L’ex procuratore generale degli Oratoriani, la congregazione religiosa di San Filippo Neri e del beato Newman, padre Edoardo Aldo Cerrato, è il nuovo vescovo di Ivrea.

Sostituisce monsignor Arrigo Miglio, recentemente promosso alla sede arcivescovile di Cagliari.

Nato a Torino 63 anni fa, è laureato anche in Lettere Classiche ed è stato docente in diverse scuole pubbliche e private. Attualmente era a Roma come viceparroco di San Filippo Neri in Eurosia e superiore di una comunità oratoriana (laStampa).

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A Ivrea l’aria è inquinata. A gennaio, in 20 giorni su 31, sono stati superati i limiti stabiliti per legge relativi alle polveri sottili, comunemente conosciute come PM10. A febbraio anche peggio: al 12 si sono superati per ben 10 volte.

Bisogna correre ai ripari!

E cosa decidono di fare i nostri amministratori? La Sentinella lo ha chiesto all’Assessore alla Mobilità, Giovanna Codato, che ha risposto così: «ciò che compromette la qualità dell’aria in città è il transito delle auto che provengono dall’esterno e devono attraversarla per imboccare le arterie per Milano, Torino, la Valle D’Aosta (…) Come giunta stiamo operando per insegnare alla gente ad usare mezzi alternativi. Negli ultimi anni è salito il numero di chi usa la bicicletta e di certo, in futuro, con la presenza del ponte passerella, la cui costruzione è imminente, avremo più persone che utilizzeranno di meno l’auto».

Io ho riletto la risposta per una decina di volte. E poi ho dovuto arrendermi.

Riconosciuto che il problema nasce dal transito di auto non eporediesi, la Codato propone, o impone, una soluzione che tale non è: punire le auto eporediesi (sic!).

Non conosco di persona la signora Codato e perciò mi fermo qui. Ma prima di chiudere, le ricordo che da anni ci sono cittadini che hanno individuato soluzioni decisamente più utili: l’uso della rete autostradale come circonvallazione di Ivrea. Non sarebbe una soluzione davvero efficace?

Ma è sicuramente più facile punire i cittadini anzichè toccare i privilegi della casta autostradale…vero signora Codato?

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Diocesi di Ivrea: sede vacante

scritto da il 27 febbraio 2012

La notizia è stata confermata: Monsignor Arrigo Miglio è il nuovo arcivescovo di Cagliari.

E, conseguenza diretta, la diocesi di Ivrea è sede vacante!

Tranquilli, non è nulla di grave e non capiterà nulla di imprevisto: è tutto regolato dal Codice di Diritto Canonico. Che, nel Libro II, Parte seconda, Sezione II, ha un articolo apposito: la sede vacante.

«Can. 416 – La sede episcopale diviene vacante con la morte del Vescovo diocesano, con la rinuncia accettata dal Romano Pontefice, col trasferimento e con la privazione intimata al Vescovo stesso.

Can. 417 – Tutto ciò che viene compiuto dal Vicario generale o dal Vicario episcopale ha valore finché non hanno ricevuto notizia certa della morte del Vescovo diocesano; così pure ha valore tutto ciò che viene compiuto dal Vescovo diocesano o dal Vicario generale o episcopale finché non abbiano ricevuto notizia certa degli atti pontifici sopra menzionati.

Can. 418 – §1. Dal momento che ha ricevuto notizia certa del trasferimento il Vescovo, entro due mesi, deve raggiungere la diocesi alla quale è destinato e prenderne possesso canonico; dal giorno della presa di possesso canonico della nuova diocesi, la diocesi di provenienza diviene vacante.

§2. Dal momento che ha ricevuto notizia certa del trasferimento fino alla presa di possesso canonico della nuova diocesi, il Vescovo trasferito nella diocesi di provenienza: 1) ha la potestà di Amministratore diocesano ed è tenuto agli agli obblighi relativi, mentre cessa ogni potestà del Vicario generale e del Vicario episcopale, salvo tuttavia il can. 409, §2; 2) percepisce l’intera rimunerazione propria dell’ufficio.

