compulsive hoarding digitale

scritto da il 22 marzo 2007

Siete tra quelli (che come il sottoscritto) downloadano tutto il downloadabile e sono alla continua ricerca di nuvo materiale,  possiedono ogni episodio di qualsiasi serie, ogni traccia audio di qualsiasi discografia, conservano tutte le e-mail inviate e ricevute da anni, non buttano nel cestino mai un documento, hanno una colonnina di preferiti lunga come un’autostrada, scaricano tutti i film possibili e immaginabili anche se sanno perfettamente che non li vedranno mai?Bene (o forse male?!), potete allora rientrare nella figura diagnostica di “accumulatore digitale compulsivo”. Il confine fra normale passione collezionistica e patologia è evidentemente molto complesso da tracciare. Ma se la vostra vita digitale è un inferno, fatto di ricerche di file persi in un mare magnum di byte, e lentamente annulla la vita extra-digitale, allora iniziate a farvi venire il dubbio…

Per la cronaca: il compulsive hoarding è un disturbo ossessivo compulsivo che costringe chi ne è vittima ad accumulare senza freni un grande quantitativo di oggetti, anche quando la loro conservazione impedisce e/o riduce sensibilmente la possibilità fisica di girare per casa. Leggendo su Wikipedia mi è parso di capire che non è riconosciuto ufficialmente dal DSM, ma di questo chiedo conferma a chi ama la lingua della perfida Albione. Con il termine disposofobia si intende la complementare paura di gettar via le cose.

La “versione digitale” non deve stupire, semmai è l’ennesima conferma di come tante malattie siano frutto del tempo e della cultura in cui si sviluppano. Non penso che troverete un malato di compulsive hoarding digitale in un paese senza pc!
fonte: “Vivere sommersi dai file: la disposofobia digitale” su PsicoCafé

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No grazie, pago io!

scritto da il 12 febbraio 2007

Ho ricevuto via email la seguente segnalazione. Non penso che ci sia molto da aggiungere, perchè è chiaro che se c’è bisogno di esplicitare i comportamenti corretti, allora la norma è tutt’altro che pulita. L’ordine dei medici, come tutti gli ordini professionali suppongo, ha norme e regole molto severe per chi ne entra a far parte. Quando si deciderà ad autoregolamentarsi in modo chiaro anche sui rapporti con le (troppo potenti e ricche) industrie farmaceutiche?!

“Segnalo (…) il gruppo dei “medicinograzie”. Nati nel 2004, i No grazie, pago io! sono ora circa 200 tra medici di varie discipline, farmacisti, psicologi, infermieri, diffusi in tutta Italia. Si tratta di un gruppo di operatori sanitari che rifiutano qualsiasi regalo delle industrie di farmaci, dai più costosi fino ai più modesti come una penna.
Li muove il desiderio di difendere l’indipendenza delle loro decisioni professionali da qualsiasi influenza estranea – anche
inconsapevole – che possa interferire con il loro dovere primario: proteggere la salute delle persone. E nel contempo, sollevare l’attenzione sul tema dei conflitti di interesse tra industria del farmaco e salute. Per contribuire a costruire un cambiamento, sperimentano modalità diverse di rapporto con l’industria (da incontri di gruppo con gli informatori, alla prescrizione per principio attivo) e producono informazione indipendente attraverso pubblicazioni, incontri pubblici e un sito web www.nograziepagoio.it che fornisce documentazione e notizie d’attualità sul tema.
Attualmente è in cantiere anche un pacchetto formativo da proporre a studenti di medicina, medici e operatori sanitari.”

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Oggi, 10 ottobre, è stata la Giornata Mondiale della Salute Mentale.

da Psicocafè: Secondo i dati pubblicati sul sito Oms dedicato  si stima che 450 milioni di persone nel mondo siano affette da problemi mentali, neurologici e comportamentali e che 873.000 persone muoiano suicide ogni anno.
I malati mentali sono fra le persone più trascurate del mondo: in molte realtà la malattia mentale non è considerata una vera condizione medica, ma una “debolezza�? del carattere o una punizione per un comportamento immorale.

Anche quando i pazienti sono considerati affetti da una condizione medica patologica, il trattamento che ricevono è spesso inumano. Le violazioni dei diritti umani sono perpetrate ovunque nel mondo, nelle istituzioni sanitarie, negli ospedali e nella comunità tutta. I pazienti sono spesso soggetti a isolamento sociale, scarsa qualità della vita e accresciuta mortalità. (continua…)

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Psicologia e religione

scritto da il 4 agosto 2006

La Societa’ Italiana della Psicologia della Religione ha varato un nuovo portale web per migliorare il contatto tra i soci. Lo annuncia il notiziario ‘Psicologia della Religione-news’. Il dominio di riferimento e’ www.psicologiadellareligione.it.

