Ho ricevuto una risposta anche alle ultime domande:

“Egregio Sig.Sozzi,

riguando gli ulteriori chiarimenti evidenziati mi permetto di ripetere quanto già indicato precedentemente ovvero che il video “Ricordo del sequestro Moro” è formato da immagini di repertorio RAI acquisite per il solo utilizzo televisivo da parte di Telecom Italia Media, e che Telecom Italia Media è intervenuta su YouTube per bloccare il video di sua proprietà , in quanto questo contiene anche immagini regolarmente acquistate dalla RAI con vincoli all’utilizzo sul Web.

Sperando di aver chiarito tutti gli ultimi aspetti richiesti, le porgo cordiali saluti.

Elisabetta Rossetti
Telecom Italia Media S.p.A.
Legale – Rapporti con le Autorità”

Bene…anzi, male! Mi sembra che i toni gentili siano stati abbandonati alquanto in fretta!

Non perderò altro tempo e provo a trarre le conclusioni:

1- il diritto di cronaca in Italia non viene rispettato. O meglio, il grande si può permettere di mangiare il piccolo.

2- Telecom Italia Media non aveva alcun diritto di richiedere la cancellazione del video, lo hanno scritto loro stessi: non detenevano i diritti per il web. Al massimo avrebbe dovuto preoccuparsi di fare la richiesta la Rai.

3- YouTube preferisce inchinarsi di fronte ai grandi. Loro vivono meglio con i video di ubriachi deficienti che investono la gente.

Grazie a tutti quelli che hanno seguito la storia con attenzione!

Ah, ancora una cosa: tutto è nato per un video su Aldo Moro. Tutti oggi ne reclamano qualcosa, peccato che quando venne rapito preferirono non riaverlo indietro vivo…

Per chi si fosse perso l’antefatto, lo trova qui: Contro notifica a YouTube…pericoloso!. Chi conosce già la storia, invece, deve sapere che oggi mi è arrivata la seguente email. Prima di riportarvela, ci tengo a sottolineare che mi è sembrato un gesto molto corretto e gentile da parte di Telecom Italia Media.

L’email mi diceva: “Egregio Sig.Sozzi,
ci dispiace doverle comunicare che non ci è possibile accogliere la sua richiesta riguardo il consenso alla pubblicazione on line su YouTube del video “Ricordo del sequestro Moro” trasmesso su La7. Tali immagini sono state acquistate dall’archivio RAI (unico detentore dei diritti) e Telecom Italia Media non detiene i diritti di sfruttamento sul web.
Cordialmente (…)” e seguiva la firma.

Io ho risposto così: “Gent.ma Sig.ra XXX
La ringrazio per l’attenzione e la gentilezza dimostratami. Leggo con dispiacere la Vostra risposta ma contemporaneamente prendo atto della Vostra disponibilità.
Mi permette di evidenziare ancora due aspetti?
Il primo è che, anche se le immagini sono dell’archivio RAI, non cambia la posizione nei confronti del diritto di cronaca. Ma a questo riguardo Lei, giustamente, mi dirà che è un problema con la Rai.
Il secondo aspetto si collega al primo: proprio perchè proprietà della Rai, perchè siete intervenuti Voi, come Telecom Italia Media, chiedendo la rimozione del video da YouTube?
Ringraziandola ancora per la Sua attenzione e scusandomi per questi ultimi dubbi, le porgo cordiali saluti.
Massimo Sozzi”.

Mi risponderanno ancora? Aspettiamo…

Commenti disabilitati su aggiornamenti Telecom Italia Media, YouTube…Rai?!

Qualcuno si ricorderà che qualche giorno addietro YouTube, su segnalazione di Telecom Italia Media, aveva oscurato un mio video. Era un servizio del Tg di La7, che avevo caricato per scrivere un post in occasione dell’anniversario del rapimento Moro.

La cosa mi aveva dato alquanto fastidio ma non sapevo come contestare la decisione. Poi ho letto sulla rivista “Internet magazine” il parere di un avvocato esperto in Diritto delle nuove tecnologie riguardo a un caso simile al mio. Secondo l’avvocato la scelta di YouTube non era corretta. Allora ho deciso, riprendendo i temi dell’articolo, di preparare una contro notifica da inoltrare a YouTube.

