Da Montagne360 (agosto 2015): «Dove  sono  ora  però  quelle  forze  giovani  che  potrebbero  alimentare  progetti  di  rinascita  delle Terre Alte?
Contadini, pastori, pescatori, falegnami, fabbri ed artigiani che erravano o lavoravano in Asia o in Africa sono intrappolati nei centri di accoglienza, quasi in prigione, senza alcuna reale prospettiva.
Sprecano  la  loro  esistenza  e  smarriscono  identità  e  professione,  considerate  non persone  ma  solo  un  problema  e  un  costo» (Riccardo Ravalli).

La montagna avrebbe bisogno di loro, ma è meglio tenerli in pianura: rendono di più per chi dice di volerli accogliere e per alimentare il malumore di chi non li vuole.

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«La settimana bianca è sempre stata un cavallo di battaglia dell’esponente della giunta Cota. Così ieri il suo staff si è presentato alla Conferenza regionale per il diritto allo studio e ha presentato a sindacati, scuole e famiglie un calendario scolastico per certi versi rivoluzionario. (…) una novità: una settimana di riposo “extra”, tra il 12 e il 18 marzo, che le famiglie potranno sfruttare come vogliono, per esempio facendo una settimana bianca. (…) Ieri l’assessore all’Istruzione non era presente alla conferenza (…)» (da Repubblica.it).

Ma come, assessore Cirio, il tuo staff presenta una rivoluzione e tu non ci sei? Mica avevi paura delle domande?

Perchè io avrei voluto chiederti questo: gli insegnanti potranno fare questa settimana bianca? Così, tanto per sapere…

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bollito misto

scritto da il 15 novembre 2010

E’ da un po’ che non mangiamo il bollito. E forse non ho mai mangiato quello tradizionale con i 7 tagli accompagnati da 7 salsine. Anche se, addirittura, mi pare di ricordare che i tagli possono arrivare a 14: sette principali più sette minori.

Il bollito piemontese: «è carne, servita in sette tagli classici: testina, lingua, scaramella, muscolo, punta di petto, cotechino e gallina. Pezzi poveri che sanno esaltare come niente altro – neanche la cruda tagliata al coltello – il gusto della razza piemontese. Il pentolone da cui tutto emerge – compreso il brodo che va servito durante il rito del bollito come fos-se un momento chiave se un della stessa cerimonia – è il punto di partenza.

Una lunga cottura che rispetti la carne, poi un taglio attento che porti nel piatto pezzi non maltrattati dal coltello, ma ben riconoscibili perché ognuno deve vivere di vita propria. E poi le salse, in origine sette anche quelle: il «bagnetto verde» è onnipresente, ormai quasi tutti lo propongono con o senza aglio; il “bagnetto rosso”; la “cugnà” (con uva dolcetto, mele, pere, fichi e frutta secca); la mostarda ereditata dal “lesso” di tradizione padana; la salsa delle api (a base di miele) e il cren ovvero il rafano. E poi non resta che mangiare»(LaStampa.it).

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L’altro Piemonte 2009

scritto da il 25 novembre 2009

Dal sito AIS Piemonte: «Assaggi trasversali tra le varie denominazioni hanno confermato ancora una volta la tendenza che vuole una crescita qualitativa che questi vini stanno avendo negli ultimi anni. Abbiamo riscontrato con piacere, ricordando e confrontando le degustazioni delle annate precedenti, una svolta decisa mirata a ottenere prodotti più equilibrati e piacevoli, senza però snaturare le caratteristiche fondamentali dei vini, mantenendo la forte impronta caratteriale e territoriale che li ha sempre contraddistinti».

E qui potete vedere l’intervista a Mauro Carosso, delegato AIS di Torino.

L’altro Piemonte 2009 from Massimo Sozzi on Vimeo.

Master del Nebbiolo 2008

scritto da il 2 dicembre 2008

Domenica scorsa, 30 novembre, si è svolto a Villa Sassi (Torino) il 6° Master del Nebbiolo.

La finale ha parlato piemontese, vedendo classificarsi al 1° posto Matteo Barolo da Gravellona Toce, e al 2° e 3° Elsa Guarise e Mario Bevione della delegazione di Torino.

