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Leggo su PeaceReporter un articolo di Barbara Carcone: «Dana ha 21 anni, è una bella velocista che si allena tutti i giorni. Lavora sodo, con determinazione e tenacia. Ha collezionato una dozzina di medaglie in competizioni nazionali e internazionali, ed è vicina a realizzare il sogno di ogni atleta: andare alle Olimpiadi. Per lei, unica donna irachena ammessa ai Giochi di Pechino, lo è ancora di più» (continua…).

Quando leggi storie come quella di Dana, ti trovi a pensare che le Olimpiadi devono essere fatte.

Nonostante la Cina.

Ma per Dana che «fa fatica a trovare un campo su cui allenarsi, e ad arrivarci viva».

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