L’ho scritta e poi sono andato a leggere le istruzioni. E qui mi sono fermato: “Tieni presente che la presentazione di una contro notifica potrebbe comportare l’avvio di un procedimento legale tra te e l’autore del reclamo per determinare la proprietà del materiale”! Già, i toni sono proprio quelli di Big Fratello G!

Ma io non ho assolutamente intenzione di farmi uccidere in un’aula di tribunale da Telecom Italia Media, solo perchè ho pubblicato un video con l’intenzione di fare loro i complimenti!

Però la lettera era ormai pronta e buttare via così il lavoro non mi andava…

Allora ho deciso di contattare direttamente Telecom Italia Media, inoltrando ai signori Annalisa Pozzi e Carlo De Martino (nomi indicati sui contatti) la seguente email:

Spett.le Telecom Italia Media,
in data 18/03/2008 avete richiesto a YouTube di rendere inaccessibile il video “Ricordo del sequestro Moro – Tg La7â€?? (http://it.youtube.com/watch?v=phR1PIXp-qk) da me messo online qualche giorno prima.
Ritengo però che questo video non abbia leso i Vostri diritti. Ritengo di non aver indotto i telespettatori a non più seguire i telegiornali dell’emittente La7. Dichiaro di non aver coperto o nascosto la fonte dell’informazione.
La procedura, prevista da YouTube in questi casi, prevede l’inoltro da parte mia di una contronotifica che potrebbe portare ad un procedimento legale. Non ho nè i mezzi, nè l’intenzione, né alcun interesse ad arrivare a ciò, ma gentilmente e rifacendomi anche:

  • all’articolo 21 della Costituzione: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione»;
  • all’art. 65 paragrafo 2 della Legge del 22 aprile 1941 sul Diritto d’autore, a norma del quale «La riproduzione o comunicazione al pubblico di opere o materiali protetti utilizzati in occasione di avvenimenti di attualità è consentita ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca e nei limiti dello scopo informativo, sempre che si indichi, salvo caso di impossibilità, la fonte, incluso il nome dell’autore, se riportato»;
  • alla Sentenza n° 105 del 15 giugno 1972 della Corte Costituzionale, che ricorda l’esistenza di un «interesse generale, anch’esso indirettamente protetto dall’articolo 21, alla informazione; il quale, in un regime di libera democrazia, implica pluralità di fonti di informazione, libero accesso alle medesime, assenza di ingiustificati ostacoli legali, anche temporanei, alla circolazione delle notizie e delle idee»;

chiedo che il video venga nuovamente reso accessibile.
Mi permetto ancora di aggiungere che ho messo online il servizio del telegiornale come esempio di una buona comunicazione.
In attesa di un Vostro gentile riscontro, porgo cordiali saluti.
Massimo Sozzi

Adesso non mi resta che aspettare e vedere se mi rispondono…

Se volete approfondire: art. 21 della Costituzione, Sentenza n° 105 della Corte Costituzionale, art. 65 della Legge sul Diritto d’Autore (anche qui).

Aggiornamento: dopo neanche 13 minuti, Annalisa Pozzi mi ha risposto scrivendomi che gira la mia email all’ufficio legale. Mi vedo già dietro le sbarre… 😉

alla faccia della Par Condicio!

scritto da il 26 marzo 2008

Ce n’eravamo accorti da un po’, in particolare su Rai2. Adesso ho anche trovato chi usa bene le parole per esprimere il concetto, leggo da Axell:

«(…) la cosa che balza agli occhi è la strategia. Come quale strategia?
Quasi tutti i programmi Mediaset (ma anche di Rai Due, di alcune TV locali, vedi Italia 7 Gold) sono dedicati a casalinghe e pensionati, e fin qui nulla di sconvolgente. Siamo nella norma, quello è il target. Il problema è che si tratta di programmi pieni zeppi di propaganda politica del Centro-Destra (anzi del Destra-Lega) sin dalle 7.30 di mattina e la programmazione si spinge laconica e sorniona anche nel pomeriggio inoltrato. E qui mi prende male.
E’ quasi un mantra: “Troppe tasse colpa di Prodi, Alitalia fallisce colpa dei comunisti, tutto aumenta colpa del governo, i mutui sono altissimi colpa del centro sinistra, la zucchina è alle stelle colpa della CGIL�? e via discorrendo, fino al punto di sentire una baldanzosa Rita dalla Chiesa esordire a Forum con 5 notizie una più brutta e tremenda dell’altra (tra cui i 4000 soldati USA morti in IRAQ che stonava, ma faceva sugo) concludendo che questo Paese ha bisogno di buone notizie, di cambiare, di voltare pagina.
E qualcuno vuole anche abbattere la par condicio, ma è mai stata applicata?».