Can. 419 – Quando la sede diviene vacante, il governo della diocesi, fino alla costituzione dell’Amministratore diocesano, passa al Vescovo ausiliare e, se sono più d’uno, al più anziano per promozione; se manca il Vescovo ausiliare, è affidato al collegio dei consultori, a meno che la Santa Sede non abbia provveduto diversamente. Colui che assume in tal modo il governo della diocesi convochi senza indugio il collegio competente a nominare l’Amministratore diocesano.

(…) Can. 421 – §1. Entro otto giorni dal momento in cui si è ricevuta notizia che la sede episcopale è vacante, il collegio dei consultori, fermo restando il disposto del can. 502, §3, deve eleggere l’Amministratore diocesano con il compito di reggere interinalmente la diocesi.

§2. Se l’Amministratore diocesano per qualsiasi causa non viene eletto legittimamente entro il tempo prescritto, la sua nomina passa al Metropolita e se è vacante la stessa sede metropolitana o, contemporaneamente, la sede metropolitana e quella suffraganea, passa al Vescovo suffraganeo più anziano per promozione.

(…) Can. 423 – §1. Si nomini un solo Amministratore diocesano, riprovata qualsiasi consuetudine contraria; altrimenti l’elezione è nulla.

§2. L’Amministratore diocesano non sia contemporaneamente economo; perciò se l’economo della diocesi viene eletto Amministratore, il consiglio per gli affari economici elegga temporaneamente un altro economo.

Can. 424 – L’Amministratore diocesano venga eletto a norma dei cann. 165-178.

Can. 425 – §1. All’ufficio di Amministratore diocesano può essere destinato validamente solo un sacerdote che abbia compiuto i trentacinque anni di età e che non sia già stato eletto, nominato o presentato per la medesima sede vacante.

§2. Venga eletto Amministratore diocesano un sacerdote che si distingua per dottrina e prudenza.

(…) Can. 426 – Colui che, mentre la sede è vacante, regge la diocesi prima della nomina dell’Amministratore diocesano, ha la stessa potestà che il diritto riconosce al Vicario generale.

Can. 427 – §1. L’Amministratore diocesano è tenuto agli stessi obblighi e ha la potestà del Vescovo diocesano, escluso ciò che non gli compete o per la natura della cosa o per il diritto stesso.

§2. L’Amministratore diocesano ottiene la relativa potestà dal momento in cui accetta l’elezione, senza bisogno di conferma da parte di alcuno, fermo restando quanto prescrive il can. 833, n. 4.

Can. 428 – §1. Mentre la sede è vacante non si proceda a innovazioni.

§2. A coloro che provvedono interinalmente al governo della diocesi è proibito compiere qualsiasi atto che possa arrecare pregiudizio alla diocesi o ai diritti episcopali; in modo speciale è proibito a loro e perciò a chiunque altro, sia personalmente, sia attraverso altri, di sottrarre o distruggere o modificare qualsiasi documento della curia diocesana.

Can. 429 – L’Amministratore diocesano è tenuto all’obbligo di risiedere nella diocesi e di applicare la Messa per il popolo, a norma del can. 388.

Can. 430 – §1. L’ufficio dell’Amministratore diocesano cessa con la presa di possesso della diocesi da parte del nuovo Vescovo.

§2. La rimozione dell’Amministratore diocesano è riservata alla Santa Sede; l’eventuale rinuncia deve essere presentata in forma autentica al collegio competente per la sua elezione, e non ha bisogno di essere accettata; in caso di rimozione, di rinuncia o di morte dell’Amministratore diocesano, ne venga eletto un altro, a norma del can. 421» (dal Codice di Diritto Canonico).

