ma come fanno?

scritto da il 9 aprile 2008

Guardando le sceneggiate che Berlusconi si spara davanti alle telecamere, fatico a credere che qualcuno possa ancora dargli il voto. Eppure sembrerebbe che quasi metà degli italiani adorino l’avanspettacolo.

Ma ciò che mi rende davvero esterrefatto è quando si cerca di intellettualizzare l’avanspettacolo. Volete due esempi?

Scrive Mario Giordano su ilGiornale.it: «Scegliere Veltroni per guidare questo Paese è come scegliere del castagnaccio per chi soffre di dissenteria. Manovra spericolata. Il leader del Pd in effetti sta concludendo il suo tour per l’Italia e da lui non abbiamo sentito ancora una proposta originale, un’idea nuova, una soluzione creativa per i problemi del Paese. (…) In questa campagna elettorale per almeno due volte il centrodestra ha lanciato forti temi di discussione: l’italianità di Alitalia (Berlusconi) e la globalizzazione (Tremonti). Entrambi con i loro interventi hanno aperto nuovi scenari, hanno suscitato dibattito e polemiche (…)».

Aiuto! L’articolo poi prosegue smentendo se stesso, perchè vengono elencate le priorità e le proposte di Veltroni che, come per ogni paese che ha tante realtà, non sono una soltanto (salvare se stesso con leggi ad personam, tanto per dire…) ma sono tante. Ma fermatevi ai “temi forti” di uno dei centri-destra (Giordano ha poca memoria e dimentica Casini): della globalizzazione di Tremonti non ho notizie, ma l’effetto del Berlusca-pensiero su Alitalia è davanti agli occhi di tutti. L’azienda continua a creare perdite e debiti, i sindacati hanno preso la tessera del PdL e tutti attendono la cordata italiana. Cordata a cui chiunque può partecipare, anche solo con un gettone, diceva Berlusconi. Peccato che la possibilità è più un obbligo, visto che i debiti aerei dobbiamo continuare a colmarli con le nostre tasse! E questo sarebbe un bell’intervento?

Un altro esempio di intellettualizazione? Leggete il pensiero di Baget Bozzo riportato su www.ragionpolitica.it (che di ragione non ne ha nemmeno l’ombra): «L’elettorato di centro, che è la chiave della maggioranza politica del paese, è assai diverso da quello di sinistra. Nella sinistra prevale sempre l’idea di votare per una causa e non per una politica. Un minimo di utopia, e quindi di ideologia, è coessenziale al voto di sinistra, anche quando l’elettore di sinistra non concorda con la politica del suo governo, come avviene ora. C’è sempre il fascino della causa, quindi l’idea di votare non per Prodi ma contro Berlusconi. La causa funziona sempre, come identificazione del nemico. L’elettorato di centro non è invece contro la società così com’è, non ha utopie e vota per motivazioni politiche. Il principio del male minore, un principio così cattolico, è alla base del voto del centro e anche della destra, e va motivato con il timore che prevalga la sinistra e che occorra sempre creare una protezione della società così com’è. Per questo l’elettorato di centro, e anche di destra, funziona tanto meglio quanto più vi è un pericolo, una minaccia concreta del trionfo della sinistra. (…) La coalizione del Popolo della Libertà si presenta come una risposta positiva di governo e non mette l’accento sul pericolo della sinistra che si è espressa nel governo Prodi e che rimane intatta nel «flauto magico» di Veltroni».

Scusate? Il voto di sinistra è solo e sempre per una causa. Secondo il Baget questa è una cosa negativa. Ma se la la causa è la sconfitta della sinistra, allora diventa motivazione politica? Mi pare che il controsenso in seno al pensiero del centrodestra sia più che lampante! E poi la PdL non mette accenti? Non dice, attraverso il suo leader, cose del tipo: «Berlusconi chiede “perizie psichiatriche sui pm” e attesta che il Pd è “l’ultimo trasformismo del partito comunista”» (www.repubblica.it); o ancora «”La lettera di Veltroni è un altro effetto speciale che non possiamo accettare da lui perché non ha alcun titolo”. E’ quanto dice Silvio Berlusconi in conferenza stampa a Vicenza sostenendo che” Non può dare patenti di lealtà repubblicana l’erede del partito comunista”» (www.ansa.it).

Forse qualcuno dovrebbe raccontare a Baget Bozzo qual’è la strategia del suo Silvio. Speriamo che qualche italiano in meno cominci a non amare più tanto l’avanspettacolo!

Daniele mi segnala questo video:

Magari i risultati non saranno coerenti al 100% con ciò che vogliamo, ma votando possiamo evitare di finire nelle mani di chi non vorremmo per niente!

Commenti disabilitati su campagna di Proforma contro l’astensione