Commenti disabilitati su alla faccia della Par Condicio!

Sembra che non sia l’unico ad avere problemi con l’accoppiata YouTube & Telecom Italia Media (ovvero La7) in questi giorni!

Ieri infatti ho ricevuto un’email che recitava così:
«Caro utente,
Con questo messaggio ti informiamo del fatto che abbiamo rimosso o reso inaccessibile il seguente materiale, a seguito di una segnalazione da parte di Telecom Italia Media, che ritiene che questo materiale viola il copyright:
Ricordo del sequestro Moro – Tg La7: http://it.youtube.com/watch?v=phR1PIXp-qk
Tieni presente che la ripetuta violazione del copyright ha come conseguenza la cancellazione del tuo account e di tutti i video caricati tramite l’account stesso ecc…».

Via Vittorio Pasteris ho scoperto la disavventura di Cattiva Maestra:
«Avevo il presentimento che prima o poi sarebbe successo anche a me. E così è stato. Con un messaggio laconico e preconfezionato, YouTube ha sospeso il mio account e i circa cinquanta video che in un anno di utilizzo avevo caricato per la gioia di grandi e piccini.
Ironia della sorte, la sospensione è giunta a causa di un video di cui detengo formalmente parte dei diritti. Telecom Italia Media ha richiesto a YouTube la cancellazione del video “Morire per lavoro”, la registrazione del mio monologo dedicato alle vittime della ThyssenKrupp recentemente interpretato dall’attore Stefano Pesce nella trasmissione “Niente di personale” su La7 (continua…)».

Mal comune, mezzo gaudio?

…o quasi piena dittatura digitale?

Ps: peccato che la Telecom, quando deve ridarti dei soldi non sia così veloce! Vi ricordate la storia del reclamo ad Alice (qui e qui)? Non è mica finita, hanno continuato a prelevare più del dovuto e, nonostante la nostra segnalazione, non si sono più fatti sentire! Ma i video li fanno togliere in fretta!

Ieri erano trent’anni da quando venne rapito Aldo Moro, nei telegiornali i servizi si sono sprecati…nel senso che hanno dato la sensazione di spreco, di non servire a nulla.

Si è distinto il telegiornale di La7. Bravi e grazie per il ricordo, non solo di Moro ma anche della sua scorta. Senza paura di condannare chi ha sbagliato e ancora oggi non si pente.

http://www.youtube.com/v/phR1PIXp-qk&hl=it

Il 16 marzo 1978, in via Mario Fani a Roma, l’auto dell’On. Moro e quella della scorta vengono tamponate da due auto dalle quali scende una parte del commando terrorista,mentre altri sono in agguato sul posto. La banda è presumibilmente composta da 11 uomini e una donna, che massacrano la scorta e rapiscono il presidente. Cadono il maresciallo dei CC Oreste Leonardi, che è alla guida della Fiat 130 di Moro, la guardia di PS Raffaele Iozzino, l’appuntato dei CC Domenico Ricci, la guardia di PS Giulio Rivera e il vice-brigadiere di PS Francesco Zizzi (da www.vittimeterrorismo.it).

AGGIORNAMENTO: la “solerte” Telecom ha fatto togliere il video daYouTube per violazione del copyright. Peccato, mi sembrava di fargli un complimento. Comunque il video potete continuare a vederlo da qui.

DOP: chi era costui?

scritto da il 12 marzo 2008

DOP, cioè Dizionario italiano multimediale e multilingue d’Ortografia e di Pronunzia. 92.000 voci di lessico e nomi propri della lingua italiana. 37.000 nomi propri e altre voci d’una sessantina di lingue diverse. Possibilità di leggere e ascoltare voce per voce. Prodotto dalla RAI.

Mi spiegate allora, perchè ogni edizione del Tg2 (e anche Tg1) è un omicidio di massa degli accenti?!