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Monsignor Miglio lascia Ivrea

scritto da il 25 febbraio 2012

Appena letto su laSentinella.it: «Monsignor Arrigo Miglio è il nuovo arcivescovo di Cagliari. La nomina dell’attuale vescovo di Ivrea alla guida della diocesi cagliaritana in sostituzione di mons. Giuseppe Mani, sarà annunciata domani in Cattedrale. (…) E’ probabile che l’ingresso nella nuova sede arcivescovile coinciderà col ventennale della sua consacrazione a vescovo, che cade il 25 aprile. Mons. Miglio compirà 70 anni nel prossimo mese di luglio.».

Secondo l’articolo, la notizia è stata data in anteprima da un giornalista ed è già stata rilanciata anche dall’Ansa. Al momento però, sui siti delle diocesi di Cagliari e Ivrea non compare ancora nulla.

Alcune voci già circolavano, anche perchè Monsignor Miglio fu nominato vescovo nel 1992 e fu assegnato, fino al 1999, alla guida della Diocesi di Iglesias. Solo l’altro sabato, un sacerdote di Iglesias, in visita a Ivrea, ricordava come Monsignor Arrigo dicesse “noi sardi”. E solo un sardo può essere arcivescovo di Cagliari.

grazie Pisapia!

scritto da il 31 maggio 2011

Ivrea, piazza Santa Marta:

DE MAGISTRIS

PISAPIA

GRAZIE

E grazie a Fede che ha fatto la foto!

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Ivrea e l’economia del noi

scritto da il 4 aprile 2011

L’altro giorno parlavo con una persona che non vedevo da qualche anno e le raccontavo che mi ero trasferito a Ivrea.

Così hai lasciato Cuorgnè, mi diceva, sottointendendo: ti capisco, a Cuorgnè non ci sono davvero possibilità. Si, le ho detto, ho lasciato Cuorgnè, ma qui ad Ivrea la situazione non è molto diversa. E’ vero, via Palestro è sicuramente molto più animata delle cuorgnatesi via Torino o via Arduino, ma di vere possibilità non se ne vedono.

Così sorprende sapere che Ivrea è al centro di un libro che parla di una nuova idea di economia!

Esce in questi giorni “L’Economia del noi, l’Italia che condivide” (Laterza Editore), un saggio di Roberta Carlini, già vicedirettore del quotidiano Il Manifesto e collaboratrice de L’Espresso. In questo libro, l’autrice non racconta l’Italia statica, vecchia, avida ed egoista, impoveriti e scandalosa che vediamo ogni giorno. Ma ci parla dell’Italia dei gruppi di acquisto, del prestito in Rete per usi sociali, l’Italia del riciclo dei Pc per i Paesi più poveri e dell’open source, condiviso e gratuito.

E si parla di Ivrea: «si racconta l’esperienza ormai molto nota e consolidata della Banca Etica ma anche quella meno nota di Prestiamoci, una piattaforma on line di social lending fondata dal giovane volontario cattolico Mariano Carozzi di Ivrea insieme a 6 amici, partendo da un capitale iniziale di 1 milione di euro.

A chi viene prestato il denaro non si chiedono solo i requisiti di affidabilità, ma si viene valutati favorevolmente anche se si è giovani e mai entrati nel circuito del credito. Il primo finanziamento è andato ad un ragazzo appena laureato, aspirante regista per girare un documentario a Sarajevo» (Zeus News).

Si parla di Prestiamoci, ma anche della scheda Arduino creata a Ivrea da Massimo Banzi.

E’ bello sapere che c’è un’Ivrea diversa, ma uscendo stamattina difficilmente me ne renderò conto.

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A L’É TORNA CARLEVÉ

scritto da il 6 gennaio 2011

A l'è tornà Carlevè

A l’é torna Carlevé
noi i soma torna sì;
a-i’ é mac na ròba sola:
i l’oma n’ani ‘d pì…

Ël general, la mulinera
con j’arancé e j’abbà ‘nt la sfilada,
co’ij pìfer, la banda e jë student
an alegrìa a giro la sità.
A l’é na bela festa d’ecession
che tuti a la conòsso ant ij dintorn.

