Adriana Zarri

Scritto da il 19 novembre 2010

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Adriana Zarri

Non mi vestite di nero:
è triste e funebre.
Non mi vestite di bianco:
è superbo e retorico.
Vestitemi
a fiori gialli e rossi
e con ali di uccelli.
E tu, Signore, guarda le mie mani.
Forse c’è una corona.
Forse
ci hanno messo una croce.
Hanno sbagliato.
In mano ho foglie verdi
e sulla croce,
la tua resurrezione.
E, sulla tomba,
non mi mettete marmo freddo
con sopra le solite bugie
che consolano i vivi.
Lasciate solo la terra
che scriva, a primavera,
un’epigrafe d’erba.
E dirà
che ho vissuto,
che attendo.
E scriverà il mio nome e il tuo,
uniti come due bocche di papaveri.

Adriana Zarri (1919-18/11/2010)

4 Commenti per “Adriana Zarri”

  1. Alberto Benedetto scrive:
    22 novembre 2010 at 10:20

    Grazie Adriana per questa bellissime parole e grazie Massimo per avercele ricordate.
    Ciao Adriana, ci mancherai

  2. massimo.sozzi scrive:
    23 novembre 2010 at 21:41

    Grazie a te Alberto, ma io non ho davvero alcun merito!

  3. conci mazzullo scrive:
    14 febbraio 2011 at 21:23

    Grazie per questa “morte” vissuta in modo leggero e liberatorio.

  4. massimo.sozzi scrive:
    16 febbraio 2011 at 10:59

    Anche se non concordo sul “liberatorio”, grazie a te per il commento.