Topolino poco ecologico

Scritto da il 10 dicembre 2008

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Ieri mi è capitato di leggere su Topolino (non mi sono segnato il numero) una storia dal chiaro intento educativo. Il fumetto era centrato su Pico de Paperis, notoriamente la figura altamente istruita, che parla e spiega le fonti energetiche attraverso delle vignette, divertenti com’è giusto che sia, con protagonisti i personaggi Disney.

Dal fumetto emergeva che esiste il petrolio e che è una fonte non rinnovabile. Poi ci sono sole e vento, fonti rinnovabili. Entrambe, rinnovabili e non, presentano dei difetti che vi spiego fra poco; il finale è che c’è da sperare nel futuro, affinchè emergano altre fonti, descritte come quasi “miracolose”.

Ma quali sono questi difetti? Per il petrolio la possibilità che esaurisca. E basta.

Nessun accenno ai danni ambientali prodotti dalla lavorazione e combustione. Tanto meno ai danni sociali, alle guerre e allo sfruttamento, da parte di pochi sceicchi & associati occidentali, delle popolazioni che vivono sui giacimenti. Nessun accenno, nulla. Solo una lunga e dettagliata (a livello bimbo) descrizione del come si utilizza il petrolio per produrre elettricità.

E per le fonti rinnovabili? Anche in questo caso sono stati sottolineati solo due difetti, naturalmente legati agli eventi atmosferisci. Ma è stato fatto mettendo alla berlina chi sceglie di seguire la strada rinnovabile: per l’energia eolica bisogna aspettare il tifone altrimenti non si hanno risultati. I pannelli solari invece non sono da confondere con le lampade abbronzanti. E basta.

Topolino non ha validità scientifica e, suppongo, non pretende nemmeno lontanamente di averla. Probabilmente nessuno la colloca tra le riviste “educative”. Eppure, per un bambino qualunque lettura, qualunque stimolo puo’ essere educativo. Sicuramente qualunque stimolo è formativo.

Se da piccolo, nel giornalino preferito, mi parlano male delle fonti rinnovabili, è facile che io cresca pensandole come un’inutile utopia. E cambiare idea, da grandi, è impresa ardua.

Topolino è piccolino…ma non è detto che sia leggero e innoquo.

7 Commenti per “Topolino poco ecologico”

  1. Carlo scrive:
    11 dicembre 2008 at 11:07

    Le questioni che ti stanno a cuore riguardo l’impatto ecologico, lo sfruttamento delle risorse a beneficio di una ristretta elite ecc. fanno parte di un tipo di sensibilità tipicamente di sinistra, non sto parlando di partiti politici ma di visione filosofica del mondo. Topolino si fonda su un sistema di valori tipicamete conservatore, se non ricordo male W.Disney passò qualche guaietto in quanto ritenuto simpatizzante del nazismo, per cui non è affatto stupefacente che si ponga verso la questione energetica più su una prospettiva efficientista piuttosto che ecologista. E concordo con te che possa non poco contribuire a formare la coscienza dei futuri elettori, consumatori, sudditi….

  2. Massimo Sozzi blog » Archivio blog » Italia indietro sul clima scrive:
    11 dicembre 2008 at 16:38

    […] a farlo apposta, ieri, finito di scrivere il post su “Topolino poco ecologico“, mi sono imbattuto nella classica ciliegina sulla torta: un articolo del Corriere della […]

  3. luisa scrive:
    22 gennaio 2009 at 22:43

    secondo me ci si dovrebbe preoccupare per ALTRI messaggi che arrivano ai bambini di oggi, magari leggessero più Topolino.

  4. luisa scrive:
    22 gennaio 2009 at 22:47

    x carlo: il tuo discorso non è molto sensato, visto che il Topolino di oggi è ben diverso rispetto a quello di Walt Disney, io ho letto quella storia e credo che il suo scopo sia semplicemente istruire sulle fonti di energia, ma soprattutto intrattenere, e che non ci siano dietro ideologie politiche. su, non stiamo a ragionar così sui fumetti….

  5. massimo.sozzi scrive:
    24 gennaio 2009 at 11:52

    @Luisa: sicuramente ci sono messaggi più deleteri. I più subdoli, però, sono proprio quelli di cui non si riconosce la pericolosità.
    Riprendendo ciò che hai scritto a Carlo, penso che istruire e intrattenere possano stare bene insieme. Ma nel caso di bambini l’intrattenimento, seppure in primo piano, è secondario rispetto all’aspetto educativo.
    Mi spiace, non sono “solo” fumetti.

  6. luisa scrive:
    30 gennaio 2009 at 18:56

    chiedo scusa a massimo e carlo per i toni forse un po’ esagerati :-) mi capita se mi toccano topolino. in effetti quella storia di Topolino trasmette dei messaggi un po’ “distorti”, ma spezzo una lancia in suo favore, nominando le numerose iniziative su Topolino a favore dell’ambiente. comunque bel blog

  7. massimo.sozzi scrive:
    16 febbraio 2009 at 17:28

    Luisa, scusa te se non ti ho più risposto ma avrai visto che tutto il blog è rimasto un po’ abbandonato! Teniamo Topolino sotto controllo ma riconosciamo il merito alle iniziative!
    Ciao!