Il Tg3 Regionale ha mandato in onda oggi un servizio:

Mentre sul sito dell’AIS Piemonte trovate una dettagliata descrizione della prova.

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Paralimpiadi: medaglia di Viganò

scritto da il 10 settembre 2008

La prima medaglia italiana alle Paralimpiadi è arrivata dal piemontese Dario Viganò nel ciclismo.


Vigano from Massimo Sozzi on Vimeo.

leggende sul Carnevale di Ivrea

scritto da il 1 febbraio 2008

Che bello! Sulla newsletter di www.extratorino.it propongono per il weekend, «una una domenica tra gli aranceri del carnevale di Ivrea (attenzione alle arance vaganti)» offrendo «la guida di extratorino alla spietata battaglia delle arance (e al carnevale più divertente)». Beh, “spietata battaglia” e “carnevale più divertente” è un connubio che mi piace. Ci siamo persi lo “storico”, ma probabilmente lo troveremo nell’articolo. Leggiamo….

Ma il Signor Daniele Silva (autore dell’articolo), dove ha trovato queste informazioni?! Perchè ci sono un po’ troppi errori!

L’intento è buono, ma bisogna sistemare un po’ di informazioni qua e là. Cominciamo:

Molte cose non si conoscono di Ivrea. La prima, anche se un po’ trita e ritrita, è che i suoi abitanti si chiamano eporediesi: (…) La seconda è che a carnevale si prendono ad aranciate: non si tirano le lattine, ma si tirano le arance, quelle tonde e tendenzialmente anche non troppo mature, chè fanno più male.

Le arance sono comprate in cassette impilate su bancali. Possono essercene di meno mature ma anche di quasi marce.

Anche la Battaglia delle arance non è tutto ‘sto scoop, ma forse ciò che non potete immaginare – se non ci siete mai stati – è che come tutte le manifestazioni popolari del genere, la cosa viene presa dagli eporediesi molto seriamente.

Questo è molto corretto, anche perchè si sta parlando dello “Storico Carnevale d’Ivrea”!

Tanto seriamente che per (…) stare sui carri, dai quali si possono lanciare arance sul pubblico da una posizione privilegiata, si pagano dei soldi. E, soprattutto, che lanciarsi le arance non è uno scherzo: bisogna farsi male.

Bisogna…non è scritto esattamente nel regolamento.

(…) Il clou, se volete partecipare alla battaglia, è domenica 3 febbraio.

Non solo, ma anche lunedì 4 e martedì 5.

(…) I carri allegorici (divisi in squadre) passano per le vie della città, zeppi di “tiratori?? bardati (è tutto vero) che lanciano arance verso il basso, dove c’è la folla. Voi (che presumibilmente sarete la folla) dovete armarvi di arance e tirarle verso i carri, senza pietà: alla fine del carnevale il carro più “combattivo?? vincerà la gara. Più gliene tirate, più saranno contenti.

Aiuto! Facciamo ordine: i carri, divisi in pariglie e quadriglie in base al numero dei cavalli, sono entità singole, solo pochissimi solo legati alle squadre, che sono invece quelle formate dagli aranceri a piedi. I carri sono dipinti ancora a mano e particolarmente curate sono le finiture dei cavalli, sono belli da vedere e simboleggiano le armate del tiranno, ma definirli “allegorici” può far confondere con Viareggio. I carri tirano le arance verso il basso, ma non verso la folla che è venuta ad assistere! Le arance si tirano nelle piazze, dove ci sono le squadre degli aranceri a piedi. I quali hanno anche loro pagato per comprare le arance e tirare, e non sono per niente contenti che i lettori di extratorino vengano ad armarsi con le loro arance!
Le “folla”, piuttosto, è chiamato a vestire il berretto frigio a partire dal giovedì.

Oltre alla battaglia c’è tutta una rappresentazione allegorica, che comincia sabato alle 21 (…) Per informazioni sugli eventi collaterali e su come arrivare e dove parcheggiare, www.carnevale-diivrea.it.

La rappresentazione STORICA inizia sempre il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, e si compone di tanti momenti e giornate che portano all’uscita della Mugnaia del sabato sera.
Il link al sito è corretto, mentre è sbagliato il trattino nel testo. Se volete poi approfondire, non dimenticate il sito www.carnevalediivrea.com.