Ël verd del Canavèis,
la Serra, ël Mombaron
e le montagne tute
a fan da bel contorn…

Domse da fé, Canavesan,
lassoma nen ch’as perda ‘l Carlevé;
l’aqua dla Dòra a passa e a torna pì, sta bela festa ‘nvece a deuv duré.
Dla bela Ivrea con le soe rosse torr
as na parlerà an Italia
e an tut ël mond.

(grazie a ValeH per l’idea e www.carnevalediivrea.com per il testo)

Parte domani, 4 giugno 2010, a Ivrea, la settima Fiera della Parola.

Ma «A cosa serve la Fiera della Parola?», curiosamente simpatica è la risposta che l’ideatore, Eugenio Pacchioli, fornisce a Marco Campagnolo: «A niente!» sostiene Pacchioli, ma sornionamente aggiunge: «Come Mozart! A cosa serve Mozart? A niente!».

E continua: «Pensiamo ai cespugli che nascono da sementi. Sementi seminati dal vento o anche da qualcuno. Cespugli che sono brutti, non hanno fiori, ma crescono sul crinale della collina. E sul crinale della collina con le loro radici la trattengono, le impediscono di franare. Ecco! Noi, e la Fiera della Parola, altro non siamo che cespugli, e diamo il nostro piccolo contributo a impedire che la collina frani».

La Fiera della Parola: a Ivrea dal 4 al 6 giugno 2010.

Programma e curiosità sul sito www.fieradellaparola.it (da cui è tratta l’immagine).

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Pogare al concerto degli Stiliti

scritto da il 24 maggio 2010

Sabato sera: al di là della Dora suonano gli Stiliti. Dai, andiamo a farci un giretto…

Lungo Dora, la fontana di Camillo, quattro passi verso la sede della CRI. E arriviamo al concerto, non c’è tanta gente ma è appena iniziato.

Guardati intorno: quattro ragazzini alternativi al mondo, un po’ di più con il bicchiere di plastica con la birra dentro. Scene già viste!

Ma non è ancora tutto: il cantante degli Stiliti (ce lo ricordavamo più smagliante!) dal palco che invita a muoversi e, sotto, un salto indietro di dieci anni: ragazzini che POGANO!

Pogano al ritmo degli Stiliti.

E’ sabato sera, è il 2010, noi restiamo un po’ indietro perchè a pogare rischieremmo di farci male.

Loro pogano, loro dieci anni fa erano già a nanna. E oggi, forse, ci giudicano anche un po’ antichi.

Ma pogano al ritmo degli Stiliti!

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Adriano Olivetti

scritto da il 27 febbraio 2010

Una sola volta il Carnevale di Ivrea venne sospeso: il 28 febbraio 1960 il Generale Ermanno Ozino emanò la seguente ordinanza (tratta dal sito dello Stato Maggiore):

Il giorno prima, 27 febbraio 1960, era morto Adriano Olivetti.

Oggi ricorre il cinquantenario.

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Richiesta iscrizione anagrafica

scritto da il 25 febbraio 2010

Città di Ivrea

Ricevuta di richiesta iscrizione anagrafica e comunicazione di avvio del procedimento

Pratica n° 115 del 25/02/2010

L’ufficiale d’anagrafe

ATTESTA

che il Sig. SOZZI MASSIMO

ha chiesto in data 25/02/2010 l’iscrizione in questa Anagrafe della Popolazione Residente ecc…

Adesso dovrò risistemare i link al mio paese: da Cuorgnè a Ivrea. Piccoli grandi grandissimi cambiamenti!

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Carnevale 2010: una settimana dopo

scritto da il 18 febbraio 2010

Esattamente una settimana fa, il Generale saliva a cavallo per la prima volta: dando così inizio ai giorni centrali e finali dello Storico Carnevale di Ivrea.

E’ passata una settimana e tutto si è concluso.