Ps: non c’entra niente con il DOP, ma che bello poter ritardare l’orario di apparizione dei post, così da continuare ad avere un post al giorno!

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no al canone Rai

scritto da il 29 febbraio 2008

Su www.altroconsumo.it hanno pubblicato un articolo riguardo al canone Rai che mi trova particolarmente d’accordo. In particolare sul rendere pubblici e fruibili tutti i contenuti della televisione pubblica.

E non, come mi è capitato qualche settimana fa, di ricevere la pubblicità di un’iniziativa della DeAgostini: vendita di dvd con le puntate della trasmissione Rai “La Storia siamo noi”. Non è corretto che un programma prodotto con i soldi pubblici del canone e già mandato in onda, venga sfruttato e venduto da un soggetto privato. Soprattutto, se lo stesso programma non è reso disponibile gratuitamente in rete!

Ben vengano le proposte di Altroconsumo, anche se penso che nessuno schieramento politico avrà il coraggio di pronunciarsi a proposito:

«Come lo scorso anno, la Rai sta chiedendo il pagamento del canone anche a chi non ha più il televisore, ma vede i programmi attraverso computer e tvfonini. Pratica che, purtroppo, trova legittimazione giuridica nell’assurda legislazione vigente: il regio decreto del 1938, che impone il pagamento del canone a “chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni”.

Il Governo deve a nostro avviso intervenire subito con una moratoria sul pagamento del canone per Pc e Tvfonini. Il canone Rai è infatti ormai assurdo e obsoleto, tanto più su questi supporti.

Per questo, a tutte le forze politiche che si affronteranno nelle imminenti elezioni, ne chiediamo l’abolizione. (…) Destinando, a copertura del servizio, parte o tutta l’Iva versata sull’acquisto degli apparecchi atti a ricevere il segnale televisivo. (…)

Altro punto importante è a nostro avviso che tutto l’archivio Rai sia reso libero e gratuito su internet: rappresenterebbe un notevole passo avanti, dal punto di vista culturale, per il nostro Paese. E che la Rai dia attuazione al Contratto di Servizio, rendendo disponibili sui suoi portali tutti i programmi trasmessi da radio e televisione “non appena terminata la trasmissione”, offrendo all’utenza la “possibilità di scaricare, modificare e ridistribuire via internet i contenuti radiotelevisivi prodotti dalla Rai mediante proventi dei canoni di abbonamento”.

(…) ricordiamo che, ferma la legislazione vigente, il canone va comunque pagato per il possesso di uno solo dei terminali atti alla ricezione del segnale televisivo. Chi ha un televisore, quindi, non deve pagare anche per il possesso del tvfonino, ma chi non ha televisore ed ha un tvfonino dovrebbe pagare la tassa di possesso. Per quanto riguarda i cellulari, inoltre, il canone può essere richiesto per i tvfonini, ma non per i videofonini, che sono una cosa diversa (sono quelli che permettono di fare videochiamate, ma non di vedere programmi tv)».

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licenziatelo!

scritto da il 28 febbraio 2008

Ho deciso di provare un plugin per inserire video. E lo inauguro mostrandovi le performance di un dipendente pubblico da licenziare…

E certi “esperti” evitiamo di chiamarli sulla televisione pubblica!

Grazie a VideoMarta per la segnalazione.

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l’ispettore Guerra esce di scena

scritto da il 6 dicembre 2007

Non sono tante le serie televisive che nonostante il passare degli anni non stufano. La Squadra, giunta alla sua ottava serie, è una di queste.

Il segreto per cui ancora continua ad interessare? Secondo me l’imperfezione. Ogni personaggio ha dei difetti, piccole o grandi nevrosi, che lo avvicina alla vita quotidiana (o quasi, perchè non tutti in Italia fanno i poliziotti o i delinquenti).

E così dispiace un po’ quando un personaggio centrale come l’ispettore Guerra (interpretato da Massimo Bonetti) abbandona la Squadra perchè viene ucciso. Lo sappiamo che è tutto finto… lo sappiamo che è televisione… però un po’ dispiace.

Ma soprattutto vorremmo essere un po’ il sovrintendente Sciacca (Toni Sperandeo) della situazione che, incuranti del finto buonismo, mettono al muro il delinquente. Minacciano di pisciarli in faccia. E per una volta riescono a vincere.

