Caro Dio…

scritto da il 29 giugno 2009

di Enrico Sola: «Caro Dio, quando nelle preghiere ti chiedevo di far morire quel pedofilo truccato, liftato, mentalmente disturbato e di colore indefinibile, non intendevo Michael Jackson. Ok, lo so che canta anche lui come quell’altro ed entrambi hanno un pessimo gusto estetico, ma confonderti tu che sei infallibile…».

Chuck VS Voldemort

scritto da il 18 marzo 2008

Oggi è una bella giornata allora, se al contrario di me non avete altri motivi per sorridere, vi lascio con questa:

“Harry Potter ha una cicatrice a forma di fulmine per colpa di Voldemort. Voldemort ha una cicatrice a forma di calcio rotante per colpa di Chuck Norris” (letta qui).

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8 marzo 2008

scritto da il 8 marzo 2008

Recita così un proverbio africano, sentito raccontare da una professoressa dell’università di Makerere a Kampala: “In Africa se educhi un bimbo educhi un uomo, se educhi una bimba educhi una nazione” (tratto da “Africa, pianeta delle donne” di G. Albanese sul Messaggero di Sant’Antonio, marzo 2008).

Buon 8 marzo a tutte le donne!

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Sandro Pertini, 31 dicembre 1979

scritto da il 1 gennaio 2008

Non sapevo come fare gli auguri di Buon Anno a chi passava di qua. Poi ho letto questo post di Verdespirito e ho pensato che non c’era modo migliore!

Il 31 dicembre 1979, il Presidente della Repubblica Sandro Pertini rivolgeva questo messaggio di Auguri agli italiani. Io ne riporto qualche pezzo, è un po’ lunghetto ma di un’attualità disarmante. Terrificante pensare che quasi trent’anni sono passati eppure sarebbe ancora oggi valido. Peccato che non ci sia qualcuno in grado di pronunciarlo…

Buon 2008 a tutti!

«Miei cari amici, 

Eccomi qui per la seconda volta a rivolgervi i miei auguri per l’anno che sta per sorgere. Ve li rivolgo senza nessuna formalità, fuori da ogni norma protocollare, il protocollo, lo sanno i miei collaboratori, mi dà sempre fastidio, come fossi seduto alla vostra tavola, alzare con voi il bicchiere, bere alla vostra salute, alla salute del popolo italiano. E anche alla mia salute. 

Il mio pensiero corre in modo particolare in questo momento agli italiani che sono stati costretti a lasciare l’Italia per andare all’estero a trovare lavoro. E’ un’esperienza che io ho conosciuto nella mia lontana giovinezza. Ed io so che questi italiani sentono in questi giorni un desiderio, una nostalgia struggente del loro paese, dei loro parenti e dei loro amici. 

Io vi rivolgo questi auguri con un ánimo preoccupato, ma anche nel mio animo vi sono delle speranze. Sono preoccupato soprattutto per la disoccupazione che vi è nel nostro paese, e per la disoccupazione in modo particolare giovanile. La disoccupazione giovanile è un campo fertile, amici miei, per la droga e per il terrorismo. 

Per la droga. Io lo so perchè ne ho avvicinati di questi giovani, giovani che si sentono, perchè senza lavoro, emarginati, depressi, demoralizzati, mal consigliati. Varcano la soglia dei cosiddetti “paradisi artificiali”, che, poi, invece è un inferno che porta alla rovina. E pensano in questo modo di poter trovare un’evasione, ed invece trovano la loro rovina personale. 

Bene, vedete, io mi rivolgo agli anziani, ai genitori, agli educatori, talvolta basta una parola di comprensione verso questi giovani depressi, basta una conversazione fatta con loro amichevolmente per evitare che essi possano varcare la soglia della droga e, quindì,della perdizione. Sta a voi genitori ed educatori, stare vicino a questi giovani per salvarli dalla loro rovina. 

Ho detto che è anche un terreno fertile per il terrorismo. Risulta da informazioni che molti giovani disoccupati che, pur di guadagnare qualche migliaio di lire,  finiscono per diventare dei cooperatori, dei collaboratori dei terroristi. E quindi anche questa è un’altra strada che per i giovani significa la loro perdizione. 

