Spike Lee e i partigiani

scritto da il 30 settembre 2008

«I partigiani non erano amati da tutti, anche perche’ spesso, dopo aver fatto le loro azioni contro i nazisti, scappavano e lasciavano che i tedeschi compissero le loro rappresaglie contro i civili» (www.repubblica.it).

Apriti cielo!!! L’Anpi (associazione partigiani) ha promesso azioni di boicottaggio contro la proiezione del film di Spike Lee, che ha osato pronunciare le parole sopra.

Io concordo con Spike Lee.

Come qualche giorno fa concordavo con Fini: Salò e tutto ciò che la fece nascere fu uno sbaglio. E, contemporaneamente, i partigiani non erano santi laici come si vuol far credere.

Due punti di partenza che, uniti, potrebbero far ricostruire la Storia, aiutandoci a migliorare questa povera Italia. Facendo cadere pregiudizi ideologici che, il più delle volte, fanno solo comodo a chi vuole spaccare per dominare.

Per inciso: il film di Spike Lee, da cui nasce la polemica, è titolato “Miracolo a Sant’Anna” e parla della strage di Sant’Anna di Stazzema, «al di la’ delle discussioni comunque – ha detto ancora il regista americano – c’e’ un fatto indiscutibile: il 12 agosto 1944 la XVI divisione delle SS ha massacrato a Sant’Anna di Stazzema 560 civili inermi» (www.repubblica.it). La posizione di condanna è chiara.

Comunque, viste le intenzioni dell’Anpi, fossi al posto del regista un po’ di paura io l’avrei. Non sia mai che qualche figura “esemplare” di partigiano si ricordi dei “bei tempi passati” e, per organizzare le proteste, vada a rispolverare l’artiglieria. Nelle nostre valli è molto amata e ricordata, da chi ha vissuto negli anni della resistenza, la figura di un certo Piero Piero..