Avevo già parlato del Chinotto Abbondio in tempi non sospetti. Sabato scorso ho scoperto essere un prodotto lanciatissimo sul mercato, insieme alla Gazzosa Lurisia, grazie a un servizio del Tg3 del Piemonte dal Salone del Gusto.

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da Torino: NO Gelmini!

scritto da il 30 ottobre 2008

da www.infoaut.org

Sono con loro: «Hanno sfilato per la città salutati dalle musiche di Verdi e di Rossini, eseguite dall’Orchestra del Teatro Regio. Sono almeno 50 mila, secondo gli organizzatori, gli allievi delle scuole di ogni genere e grado, dalle elementari all’università, che manifestano contro la riforma della scuola. Con loro anche i lavoratori delle aziende in crisi.

testo e foto da www.lastampa.it

29 ottobre 1908

scritto da il 29 ottobre 2008

«Una buona storia non stanca mai. Hai voglia di riascoltarla(…).

Giusto cento anni fa, esattamente il 29 ottobre del 1908, Camillo Olivetti espose sul tetto il cartello “Prima fabbrica nazionale di macchine per scrivere”, suscitando la disapprovazione dei suoi concittadini: “L’Olivetti ha fatto il passo più lungo della gamba! Che idea strampalata! Non funzionerà…”. E invece quello fu il nucleo di quel fenomeno straordinario che è stata la cultura Olivetti: fabbriche belle, integrate nella bellezza del luogo dove sorgevano, che creavano macchine utili, ma anche belle, che producevano utili sostanziosi, ma anche innovazione, secondo una filosofia che poneva al centro del processo produttivo la persona e non il profitto.

Tutto è partito da Ivrea ma si è proiettato in tutto il mondo(…)».

di Laura Curino su To.7 n°997

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Gelmini e Obama

scritto da il 28 ottobre 2008

«Il mio modello? Barack Obama. Parola di Mariastella Gelmini» (www.corriere.it).

«Il vantaggio di Barack Obama su John McCain continua a scendere» (www.ansa.it).

Possibile che quella, ovunque tocchi, faccia danni?!

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Pasquino torinese 2

scritto da il 27 ottobre 2008

Qui la scelta del cartellone non è casuale, visto che questo governo millanta la fiducia di milioni di italiani…

La fiducia non si improvvisa!

E a ricordarlo ci sono: Alitatalia, prezzi, salari, disoccupazione, scuola, contratto!

Visto e scattato a Torino in Corso Sommelier il 25 ottobre 2008.

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Pasquino torinese

scritto da il 27 ottobre 2008

A Roma c’è la statua del Pasquino, sotto la quale venivano lasciate le “pasquinate”: argute espressioni del malcontento popolare.

A Torino si preferiscono i cartelloni pubblicitari, ma i risultati non sono niente male:

Detto a un ministro della Pubblica Istruzione è un poema in tre parole!

NB: grazie a Fede per la foto!

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smentita?

scritto da il 25 ottobre 2008

Mi avevano fatto schifo le parole di Berlusconi in conferenza stampa di mercoledì. Le avevo riportate in un post. Ma sono finiti i tempi dei “cavalieri” senza paura. E così è arrivata la smentita:

«”Non ho mai detto nè pensato che servisse mandare la polizia nelle scuole. I titoli dei giornali che ho potuto scorrere sono lontani dalla realtà”. Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, da Pechino torna sulle polemiche suscitate dalle sue parole di ieri» (da www.rainews24.rai.it).

Mai detto? Valutate voi…

ps: a Mariella Venditti bisognerebbe dare un premio! Che donna!

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Italia 1977: gli studenti protestano, lo stato schiera le forze dell’ordine. L’11 marzo muore Francesco Lorusso. Il 12 maggio Giorgiana Masi.

Cina 1989: gli studenti protestano in piazza Tian’anmen, lo stato schiera l’esercito e ordina di aprire il fuoco. La Croce Rossa riferì 2600 morti e 30.000 feriti.

Italia, Roma oggi, 22 ottobre 2008: gli studenti protestano. Silvio Berlusconi dice: “Non permetterò l’occupazione delle università. L’occupazione di luoghi pubblici non è la dimostrazione dell’applicazione della libertà, non è un fatto di democrazia, è una violenza nei confronti degli altri studenti che vogliono studiare. (…) Convocherò oggi il ministro degli Interni, e darò a lui istruzioni dettagliate su come intervenire attraverso le forze dell’ordine per evitare che questo possa succedere” (da Repubblica.it).

La Storia, tristemente, si ripete.

Io concordo con Valentina e mi chiedo: perchè non possiamo scioperare tutti?

perchè?

scritto da il 21 ottobre 2008

Spiegatemi perchè:

a- Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia, dice che l’Italia è in regressione e la crisi “colpisce famiglie e imprese”;

b- l’Ocse dice, allarmata, che in Italia, come in altri paesi avanzati, la crescita economica ha prevalentemente favorito chi era già ricco e in questo modo si è ulteriormente aggravato il divario a discapito dei poveri;

e contemporaneamente:

c- Berlusconi si occupa solo di banche e imprese?!