Chissà se gli amici di extratorino.it, di cui consiglio la newsletter perchè è sempre molto interessante, mi leggeranno? Spero di si e spero che capiscano le mie puntualizzazioni. In fin dei conti lo ha scritto anche Daniele Silva:«la cosa viene presa dagli eporediesi molto seriamente».

E Buon Carnevale a Tutti!

E’ partita ieri la settimana piemontese del Benessere Psicologico. Dal 12 al 17 novembre, saranno 700 gli specialisti a disposizione per una consulenza gratuita nei diversi ambiti della psicologia, da quello clinico e riabilitativo a quello del lavoro e dell’organizzazione, nel rispetto delle norme deontologiche e della privacy.

L’obiettivo della Settimana del Benessere Psicologico è avvicinare la popolazione alle diverse competenze che appartengono alla psicologia e nello stesso tempo promuovere il benessere psicologico come valore fondante ed imprescindibile dell’esistenza.

Fino al 15 novembre, telefonando al numero verde gratuito 800.090.163 (qui ulteriori info) si potrà conoscere indirizzo e recapito telefonico di uno psicologo, da contattare poi direttamente per concordare giorno e orario della consulenza gratuita. Mentre sul sito dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte è presente l’elenco di chi aderisce all’iniziativa.

Però, oltre all’elenco non è presente molto di più. E, soprattutto, non mi sembra che se ne sia fatta una grande pubblicità dell’iniziativa.
Peccato, perchè sarebbe ora di sdoganare la figura dello psicologo, riconoscendone la necessità, per la cura della salute mentale, al pari del medico di famiglia per la salute fisica. C’è bisogno che la sanità riconosca la figura dello psicologo come necessaria. E che la gente vi si possa avvicinare senza timore di etichette.

E la settimana, anche se era meglio il mese, con un po’ più di pubblicità poteva essere un buon trampolino per una nuova cultura psicologica!

(da leggere anche qui)

Salire tutti i 14 ottomila è una meta impegnativa; personalmente mi ero prefissato di raggiungere questo obiettivo e, dopo 14 anni di fatiche, sacrifici e tanti momenti di vita quotidiana della mia famiglia persi, ci sono riuscito.
A questo punto, la domanda che molti giornalisti mi hanno posto in questi ultimi due giorni e che io stesso mi sono posto è: “E adesso che cosa farai???
In verità, un altro sogno ce l’avrei: imparare a suonare il sassofono come Sonny Rollins. Credo però che continuerò a fare il “pestaneve??; sono certo che non passerà molto tempo prima che trovi un qualche espediente per giustificarmi con i miei famigliari e tornare in Himalaya. Sì, insomma, il lupo perde il pelo, ma non il vizio!

“Gnaro

Silvio Gnaro Mondinelli, piemontese d’adozione, è rientrato ieri in Italia. Il 12 luglio scorso aveva raggiunto la vetta del Broad Peak (8047 m), diventando così il secondo italiano, e il sesto uomo al mondo, a salire tutti e quattordici gli 8000 senza ossigeno.

Un anno fa ci solo volute almeno 11 persone per vincere il mondiale, lui è da solo. Chissà se gli daranno lo stesso premio?!

Se vi capita fate un giro sul suo sito www.gnaromondinelli.it perchè al mondo esiste ancora chi è capace di grandi imprese!

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Da neo-patentato, ho usato per diverso tempo il Pandino 1000 verde di mia mamma. E faceva egregiamente il suo lavoro! Della vecchia Panda 4X4 si è sempre detto che andasse meglio dei fuoristrada più blasonati.

Ma con la Nuova Panda il registro si innalza notevolmente! Si, perchè con la Nuova Panda si puo’ anche navigare!

In realtà, la “Panda Terramare” è una trasformazione dell’ingegnere milanese Filippo Zanisi basata su, neanche a dirlo, una Panda 4X4. La Terramare ha già affrontato i laghi di Como e Maggiore, il fiume Po, il mare della Sardegna, il tragitto tra Napoli e Capri e la traversata della Manica !