(…) Ma noi dobbiamo pensare a queste forze dell’ordine (…). Devono essere anche forniti di mezzi moderni, attrezzata meglio, devono essere aumentati gli effettivi, perchè non è più ammissibile che costoro facciano dei servizi defatiganti tali da rendere loro impossibile, poi, di lavorare, di sorvegliare come dovrebbero sorvegliare. 

(…) Ma io mi vado chiedendo, amici miei, come mai proprio in Italia si è scatenato questo terrorismo? Si erano già verificati atti di terrorismo in Francia e in Germania, ma ormai il terrorismo è spento in quelle nazioni. Come mai invece si è scatenato qui in Italia, e continua in Italia? 

Io ho fatto delle mie considerazioni, che possono essere anche infondate, le sottopongo al vostro esame. L’Italia, vedete, è un ponte che unisce l’Europa all’Africa e al Medio Oriente. Quindi un ponte, da un punto di vista strategico, molto importante. Orbene, se per dannata ipotesi i terroristi dovessero destabilizzare il sistema democratico nel nostro paese, sarebbe un grave danno per noi, ma sarebbe un danno anche per tutta l’Europa e per la pace nel mondo. A mio avviso, qui posso anche sbagliarmi, è un’ipotesi mia personale, e ve la offro come tale, la centrale del terrorismo non è in Italia, è all’estero. 

(…) Dietro ogni articolo della carta costituzionale, amici che mi ascoltate, stanno centinaia di giovani morti nella resistenza, quindi la repubblica è una conquista nostra e dobbiamo difenderla, costi quel che costi. Ma dobbiamo difenderla anche dalla corruzione. La corruzione è una nemica della repubblica. E i corrotti devono essere colpiti senza nessuna attenuante, senza nessuna pietà. E dare la solidarietà, per ragioni di amicizia o di partito, significa diventare complici di questi corrotti. E l’esempio, soprattutto, in questo deve darlo la classe dirigente, ed in primo luogo, naturalmente, chi vi parla in questo momento. 

(…) Io credo nella nostra gioventù, a differenza di molti anziani che in questo momento mi ascoltano. La stragrande maggioranza della nostra gioventu’ è politicamente e moralmente sana. Vedete, amici miei, io ho instaurato al quirinale lo stesso metodo che avevo instaurato alla camera dei deputati quando ne ero presidente. Cioè io ricevo qui al quirinale scolaresche; giovani ne ho già ricevuti – in questi mesi e in questi anni che sono qui alla presidenza della repubblica – diciotto mila studenti, di tutte le classi e di tutte le regioni. 

Ebbene da questi giovani io mi sono sempre sentito e mi sento porre delle domande molto serie. Non faccio loro dei discorsi, intreccio con loro una conversazione, un dialogo, come fossimo antichi amici, e ci riesco sempre. Ed allora ecco perchè io mi sono persuaso che la nostra gioventù è molto sana. E’ vero sono giovani, non possono avere la mentalità degli anziani, ed è un errore grave che compiono gli anziani, siano essi genitori o educatori, di voler imporre ai giovani la loro mentalità di anziani. E quindi scavano un solco fra essi e i giovani. Io valico questo solco e vado incontro ai giovani comprendendo la loro mentalità di giovani, che è stata la mia mentalità quando giovane ero come loro.  

E mi avvicino a loro senza alcuna presunzione, senza alcuna arroganza, come fossi un loro amico da tanto tempo. E dico ai giovani questo: giovani, vedete,voi avete le vostre speranze, le vostre visioni, voi avete un animo puro, noi invece abbiamo la nostra esperienza. E dovete credermi, giovani, se io vi dico che questa nostra esperienza è tessuta di molti sacrifici e di molte rinunce. Abbiamo pagato anche per voi giovani, perchè voi foste veramente liberi. 

Bene, io vi dico: camminiamo di conserva, fianco a fianco, camminiamo insieme, voi con le vostre visioni, noi con la nostra esperienza. Cerchiamo di camminare insieme sul sentiero della vita. E finchè, vedete, un alito di vita mi animerà, io sarò al vostro fianco, giovani che mi ascoltate, per aiutarvi a rimuovere dal vostro cammino gli ostacoli che incontrerete, onde voi possiate percorrerlo con passo fermo e sicuro. 