Ma soprattutto vorremmo che, ciò che Sciacca dice venisse insegnato a chi sta per diventare poliziotto e anche a chi rischia di diventare delinquente:

“un poliziotto non può sparare, un poliziotto non può ammazzare… Voi, “uomini d’onore” potete sparare a un poliziotto e potete ammazzare un poliziotto. Chi ci ha le palle? Voi “uomini d’onore” o noi poliziotti?”

Anche sulla Rai si vedono cose belle qualche volta…

(le immagini sono tratte dal sito www.lasquadra.rai.it dove trovate anche altre notizie. Altre notizia anche su www.mymovies.it)

Perdere l’amore

scritto da il 26 novembre 2007

Quanto segue mi è stato ispirato dalla trasmissione “Crozza Italia”, in onda ieri sera su La7. Buon divertimento!

“Perdere l’amore”, cantano Ranieri e Crozza…

e adesso andate via
voglio restare solo
con la malinconia

volare nel suo cielo
non chiesi mai chi eri
perchè segliesti me
me che fino a ieri
credevo fossi un re

Perdere l’amore
quando si fa sera
quando tra i capelli
un po’ di argento li colora
rischi di impazzire
può scoppiarti il cuore
perdere una donna
e avere voglia di morire

Lasciami gridare
rinnegare il cielo
prendere a sassate tutti i sogni
ancora in volo
Li farò cadere ad uno ad uno
spezzerò le ali del destino
e ti avrò vicino

Comunque ti capisco
e ammetto che sbagliavo
facevo le tue scelte
chissà che pretendevo
e adesso che rimane
di tutto il tempo insieme
un uomo troppo solo
che ancora ti vuole bene

Perdere l’amore
quando si fa sera
quando sopra il viso
c’è una ruga che non c’era
provi a ragionare
fai l’indifferente
fino a che ti accorgi
che non sei servito a niente

E vorresti urlare
soffocare il cielo
sbattere la testa mille volte
contro il muro
respirare forte il suo cuscino

Dire è tutta colpa
del destino
se non ti ho vicino

Perdere l’amore
maledetta sera
che raccoglie i cocci
di una vita immaginaria
pensi che domani
è un nuovo giorno
ma ripeti non me l’aspettavo
non me l’aspettavo

Prendere a sassate
tutti i sogni ancora in volo
Li farò cadere ad uno ad uno
spezzerò le ali del destino
e ti avrò vicino
Perdere L’amore…

(le foto sono state prese su diversi siti. Se ci fossero problemi di copyright scrivete un’email)

Le premier cri

scritto da il 17 novembre 2007

In Italia arriverà nel 2008, ma è già stato venduto in tutto il mondo (Cina, India, Turchia, per ora solo non in Africa) e da due settimane sta spopolando nei cinema francesi.

Parlo del film-documentario “Le premier cri”, del regista Gilles de Maistre, parla di un tema universale: la nascita di un essere umano. Non è un film sulla maternità o sulla genitorialità, ma sono dieci storie in dieci luoghi diversi (Francia, Stati Uniti, Vietnam, India, Brasile, Niger, Tanzania, Giappone, Messico, Siberia) di nascite.
Le donne partoriscono in maniere diverse. La donna Masai partorisce in piedi in una capanna, sorretta sotto le ascelle da un’altra donna. L’americana Vanessa sceglie un parto non assistito, senza visite mediche, ecografie, medicine. L’inizio è con due ragazze messicane, Gaby e Pilar, che vogliono partorire tra i delfini.

Tanti film parlano della morte, nessuno aveva ancora parlato dell’inizio della vita. Forse perchè neanche la nascita segna l’inizio della vita di una persona. Neanche l’embrione, di cui tanti si riempono la bocca a difesa o a condanna, neanche la cellula spermatozoica, segnano l’inizio dello spazio vitale.
E’ lo spazio mentale che crea la coppia genitoriale (lasciando poi entrare il dono di Dio o della natura, a seconda di quel che si crede) a far veramente nascere una nuova vita. E’ la costruzione dello spazio mentale tra uomo e donna, con l’impegno e la fatica che richiede, a segnare la “nascita”. Ma questo si preferisce non dirlo, perchè la presa di coscienza che richiede e le responsabilità che ne derivano, sono veramente troppo pesanti…

(le notizie sul film, il cui titolo tradotto è “il primo grido”, sono tratte da Repubblica.it)

(pubblicato anche qui)

ma i comunisti mangiano i bambini?

scritto da il 26 ottobre 2007

Che il Tg2 sia la voce “ufficiale” della destra in Rai è un dato di fatto. Peccato, perchè quando ho cominciato a guardarlo era un esempio di oggettività con qualche sprazzo di mondanità e leggerezza. Oggi la mondanità e gli animali la fanno da padrone con la nera da pettegolezzo.