In questi giorni sarà protagonista di una discesa del Po nell’ambito dell’iniziativa Finché c’è acqua, c’è speranza dell’associazione Lvia. Finché c’è acqua, c’è speranza è un progetto il cui titolo s’ispira ad un modo dire di uso frequente: finché c’è vita c’è speranza. Ma…senz’acqua non c’è vita e non può quindi esserci speranza: speranza di esistere, di vivere in salute, di poter andare a scuola. Speranza di miglioramento delle condizioni di vita, di opportunità economiche e, non ultima, di pace.

Le manifestazioni e gli eventi che accompagneranno il passaggio della Panda saranno focalizzate sul tema dell’accesso all’acqua delle popolazioni che abitano in Mali lungo il fiume Niger, nell’Africa Occidentale. I fondi raccolti saranno devoluti al progetto idrico sanitario “Niger chiama Po” per la creazione di un Fondo per il diritto all’acqua, che garantirà 25 litri d’acqua potabile al giorno (quantità minima stimata dall’ONU) ad almeno 25.000 persone.

Se volete saperne di più visitate il sito www.acquaevita.it. La navigazione inizia domani 18 maggio al Pian del Re dove il Po ha le sorgenti, alle 14.30 di sabato 19 maggio la Panda passerà da Moncalieri e percorrerà il fiume cittadino per approdare alle 18 presso lo spazio “Acquafuturo”, ai Murazzi. Poi proseguirà verso Venezia dove, dopo 650 km e aver attraversato i territori di 205 Comuni, 14 Province, 4 Regioni, arriverà il 27 maggio. Buon viaggio!

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Torino e South Park

scritto da il 24 marzo 2007

Cos’hanno in comune Torino e South Park? Penso niente, ma volevo segnalare due siti e non mi è uscito un titolo migliore!

Il primo è dedicato a Torino, o meglio a foto di Torino. E’ il sito di Fabrizio Ikol22: Torino daily photo (con la raccolta IKOL22dotcom). Sono foto, ma guardandole si sente uscire la vitalità della realtà che ritagliano. Da non perdere per chi piace Torino e per chi piacciono le foto. (segnalato da Danix’s thoughts, un blog che vi consiglio di seguire perchè la proprietaria è destinata a far carriera!)

Il secondo è segnalato da Davide e riguarda proprio South Park. Sul sito Planetarium trovate quello che Janina, la creatrice, chiama game: un programmino online per costruire una (propria o altrui) immagine, o avatar, in stile “South Park”.

Buona visione!

notizie sparse sul Canavese

scritto da il 23 marzo 2007

Se ne parlava ieri sera a cena e oggi leggo su Localport:

“Il “Torneo di maggio?? quest’anno non si farà (A cura di Francesca Dighera)

Tra un paio di mesi, i borghi e i gruppi storici di Cuorgnè sarebbero dovuti sfilare per le vie della città con i loro costumi medievali e invece, quest’anno, non accadrà niente di tutto ciò. Il “Torneo di Maggio??, una delle rievocazioni storiche più importanti dell’alto Canavese, con ben una ventina di edizioni alle spalle, non si farà.

La macchina organizzatrice non è partita e poi non è stato ancora eletto il nuovo direttivo della Pro Loco (il mandato dell’ex presidente, Giancarlo Guidetti si è concluso a fine anno). Insomma una serie di intoppi che fanno pensare allo slittamento della manifestazione al prossimo anno (…)”

Fanno pensare o si è già deciso? Si fa oppure no? Mi pare che le cose non siano ancora chiare e definite. Ma per quanto non ci sia nulla di definito, è decisamente chiara la posizione assai defilata delle istituzioni. Nessun accenno al Comune e ai suoi amministratori.  Questo fa pensare… ma capita anche in Comuni più grandi, con antiche tradizioni carnascialesche, che l’amministrazione se ne lavi le mani. Pilato docet…

Altro tipo di notizia invece su Torino7 (super-mitico allegato della Stampa del venerdì) di oggi, dove trovate un articolo intitolato “Chi sono i Persiana Jones”. Ve ne riporto uno stralcio:

“Nascono nel 1988 a Rivarolo Canavese, a pochi chilometri da Torino, con il nome di “Persiana Jones e le tapparelle maledette??, e si mettono presto in luce come una delle migliori band ska italiane. Nel ’90 esce, prodotto da Madaski, “Impazzire??, disco contenente quattro brani che a sorpresa vende oltre 3000 copie. Due anni dopo il gruppo passa per la prima volta in televisione in occasione di un concerto tenuto all’Olimpico di Roma davanti a 15 mila persone.