(…) Giovani, se voi volete vivere la vostra vita degnamente, fieramente, nella buona e nella cattiva sorte, fate che la vostra vita sia illuminata dalla luce di una nobile idea. Scegliete voi, liberamente, senza lasciarvi suggestionare da qualcuno. Fate voi la vostra scelta, purchè questo presupponga, però, il principio di libertà, altrimenti dovrete respingerla, per la vostra salvezza. 

Oh, è vero, giovani, le dittature si presentano apparentemente più ordinate, nessun clamore si leva da esse. Ma è l’ordine delle galere e il silenzio dei cimiteri. 

Vedete, giovani, io alla più perfetta delle dittature preferirò sempre la più imperfetta delle democrazie. Fate quindi la vostra scelta, e sia una scelta
di libertà, giovani che mi ascoltate. 

Ebbene, è con questo animo che io mi rivolgo ai nostri giovani, perchè in loro credo. E se non credessi, oh anziani che mi ascoltate, genitori ed educatori, se io non credessi nella nostra gioventù, dovrei disperare dell’avvenire della patria, perchè non lo rappresentiamo più noi questo avvenire, lo rappresentano i giovani che mi ascoltano. E quindi io penso al loro domani. E vorrei che fosse un domani di tranquillità e di serenità per la nostra gioventù. 

Eppure questo domani, non dobbiamo nasconderlo, è minacciato da pericoli di guerra. Sì, si vanno oggi tessendo trattati, si vanno stabilendo, si dice, degli equilibri fra le due grandi potenze sulle armi, per quanto riguarda le armi nucleari. Ma gli equilibri,  lo sta a dimostrare la storia, non sono mai stati duraturi. Basta un atto di follia di qualcuno, basta un errore di calcolo, che questi equilibri finiscono per crollare. 

Ebbene, se questo avvenisse, come io temo possa avvenire, perchè la pace è molto fragile, e gli ultimi avvenimenti internazionali stanno a provare il fondamento di questa mia affermazione, la pace è molto fragile. E se per dannata ipotesi la guerra dovesse esplodere sarebbe la fine dell’umanità intera, del nostro pianeta.

Se i popoli della terra, coralmente, potessero esprimersi, al di sopra di ogni differenza ideologica, politica, di ogni razza, al di sopra di ogni credo, e di ogni differenza di credo religioso, tutti i popoli della terra si pronuncerebbero per la pace contro la guerra. 

Orbene, chi rappresenta questi popoli, chi detiene nelle loro mani i destini di questi popoli, deve raccogliere questa loro volontà e fare in modo che la pace veramente sia duratura. Si spendono miliardi per costruire ordigni di guerra, che se per dannata ipotesi, ripeto, fossero usati sarebbe la fine dell’umanità intera del nostro pianeta. 

E mentre si spendono miliardi per costruire ordigni di morte,vi sono migliaia e migliaia di creature umane che nel mondo stanno morendo di fame. Nel 1979, amici che mi ascoltate, sono morti nel mondo 18 milioni di bambini per denutrizione. 

Questa strage di innocenti pesa come una severa condanna sulla coscienza degli uomini di stato e, quindi, anche sulla mia coscienza. 

Io ripeto qui quello che vi ho detto l’anno scorso facendovi il mio saluto augurale: si svuotino gli arsenali, si colmino i granai. 

Con questo auspicio io formulo per voi, cari amici, i piu’ fervidi auguri. Non dobbiamo disperare. Vedrete che riusciremo ad uscire da questo tunnel della violenza, della disoccupazione, della recessione economica perchè io credo nel popolo italiano. (…)

Dunque vedete che sono gli stranieri ad apprezzarci. Talvolta noi, ripeto, ci disistimiamo. Io ho quindi ragione di credere nel popolo italiano, un popolo che ha saputo superare situazioni ben più difficili di questa. E saprà superare anche questa situazione. 

Ed allora è al popolo italiano che io mi rivolgo in questo momento. E mi rivolgo esprimendo la mia ammirazione, la mia riconoscenza e l’augurio più fervido. Vedrete che ce la faremo, amici miei, ad uscire da questa situazione. 

Ce la faremo, state certi. 