Questo sodalizio raccoglie alcune centinaia di psicologi, psicoterapeuti e psiconalisti, sia laici sia religiosi, che studiano i multiformi rapporti tra la psiche e le dinamiche proprie del sacro.

fonte: ANSA

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Si sa che uno dei grandi problemi dell’Italia è non destinare soldi alla ricerca. E le ricerche di psicologia non hanno trattamenti di favore, anzi penso siano viste ancora come meno remuneranti delle altre. Per ovviare alla carenza cronica di soldi e contemporaneamente raggiungere un’ampio campione statistico, dall’Università di Padova è partito il primo studio online su giovani gay e il suicidio.

La percentuale di tentati suicidi in ambito omosessuale è tre volte superiore alla popolazione generale. E’ quindi doveroso attuare dei piani di prevenzione. E, pur riconoscendo l’esclusione dalla ricerca delle persone off-line, la rete sembra essere la via migliore. Via che aveva già anticipato Imbottigliato all’origine in un altro settore!

fonte e approfondimento: Psicocafè

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La psicologia ai Mondiali

scritto da il 1 luglio 2006

Molto interessante leggere come il ct della Germania abbia preparato il mondiale, non solo con allenamenti fisici, ma con un’attenzione particolare alla psicologia.

Articolo sul sempre interessante Psicocafè 

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gli effetti della psicoterapia

scritto da il 31 maggio 2006

Dedicato a tutti quelli che “la psicologia non serve a niente”…

Su Acta Neuropsychiatrica è stata pubblicata una review a cura di Veena Kumari dell’Istituto di Psichiatria di Londra, che, esaminando numerose ricerche recenti, dimostra che le psicoterapie, in particolare quella cognitivo-comportamentale, determinano cambiamenti neurobiologici nel cervello equiparabili a quelli prodotti dai farmaci.
fonte: Psicocafè

sveglia psicologi 2

scritto da il 27 maggio 2006

Ricevo da Arianna:

“ciao a tutti!!!
vogliono togliere le scuole di specialità di psicologia, per lasciare il mercato solo ai medici, senza che si proponga in medicina una preparazione adeguata.
quindi per il mio lavoro, vi chiedo vi collegarvi al sito http://www.psicologiaclinica.info/scuolaspecializzazione.htm e firmare…
grazie mille!!!
Arianna”

Sottoscrivo le idee che stanno alla base della raccolta firme. E segnalo anche il sito di Altra Psicologia che da tempo si occupa di questo e altri problemi della professione. Devo però anche segnalare alcune ingenuità: la prima è che la petizione è ancora indirizzata all’ex ministro, la seconda è che una raccolta firme per avere valore legale deve prevedere la verifica dell’identità di chi firma. Continuiamo a diffondere queste idee, per costruire una cultura psicologica anche in Italia, ma se riusciamo cerchiamo di organizzarci per avere anche più peso politico.

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un “reale” Truman Show

scritto da il 17 maggio 2006

Il figlio di Deb Roy, ricercatore del MIT Media Lab di Boston, verrà spiato in casa da una rete di microfoni e videocamere, per 14 ore al giorno, 365 giorni l’anno, fino al compimento del suo terzo anno di vita.

Concordo con Giulietta De Santis, anche se puo’ sembrare una cosa un po’ pazzoide, sarebbe bello avere i ricordi dei nostri primi anni di vita. Tutti dicono che sono importantissimi ma nessuno puo’ ricordarseli!

leggete l’articolo su Psicocafe

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mostra su Freud a Torino

scritto da il 5 maggio 2006

Il 6 maggio sarà inaugurata a Torino, alla Cavallerizza Reale – Maneggio Chiablese (via Giuseppe Verdi 9), la mostra fotografica “La rivoluzione di Sigmund Freudâ€??, organizzata in collaborazione con Torino Capitale Mondiale del Libro, Città di Torino, Regione Piemonte e Gruppo Bodino.
La mostra è suddivisa in sette sezioni: Le origini (1856 – 1888), L’invenzione della psicoanalisi (1888 – 1900), Il movimento psicoanalitico (1901 – 1911), Le sorti dell’umanità (1912 – 1922), La malattia e l’eredità (1923 – 1929), L’avvento del nazismo e la diaspora (1929 – 1938), La morte (1939).

fonte: Psicocafè

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clinica e politica

scritto da il 31 marzo 2006

…compito della politica sarebbe quello di prendersi cura dei cittadini, mentre la clinica, se ricondotta all’ambito della cura quale oggi la si intende (ossia anche e soprattutto come prevenzione) non può operare concretamente sui problemi umani se non nell’ambito di politiche che mettono in causa il contesto strutturale della vita sociale.

tratto da: “Problemi umani in comunità di massa” di Piero Amerio

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sveglia psicologi…

scritto da il 7 marzo 2006

Il problema è noto da tempo, ma forse i canali di diffusione non funzionano…o qualcuno cerca di non farli funzionare?!

Qui trovate un articolo che chiarisce un po’ (anche questo non è molto chiaro e sicuramente non veicola un’informazione ottimale, ma sempre meglio che restare all’oscuro di tutto!).

http://www.altrapsicologia.it/content/templates/articoli.asp?articleid=1731&zoneid=71

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