Dal ’94 in avanti i Persiana Jones intensificano l’attività discografica e le presenze in radio e in televisione. Intanto le lusinghiere critiche d’oltre confine fanno si che la band vada in tournèe in Austria e Germania, dove si esibisce con i migliori gruppi europei del genere ska. Nel solo 1998 i Persiana tengono in giro per l’Europa ben 123 date del “Brivido caldo tour??.

Anno 2001, esce “Agarra la Onda??. Il suono della band diviene ancora più potente: i fiati passano in secondo piano e lasciano spazio alle chitarre, per un mix di ska-core e punk-rock. Il disco entra immediatamente nelle play-list delle radio universitarie americane e europee.

Il tour di lancio di “Agarra la Onda?? tocca quota 330 mila spettatori. In seguito i cinque musicisti iniziano una frenetica (e inarrestabile, oltre che fortunata) attività festivaliera in giro per tutta Europa. (continua…)”

L’unica cosa che l’articolo non riporta è l’indirizzo del loro sito, ma per questo rimedio io: www.persianajones.com. Fateci un giro e poi ditemi, secondo me hanno un bellissimo intro ma poi si perdono un po’ nell’interno, soprattutto nel diario.

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olio piemontese

scritto da il 28 febbraio 2007

In Piemonte ci sono sessantamila ulivi e nel 2006 sono finiti in commercio 15 quintali di olio di ottima qualità. Una tra le zone che si sta facendo strada è il Canavese, in particolare a Vialfrè e Settimo Vittone. Tanto che la sede dell’Asspo, associazione piemontese olivicoltori è a Vialfrè. E l’ex sindaco del paese Pier Luigi Baratono, è stato riconfermato da poco, con un consenso plebiscitario (48 preferenze personali su 51 presenti e votanti), alla guida degli olivicoltori piemontesi.

Baratono, nel 2003, è stato tra i soci fondatori dell’associazione. Oggi, il sodalizio che raduna i produttori di olive e dell’olio del Piemonte, conta circa 170 soci sparsi in tutta la regione, dal Monferrato, al Pinerolese, dal Saluzzese al Canavese, dove operano (ed è un dato davvero interessante) una cinquantina di olivicoltori.

approfondimento: sito dell’ASSPO e articolo su L’Espresso/La Sentinella (se non c’è più la pagina, io l’ho salvata)

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Adsl in Piemonte

scritto da il 15 febbraio 2007

Volete conoscere il futuro del vostro paese nei confronti dell’ADSL? Bene, qui trovate comune per comune ciò che ne sarà di voi… E purtroppo potreste scoprire di abitare in uno di quei 31 comuni che dovranno sperare nel Reduce Digital Divide, cioè il piano di intervento della Regione Piemonte, ancora da scrivere, per avere una connettività a banda larga.

Se purtroppo così fosse, tenete d’occhio A Banda Stretta, il blog che riunisce un gruppo apartitico di cittadini e aziende che pretendono di non essere dimenticati dalla Regione Piemonte nei loro diritti di cittadini digitali. La loro attività nasce in rete e porterà a sensibilizzare politici, media e organi di stampa e altri gruppi in Internet sulla situazione sfavorevole che viene messa in atto dalle scelte definite sui progetti.

NB: La Regione Piemonte, nel giugno 2006, ha firmato un protocollo d’intesa con Telecom Italia con l’obiettivo di avviare una serie di iniziative congiunte per favorire l’accesso alle nuove tecnologie digitali. L’intesa prevedeva che Telecom Italia, nell’arco di tre anni, estendesse la copertura della rete a banda larga nella Regione ad oltre 900 Comuni, raggiungendo il 96% delle linee telefoniche fisse.

Non so quante altre regioni lo hanno fatto!

Fonte della notizia: Punto Informatico