Buon anno amici miei».

domenica, giorno del Signore

scritto da il 30 dicembre 2007

Solitamente la domenica non scrivo post, non è una regola fissa ma un piccolo proposito che mi sono dato per rendere questa giornata “diversa” dal resto della settimana!

Oggi però è l’ultima domenica dell’anno e voglio concedermi uno strappo alla regola. Anche perchè non devo scrivere molto, ma solo riportare un pezzo letto sul blog di Lizzy (che ringrazio per averlo riportato e che spero mi conceda di copiare!). E’ una piccola professione di fede che darà fastidio, ma proprio per questo dovrebbe essere letta tutto l’anno prossimo, quello dopo, quello dopo ancora e così a seguire…

La parola domenica deriva dal latino dies dominicus, cioè “giorno del Signore”. Ma chi è il Signore?

Non credo nel dio dei magistrati,
nè in quello dei generali
o delle allocuzioni patriottiche.
Non credo nel dio degli inni funebri,
o dei prologhi delle costituzioni
e degli epiloghi dei discorsi eloquenti (…)

Non credo nel dio delle feste natalizie commerciali,
nel dio delle pubblicità sgargianti.
Non credo in questo dio fatto di menzogne
fragili come la terracotta,
non credo nel dio dell’ordine stabilito
sul disordine consentito.

Il Dio della mia fede nacque in una grotta.
Era ebreo: fu perseguitato da un re straniero
e camminò errante per la Palestina.
Si faceva accompagnare da gente del popolo.

Dava pane a chi aveva fame;
luce, a chi viveva nelle tenebre;
libertà, a chi giaceva in catene;
pace, a chi invocava da Lui giustizia (…)

Il Dio della mia fede
non è altri che
il figlio di Maria,

Gesù di Nazareth.

Tutti i giorni Egli muore
crocefisso dal nostro egoismo.
Tutti i giorni Egli risorge
per la forza del nostro amore
“.

Frei Betto

(tratto da: Fr.Fernando, Fr.Ivo, Fr.Betto: “Il cantico nella fornace”, EDB, Bologna, 1981)

chiesa e politica

scritto da il 29 maggio 2007

L’ho letta su Danix e mi ha fatto troppo ridere!

In Parrocchia si stava facendo una cena in onore del Padre Pasquale per i suoi 25 anni di assiduo lavoro pastorale.

Un politico, membro della comunità, fu invitato a tenere un discorso.
Siccome il politico tardava ad arrivare, il sacerdote decise di dire qualche parola per riempire il tempo e disse:
“La prima impressione della Parrocchia l’ebbi con la prima confessione che mi toccò ascoltare . Pensai che il Vescovo mi aveva mandato in un luogo terribile perché la prima persona che si confessò mi disse che aveva rubato un televisore, che aveva rubato del denaro ai suoi genitori, che aveva rubato anche all’impresa nella quale lavorava, che aveva avuto relazioni poco pulite con la moglie del suo capo e altre del paese…., e che si dedicava anche al traffico e alla vendita di droga. Restai esterrefatto e impaurito…. Però, con il trascorrere del tempo, ho conosciuto molta gente e constatai che non erano tutte così. Ho visto una parrocchia di gente responsabile e con valori morali. Così ho vissuto i 25 anni più belli del mio sacerdozio.”

In quel momento arrivò il politico il quale prese la parola. Chiese scusa per essere arrivato in ritardo e cominciò a parlare dicendo:

“Non dimenticherò mai il primo giorno che è arrivato il Padre nella nostra Parrocchia….. io ho avuto l’onore di essere il primo che si è confessato da lui….”

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Una riflessione che ho trovato molto significativa:

Mattutino a cura di G. Ravasi del 20 Marzo 2007 su Avvenire
COPIARE
Copiare da un altro autore è un reato di plagio. Copiare da più autori è, invece, un’opera meritevole e viene chiamata «ricerca».
Trovo questa battuta su una rivista, in una rubrica di «detti», e la «copio» per proporla oggi ai miei lettori. Certo, anch’io cado sotto le forche caudine di quel motto: ogni giorno compio un atto di plagio «copiando» una frase altrui, oppure, reimpastando più di una frase o idea, passo al genere della «ricerca» che però è pur sempre dipendenza. In verità, tra «copiare» e «ricercare» la differenza c’è e basta solo comparare il compito di un ragazzo che è ricorso a Internet per la sua «ricerca» e il saggio di uno studioso che gronda di riferimenti bibliografici. È, comunque, possibile costruire attorno alla battuta citata un paio di considerazioni.
La prima è all’insegna dell’umiltà o almeno del ritegno. Un autore medievale, Bernardo di Chartres, ha coniato una frase spesso citata: «Noi siamo nani sulle spalle di giganti». Solo per questo riusciamo a vedere un po’ più in là di loro. Fanno ridere certi autori che sbeffeggiano secoli di pensiero occidentale per rifilarci i loro prodotti che spesso sono solo pessime rimasticature del già detto o infime novità. «Copiare» dal passato può essere, quindi, un atto necessario e segno di intelligenza. Il grande Montaigne non esitava a confessare di ricorrere alle citazioni per «far dire agli altri quello che non so dire bene, talora per debolezza del mio linguaggio, altre volte per debolezza della mia intelligenza». L’altra considerazione è conseguente alla prima: per «copiare» bisogna leggere. L’augurio è che, in un paese come il nostro di non-lettori, questa pratica cresca senza riserve e remore, soprattutto quando si tratta di classici.

Commenti disabilitati su si puo’ copiare…solo dopo aver letto!

Ricerca sulla Francia

scritto da il 26 luglio 2006

GEOGRAFIA:

La Francia confina a nord con il Mare del Nord ed il Belgio, ad ovest con l’Oceano Atlantico, a Sud con il Mar Mediterraneo e la Spagna, a est con la Svizzera, la Germania, il Lussemburgo e con i CAMPIONI DEL MONDO.
Per pochi chilometri non ospita nel suo territorio la più alta cima d’Europa, il Monte Bianco, che si trova in Italia. (per quanto loro dicano il contrario!)

STORIA:

Può vantare uno dei più grandi condottieri della storia, Napoleone… che era italiano. Per il resto è famosa per aver bombardato un paio di atolli.

PRODUZIONE E IMPIEGHI:

La Francia è famosa per:

1) la Gioconda… che è italiana
2) ospitare la Bellucci… che è italiana

E’ inoltre rinomata per i formaggi, secondi solo a quelli italiani, il vino, la cui produzione è seconda solo a quella italiana e la moda, la quale cede il passo solo a quella italiana.

SPORT:

Nel basket vanta un 3° posto all’ultimo Europeo a distanza di 52 anni dall’ultimo podio.
Nella pallavolo vanta un paio di podi minori.
Nel ciclismo non ha più un atleta decente dai tempi di Jalabert.
L’unico tennista serio che può vantare… è donna.
Sono molto fieri della loro Nazionale di Calcio che è composta tra l’altro da:
a) Zidane… che è algerino
b) Thuram… che è di Guadalupe
c) Trezeguet… che è argentino
d) Boumsong… che è camerunense
e) Vieira… che è senegalese
f) Makelele… che è congolese
g) Malouda… che è guyanese

CIBO:

Mangiano rane ma ultimamente stanno andando ancora un pò più in là, ingoiando dei bei rospi.

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la carità sopra di tutto

scritto da il 5 giugno 2006

Per questo mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, alla pietà l’amore fraterno, all’amore fraterno la carità.

(dalla seconda lettera di san Pietro apostolo)
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5 maggio

scritto da il 5 maggio 2006

Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,
muta pensando all’ultima
ora dell’uom fatale

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the Italian Job

scritto da il 20 marzo 2006

Io mi fido degli uomini… Ma è del diavolo che c’è in loro che non mi fido…

-Tu come stai? -Bene -Bene??? Lo sai bene che vuole dire no? -Si purtroppo -Beota -Esitante -Nevrotico -ed Emotivo. -Bravo. Guarda quelle colonne, voltati. -Si, beh? -Lì ci impiccavano i ladri che si sentivano bene.

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FBI protezione testimoni

scritto da il 7 marzo 2006

fbiIl problema non e’ quante persone io abbia ucciso, ma quanto vada d’accordo con quelle ancora vive.

(Jimmy Tudeski-Bruce Willis)

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ancora dal film Amelie…

scritto da il 5 marzo 2006

amelieFallire la propria vita è un diritto inalienabile.

Se il dito indica il cielo, l’imbecille guarda il dito.

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