Così, a caldo ma non più tanto, provo a raccogliere qualche pensiero…

Non mi è piaciuto:

– lo Stato Maggiore: in troppe occasioni sembravano una banda di paese;

– l’Aiutante della Mugnaia che martedì sera si puliva il naso invece di passarle i garofani;

– i credendari accoppiati agli Abbà nelle domeniche delle alzate: presenti solo sul programma…per fortuna;

– la sfilata del sabato sera: che da tempo non è più una sfilata;

– i tempi troppoooooo lunghi della premiazione;

– il dito medio di alcuni Diavoli verso gli Scacchi: era un’offesa personale che non ci meritiamo;

– le poche arance e il poco vin brulè di martedì pomeriggio.

Mi è piaciuto:

– la Mugnaia Elisa Gusta in Zanetta e il Generale Alberto Alma: semplicemente eleganti! Bravi!

– il Sostituto Gran Cancelliere Carlo Ardissono: arguto e preparato! Ritiro quanto detto in precedenza e spero di rivederlo il prossimo anno!

– gli Arduini che non ci hanno tirato arance;

– gli Scacchi che non hanno provocato gli Arduini;

– la sfilata organizzata degli Scacchi;

– la tantissima gente presente ai momenti “storici”: perchè lo Storico Carnevale di Ivrea non è solo la battaglia delle arance;

– partecipare al Carnevale. Ho vinto. Ma non ho fatto festa per quello. L’importante è partecipare.

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Quaresima 2010

scritto da il 18 febbraio 2010

(…) C’è bisogno di vita nuova nell’ambito dell’avere, dell’uso dei beni materiali: economia e finanza, mercato e mondo del lavoro. Quasi tre anni di crisi economica, con ricadute sempre più pesanti sulla vita dei lavoratori, delle famiglie, dei giovani senza un vero lavoro, rendono quanto mai attuale il messaggio del Papa nell’enciclica Caritas in Veritate: il mondo dell’economia ha bisogno di un’etica solida, per non schiacciare l’uomo che è il primo vero capitale da difendere e per non distruggere l’economia stessa.

Fraternità, dono, gratuità devono perciò entrare e trovare posto nel complesso mondo economico(…).

La Vergine dell’Annunciazione e il suo sposo San Giuseppe, le due figure luminose che accompagnano il tempo della Quaresima, intercedano per noi e ci aiutino a fidarci sempre pienamente della Parola del Signore e del suo Amore fedele.

Ivrea, 17 febbraio 2010
Mercoledì delle Ceneri

+Arrigo Miglio
Vescovo

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la Zappata degli Scarli

scritto da il 16 febbraio 2010

Non mi era piaciuto il Sostituto nelle domeniche degli Abbà.

Ma ieri, alle Zappate per gli Scarli, è stato davvero molto bravo!

«Se n’è andata una giornata iniziata “su per i brich, la matin ad bun ora”, per la Zappata degli Scarli, nel corso della quale il Sostituto Gran Cancelliere ha voluto riprendere l’usanza di affidare il piccone allo sposo e la pala alla sposa, a differenza di quanto hanno fatto quasi tutti i suoi predecessori, ad eccezione di Piercarlo Broglia: «Ho riletto i verbali – spiega Carlo Ardissono – e soprattutto il suo libro “Ivrea e ‘l nos carlevè”, dove spiega le ragioni, che si rifanno alla metafora della riproduzione , per cui è giusto che gli “strumenti” siano affidati così, quindi mi sono adeguato a una spiegazione che condivido». E, affinchè anche il “popolo” fosse informato sul perché di questa novità, in piazza di Città, per la Zappata di San Salvatore, il Sostituto, assistito dall’immancabile Giancarlo Spagna (che è ormai da annoverare tra i “personaggi” della Zappata), ha dato una dotta spiegazione, prima di dare lettura del tradizionale verbale» (di Federico Bona).

Viva gli Sposi!

Viva il Sostituto Gran Cancelliere Carlo Ardissono nominato per la prima volta!

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io compro solo la Diana

scritto da il 10 febbraio 2010

Non compro la Sentinella (anche detta Cretinella)

Non compro la Voce (della vergogna)

IO AMO IL CARNEVALE

Compro solo La Diana per ingrassare Gioana!

ps: sperando che non continui ad aumentare il prezzo di 1 euro all’anno!

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