la donna e la fogna

Scritto da il 12 novembre 2009

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di Massimo Gramellini:

Non conosco il disegnatore Alessio Spataro, autore del libro di fumetti «La ministronza» che narra le avventure del ministro Giorgia Meloni (ribattezzata Mecojoni) nelle fogne di Roma, fra topi, scarafaggi e acrobazie erotiche con sconosciuti. Ma immagino che come artista di sinistra sarà giustamente sensibile ai diritti degli esquimesi e sosterrà le campagne ambientaliste per la difesa dell’upupa. Soprattutto si batterà contro lo sfruttamento delle donne e la volgarità con cui il «sistema» turbo-consumista, incarnato in Italia da Berlusconi, le utilizza per vendere prodotti e dare sfogo a istinti primordiali non mediati da educazione e cultura.

Eppure la sensibilità di Spataro si arresta di fronte a forme di vita diverse da sé. Il suo bersaglio è una giovane politica incensurata, sgobbona e talmente al di sopra di ogni sospetto che nemmeno la sua nomina a ministro fu accompagnata dalle battute maliziose che si riservano di solito alle donne in carriera. Viene dal popolo, ma per uno di sinistra non dovrebbe essere un difetto: almeno non lo era fino a qualche tempo fa. Agli occhi di un ultrà dell’ideologia, Giorgia Meloni però ha una tara irredimibile: è di destra e questa appartenenza la fa decadere dai suoi diritti di donna e di essere umano. Il rispetto che meritano le upupa non vale per lei. La si getti dunque nelle fogne, la si trasformi in una ninfomane che non si lava e parla in romanesco triviale coi sorci. Naturalmente trincerandosi dietro il diritto di satira, parolina magica che serve a coprire la mancanza di talento e prima ancora, come sempre, di autoironia.

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