la Libia, l’Italia e le armi

Scritto da il 24 febbraio 2011

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Gheddafi ha accusato l’Italia di aver fornito armi a chi protesta contro il suo regime dittatoriale.

Ha sbagliato, ma non di molto.

L’Italia ha fornito armi. Ma a lui. Ecco perchè era meglio non disturbarlo per telefono…

«Nel 2009 le esportazioni belliche italiane in Libia hanno raggiunto i 112 milioni di euro.

Nel biennio 2008-2009 il nostro paese ha autorizzato le proprie aziende di produzione, con la Finmeccanica in testa, a inviare armamenti (bombe, siluri, missili, apparecchiature per la direzione del tiro) del valore di altri 205 milioni, un terzo di tutte le concessioni rilasciate dall’Unione europea.

Nel 2008 sono stati venduti otto elicotteri A109 e nel 2009 due elicotteri AW139. E’ stata realizzata pure una parte consistente dell’ammodernamento della flotta di aeromobili CH47.

Una delle aziende controllate di Finmeccanica, la Selex, ha stipulato un contratto del valore di 300 milioni per la creazione di un apparato di sicurezza sul confine del deserto.

La Libyan Investment Authority è la seconda azionista di Finmeccanica» (da iriospark).

2 Commenti per “la Libia, l’Italia e le armi”

  1. Daniele B. scrive:
    25 febbraio 2011 at 10:05

    Interessante notare peraltro che Finmeccanica nonostante questi accordi sia riuscita PURE a perdere oltre il 60% della capitalizzazione in Borsa, negli ultimi 3 anni.

  2. massimo.sozzi scrive:
    1 marzo 2011 at 09:14

    Eppure non si è sentito dire che i vertici Finmeccanica siano stati azzerati e cambiati. Misteri dell’alta, o bassa?, finanza.