Barolo assaggiato…

scritto da il 23 settembre 2008

Ancora sul Barolo 2004: dopo le etichette provo a parlare di contenuto.

Premesso che:

1- stavo lavorando e il tempo per gli assaggi è stato letteralmente “rubato”;

2- parliamo di un vino che non si produce dall’oggi al domani, ci vogliono anni per preparare la vigna e anni di pazienza (e investimenti) per mettere il prodotto in vendita. Quindi, sempre massimo rispetto per il produttore onesto.

Detto ciò passiamo ai vini. Poche parole, le prime impressioni per ognuno. Conciso a rischio di esserlo troppo.

Bartolo Mascarello: punto di riferimento preferito. Anche se non mi ha convito. Diciamo, carenze di gioventù.

Giuseppe Rinaldi – Le Coste: da acquistare per ritrovarlo fra, almeno, 2 o 3 anni.

Gianni Voerzio – La Serra: molto colorato ma con un buon tannino. Un forte odore di legno nel bicchiere a vuoto.

Terre da Vino – Paesi Tuoi: bella l’idea dell’omaggio a Pavese. Peccato per una puzzetta che salta al naso.

Oddero: ricorda, purtroppo, i “profumi” di Ghemme e Gattinara…

Sandrone – Le Vigne: un buon tannino ma poi? Un po’ piatto…lo voglio riassaggiare.

Josetta Saffirio: colorato, profumi delicati, forse troppo delicati tranne che per il legno. Un buon tannino ma poi cade.

Sacchetto Fiorella – Costa di Rose – Bric Cenciurno: buon tannino ma poco naso.

Marcarini – Brunate: un bel colore e un buon tannino, ma non mi viene voglia di comprarlo.

Comunque, sono tutti da riassaggiare quando, almeno, entreranno in commercio.

etichette di Barolo

scritto da il 22 settembre 2008

Dopo una full immersion di 8 ore di Barolo, oltre a preferire l’acqua e odiare i finti intenditori, ti rimangono tanti pensieri da tradurre in parole…

Prima però si possono tradurre in immagini. E cominciare con le etichette più “interessanti”.

Ai primi due posti ci metto le etichette più “commentate”. Il commento più gentile è stato: «certo che ci vuole del coraggio a mettere un’etichetta così a del Barolo!». Perchè? Io invece ci dedico un post!

La terza invece ve la presento con le stesse parole con cui l’hanno portata a me: «ma tu che sei psicologo, cosa ne pensi?»…

Mah..piccole fissazioni… 😉

NB: tutte le 3 immagini sono prese dai siti dei relativi produttori.

Il Barolo torna a Palazzo

scritto da il 20 settembre 2008

Noi oggi siamo qui:

«L’Enoteca Regionale del Barolo, che ha sede nel Castello Comunale Falletti di Barolo, incontrerà, nella tradizione e nella storia, Torino Capitale.
Il 18, 19 e 20 Settembre 2008il “Barolo torna a Palazzo�? nella sede prestigiosa di Palazzo Barolo in Via delle Orfane, 7.

Dopo un anno di pausa, il Barolo 2004 sarà nuovamente presentato al pubblico torinese e a tutti gli appassionati nelle sontuose ed eleganti sale, recentemente restaurate, di Palazzo Barolo riconfermando il legame esistente tra il Re dei Vini e lo storico edificio di proprietà della famiglia dei Marchesi Falletti.
Ritorneranno così gli oltre cento Produttori degli Undici Comuni del Barolo aderenti all’iniziativa per far degustare i profumi e sapori dell’annata 2004 e richiamando l’attenzione di esperti e giornalisti del settore».

Il 19 e 20 settembre apertura al pubblico dalle 13.00 alle 21.00 (costo € 11.00) con visita agli Appartamenti Storici.

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la eno-settimana 5

scritto da il 5 giugno 2008

Vi ricordate che si era parlato di un possibile blocco di esportazioni del Brunello di Montalcino negli USA? Sembrerebbe che il Consorzio abbia trovato una soluzione.
Come riportato su www.vino24.tv, il Consorzio dei produttori del Brunello di Montalcino adotterà un metodo di analisi per garantire il suo Brunello come Sangiovese puro o, per dirla all’americana, “pure Sangiovese”.
Con un comunicato, il Consorzio dice che sarà creato un Board di Garanzia che “definirà i parametri analitici e gli strumenti operativi per garantire la purezza Sangiovese richiesta dal Disciplinare”
Tutto bene quindi? Forse no.
Su WineNews.it, viene riportato un comunicato dell’Isvea, uno dei laboratori più accreditati per le analisi sul vitigno Sangiovese. Dal comunicato emerge che “le certezze assolute non ci sono e non esistono. Sono tutte da conquistare: sulle analisi di profilo antocianidinico, al momento, non c’è una letteratura scientifica sufficiente da permettere una risposta certa, inconfutabile; servono studi molto approfonditi”.
Si riapriranno le porte americane per il Brunello?

Su www.vino24.tv si parla delle nuove denominazioni francesi. Per capirci, delle loro IGT, DOC e DOCG.
Il governo francese ha un piano quinquennale di modernizzazione del settore vinicolo che, nel tentativo di sviluppare la competitività del paese in particolare nell’export, ha pensato introdotto nuove e piu’ moderne classificazioni.
In particolare le modifiche saranno:
· Vignobles de France al posto di “vin de table�?
· IGP (Indication Géographique Protégée) al posto di “vin de pays�?
· AOP (Appellation d’Origine Protégée) al posto di “AOC�?
Come commenta Arzaman, è interessante notare che il piano quinquennale è un obiettivo nazionale per la Francia. Che si prepari un sorpasso dei cugini?

Paolo Marchi ci conduce in un ristorante davvero speciale: al Vino d’Enrico Bernardo, dove si sceglie cosa bere. E poi ti servono un piatto abbinato!

Per finire una piccola grande segnalazione: lunedì 9 giugno 2008, dalle 15.00 alle 20.00, alla Palazzina di Caccia di Stupinigi (TO) si svolgerà Ba&Ba. Ovvero: Barolo & Barbaresco. Organizzato dall’AIS Torino, si potranno degustare le anteprime dei due grandi di Langa: Barolo 2004 e Barbaresco 2005.
Ingresso € 20,00, comprensivo del bicchiere da degustazione. Non occorre prenotazione.

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