Oggi gli azzurri tornano in campo. Chissà se a Torino e dintorni riusciranno a vedere la partita per intero?

Pagare il canone, aspettare 4 anni, magari prendere ferie e…non vedere nulla: non ha prezzo!

Per tutto il resto c’è MasterCard! ;-)

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una teoria per le vuvuzela

scritto da il 18 giugno 2010

Danix ha una sua teoria sulle vuvuzela, che io abbraccio in pieno!

«Non so se anche voi avete notato, quando le telecamere inquadrano gli spalti – anche interi settori – nessuno mai ha in mano o usa questa trombetta. Per di più il rumore è sempre molto uniforme, in qualsiasi momento. E quando durante l’intervallo si sente la musica in sottofondo, il suono delle vuvuzela quasi sparisce per tornare magicamente all’inizio del secondo tempo. E poi diciamocelo, un intero stadio che suona ininterrottamente – e con la stessa intensità – non vi sembra un po’ impensabile?

Ri-dicevo, la mia teoria.

Semplice, le vuvuzula non vengono suonate in modo così perdurante dagli spettatori – qualcuna sì, ma non come orchestra- e il loro suono viene amplificato dagli autoparlanti dello stadio o non so come. Diciamo che ho il dubbio che non sia un fenomeno naturale ma montato ad arte per far parlare delle vuvuzela – perché se nessuno ne parlava a seguito delle polemiche dei giocatori avremmo mai saputo come si chiamavano e che esistevano? – e soprattutto … per venderle. Diciamo una mossa di marketing – azzeccata: che se ne parli bene, che se ne parli male, l’importante è che se ne parli. E visti i giri di affari che ho letto rispetto a questa semplice tromba – e tutti gli accessori anti-vuvuzela mi viene da chiedermi quanto non possa davvero essere così. D’altronde quando un’altra occasione come il mondiale per lanciare un simile business? Mi starò sbagliando?».

No cara Danix, penso che tu non ti stia sbagliando!

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