!

    Oggi effettuerò lo spoglio delle provinciali

    Luigi

  24. massimo.sozzi scrive:
    16 aprile 2008 at 14:30

    Ciao Luigi, sono contento che sia andato tutto bene e di esserti stato d’aiuto! Spero che anche lo spoglio delle provinciali non abbia avuto intoppi. Ciao!

  25. Luigi scrive:
    17 aprile 2008 at 09:31

    Ciao Massimo, tranquillo!
    Anni e anni di esperienza da presidente di seggio mi hanno portato anche quest’anno a registrare il primato di chiusura nella mia città….compreso per le provinciali!
    Poi con il tuo aiuto ho ben gestito il caso dell’elettore che “non si sentiva rappresentato”!
    Ora si ripeterà tutto la prox settimana con il ballottaggio per la provincia di foggia!
    buona giornata