Il servizio sulla Rivoluzione di ottobre però potevano proprio risparmiarselo. Perchè mettere in un solo calderone tutto (comunismo-rivoluzione-zar-hitler-sesantotto-mussolini-operaiitaliani) ha fatto solo uscire un senso di schifo per il pressapochismo. Perchè sia chiaro che la risposta più in linea con il servizio è stata quella del senatore di Rifondazione, Fosco Giannini, con le sue masse di contadini e operai allegri e felici per la rivoluzione. Più “in linea” perchè, alla stregua del servizio del tg2, mancava un pò l’oggettività.

C’è bisogno di rivedere la storia, ma senza dimenticare che quando i comunisti si prendevano la cultura, la controparte si preoccupava di investire e guadagnare, senza muovere un dito e sacrificarsi per amore di verità. Controparte chiamata capitalismo, ma che forse in realtà è definibile meglio come “interesse personale”.

NB: per chi non avesse sentito i fatti, ieri il senatore Giannini ha protestato in aula contro il servizio mandato in onda la sera prima dal Tg2, in cui la Rivoluzione d’ottobre è stata presentata come un sanguinoso colpo di Stato, che avrebbe favorito il sorgere del fascismo in Italia, che lo stesso nazismo sarebbe nato per combattere il mostro del comunismo, che la storia avrebbe dimostrato che comunismo e nazismo sono la stessa cosa e che, infine, il comunismo avrebbe manipolato i contadini e gli operai italiani.

per una tv laica

scritto da il 19 ottobre 2007

E’ ora di dire basta all’interferenza della Cei nella vita pubblica italiana! Abbiamo raggiunto un livello inaccettabile per un paese civile.

Pensate che ieri sera, quasi all’ora di cena, durante il programma “Chi vuol essere milionario?” una povera fanciulla è stata costretta ad andare a casa per una domanda chiaramente imposta dal Vaticano. Qualcuno dice di aver visto addirittura Bagnasco uscire dal camerino di Gerry prima dell’inizio della trasmissione.

E nel momento clou è uscita la domanda: “qual’è l’ultimo libro della Bibbia?”. Possibili risposte: Vangelo di Luca, Apocalisse, Atti degli Apostoli, Esodo. La domanda era talmente diabolica che neanche da casa hanno potuto aiutare la poveretta. Basta, questo è veramente troppo!

Senza contare poi sto Gerry, che quasi tutte le sere ci manda di traverso il boccone con “che Dio vi benedica!”. Ma dove pensa di essere, su teleVaticano?!
Vogliamo una televisione laica e possibilmente meno impegnata!

ps: mi spiace per la concorrente, ma a sentirla rispondere “Atti degli Apostoli” e così andare a casa, ho goduto. Pensare che le sarebbe bastato qualche ricordo di catechismo. Purtroppo non mi stupirò se qualche mente “illuminata” userà le mie parole sopra. Senza ironia però!

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lite a Miss Italia

scritto da il 21 settembre 2007

La notizia ha fatto il giro del mondo: l’edizione 2007 di Miss Italia è cominciata con una polemica in diretta tra Loretta Goggi e Mike Bongiorno. La Goggi è entrata in scena dicendo: «Credevo fosse una bella occasione di cominciare insieme questa avventura, non mi aspettavo certo di entrare in scena mezz’ora dopo». Ed è uscita. Salutando un Mike Bongiorno sorpreso e letteralmente allibito. Tornata in scena non ha risparmiato altre battute e frecciatine.

Inatteso e clamoroso è stato definito l’episodio. Voi ci credete?

Scommettiamo invece che lo share previsto era ai minimi storici? E scommettiamo che i costi per la pubblicità di stasera sono più che lievitati?

 

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