Eroi che danno il sangue

scritto da il 29 aprile 2010

“Va bene, anche il loro è un lavoro. Ma definirli eroi è troppo!”.

L’esclamazione di Fede, all’ennesima esaltazione della sconfitta di ieri sera dell’Inter, mi ha fatto capire cos’è che non funzionava: non si possono considerare degli eroi 11 giovanotti in calzoncini, pagati per mantenere sano il loro fisico e far giustificare i vandalismi degli ultrà.

Signori giornalisti, gli eroi che danno il sangue, come li avete definiti, dovete cercarli altrove! Per restare nell’ambito del lavoro, provate qui: al Mulino Cordero di Fossano, oppure in Corso Regina Margherita 400 a Torino, suonare Thyssenkrupp. Se poi avete voglia di girare l’Italia, ne troverete circa 1000 in un anno.

Morti sul lavoro: questi sono gli eroi che danno il sangue.

ps: signori per questi giornalisti è un eufemismo, piuttosto ci si chiede cosa rappresenti il loro ordine, se non l’ennesima casta italiana. E poi, almeno gli 11 (o 10 che sono rimasti) avessero vinto!

Commenti disabilitati su Eroi che danno il sangue

Matrimonio etico

scritto da il 27 aprile 2010

State organizzando il vostro matrimonio e credete che sarà un giorno speciale e come tale andrà festeggiato?

Ma sapete anche che non tutti sono fortunati come voi, che c’è un sud del mondo che non ha molto da festeggiare. E credete anche che si possa festeggiare senza sprecare. Allora potrebbe interessarvi Giuste Nozze.

Il loro metodo è semplice: «Mettiamo a disposizione degli sposi una rete di fornitori che rispettano chiari standard di sostenibilità, solidarietà ed equità, nella convinzione che, dal catering alla scelta della location, dalle bomboniere alla stampa dei supporti grafici, ogni aspetto di un matrimonio può comunicare lo spirito della giornata e lo stile degli sposi».

Matrimonio etico from Massimo Sozzi on Vimeo.

Commenti disabilitati su Matrimonio etico

Il rogo di Gomorra

scritto da il 17 aprile 2010

di Massimo Gramellini

Sono d’accordo con l’Amato Premier. La mafia italiana è appena la sesta nel mondo (il prossimo anno non parteciperà neanche alla Champions), la sua fama è tutta colpa di «Gomorra». Che in realtà parla di camorra ed è pubblicato dalla casa editrice dell’Amato. Ma sono quisquilie. Piuttosto: perché fermarsi a Saviano, dico io. Si chiami il ministro fuochista Calderoli e gli si commissioni un bel falò per buttarci dentro altri libri disfattisti. Comincerei dai «Promessi sposi»: tutti quei bravacci e signorotti arroganti, che agli stranieri suggeriscono l’immagine fasulla di un Paese senza regole, dove la prepotenza e la furbizia prevalgono sul diritto. E «Il fu Mattia Pascal»? Vogliamo continuare a diffondere la favola negativa dell’uomo che cerca un legittimo impedimento per potersi fare i fatti suoi? Nel fuoco, insieme con «La coscienza di Zeno», un inetto che non riesce nemmeno a liberarsi del vizio del fumo, quanto di più diseducativo per una gioventù che ha bisogno di modelli positivi come il vincitore di «Amici».

Porrei quindi rimedio alla leggerezza sconsiderata del «Gattopardo». «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi». Hai trovato la formula segreta del potere e la spiattelli in giro così? In America nessun romanzo ha mai raccontato la ricetta della Coca-Cola. Nel fuoco anche Tomasi di Lampedusa: con quel cognome da nobile sarà di sicuro comunista. E poi «Il nome della rosa». Morti e sesso torbido in un monastero. Di questi tempi! Il nome della Rosa è Pantera. Il resto al rogo. Su con quelle fiamme e linea alla pubblicità.

Commenti disabilitati su Il rogo di Gomorra

Pasqua 2010: Cristo è risorto!

scritto da il 4 aprile 2010

«Pasqua è la festa dei macigni rotolati.

E’ la festa del terremoto.

La mattina di Pasqua le donne, giunte nell’orto, videro il macigno rimosso dal sepolcro.

Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme messa all’imboccatura dell’anima che non lascia filtrare l’ossigeno, che opprime in una morsa di gelo; che blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l’altro.

E’ il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell’odio, della disperazione del peccato.

Siamo tombe alienate.

Ognuno con il suo sigillo di morte.

Pasqua allora, sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l’inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi e se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo che contrassegnò la resurrezione di Cristo».

don Tonino Bello

Buona Pasqua!

Commenti disabilitati su Pasqua 2010: Cristo è risorto!