Perchè?!

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Facebook

scritto da il 21 ottobre 2008

Alcuni dubbi:

1- perchè quando accedo a Facebook si rallenta tutto, ma proprio tutto tutto compreso BitTorrent?!

2- Esiste vero la dipendenza da Facebook?

3- Di conseguenza: Facebook è già stato inserito in qualche elenco di droghe più o meno leggere?

Mah…

emergenza scuola

scritto da il 15 ottobre 2008

Riprendo una bella lettera aperta di Lorenza (contaminazioni), ma prima ci aggiungo qualche parola mia: non sono mai stato molto a favore degli scioperi della scuola, in cui, molto spesso, venivano spediti in piazza gli studenti a manifestare per cose che non li toccavano direttamente.

Ma oggi è diverso. Oggi la situazione è grave, tremendamente grave. E prima che ci tolgano anche questo diritto, come sta ventilando un certo Sacconi, bisognerebbe scendere in piazza e scioperare.

Come dice mia mamma, chi protesta per la scuola non ha l’impatto dei camionisti. E difficilmente riuscirà ad ottenere qualcosa, visto anche che sindacati e opposizione non sembrano dare una mano (forse fa comodo anche a loro questa riforma?!).

Dobbiamo aiutare noi. Tutti. Tutti per la scuola. Tutti contro chi vuole distruggerla perchè fa troppo comodo creare una generazione di ignoranti. Tutti perchè senza la scuola non c’è futuro.

Vi lascio con la lettera di Lorenza, un po’ lunga ma vale la pena leggerla:

«Caro Ministro Gelmini,
ieri a San Patrignano la sua espressione era tesa. Una ruga solcava la sua fronte, lo sguardo era serio dietro alle lenti. Si è detta dispiaciuta per le manifestazioni: “Ho visto alcuni insulti – ha commentato – addirittura alcuni episodi di violenza che mi hanno molto rammaricato. Rispetto le opinioni diverse ma credo che oggi il Paese abbia bisogno di uno sforzo comune, di una grande responsabilità per migliorare la scuola”. Io credo al suo rammarico, sono sincera. L’hanno piazzata, Dio solo sa per quali meriti o competenze, a capo di uno dei Ministeri più spinosi, probabilmente senza avvertirla delle difficoltà del compito che l’attendeva. Come molti, presumo che lei avesse le sue ideuzze benpensanti sulla crisi della scuola italiana. Poi è arrivata l’estate, e sono arrivate le sue molte apparizioni televisive sugli argomenti più disparati. Nessuno la incalzava seriamente. Sui giornali si discettava amabilmente di grembiulini e divise. Del resto parlavano in pochi e a voce bassa. Deve aver pensato che la faccenda, tutto sommato, fosse semplice.

Dica la verità. Convinta che la scuola italiana fosse sostanzialmente quella descritta dai video su YouTube e che i docenti fossero una manica di incapaci ormai privi di qualunque forma di dignità, pagliacci in ginocchio davanti al bullismo di ragazzini esagitati, deve aver pensato che rimettere a posto le cose non fosse un compito poi così gravoso. lei ha visto troppa televisione, davvero. Ho avuto la netta impressione che non si attendesse la reazione autunnale. Può essere che non se l’aspettasse nemmeno l’opposizione, peraltro, come sempre tiepida e incerta. Gli organi di informazione, poi, continuano a far finta di niente. Lei ha l’aria di una che cada dalle nuvole. Una che non si aspettava di essere contestata, perché in fondo credeva di essere considerata simpatica, rassicurante e diligente

Vede, MInistro, la sua ingenuità mi sorprende. Chiede collaborazione. Chiede responsabilità. Chiede di non andare a protestare in piazza. Insinua che chi protesta sia a favore della conservazione e di interessi corporativi. Non è così. La verità è che i docenti sono stanchi del gioco al massacro che è stato perpretato alle loro spalle senza mai, sottolineo mai, coinvolgerli davvero nella discussione. Anche in questo caso: quale collaborazione ci può essere se il cosiddetto “decreto Gelmini” viene fatto passare di forza a colpi di fiducia? E’ sicura di aver misurato per intero l’abisso di insoddisfazione, frustrazione, incertezza in cui versa la scuola? Crede davvero che sventolando sulla faccia degli insegnanti l’ipotetica gratificazione di quattro soldi in più se solo si comportano bene, i professori, in particolar modo quelli più preparati e motivati, si lascino menare per il naso? Crede sul serio che il siparietto del 2 ottobre sull’innovazione tecnologica e sulle fantomatiche LIM ci convinca che stiamo andando in direzione di un fulgido destino pedagogico? Crede che non sappiamo in che cosa consista il nostro lavoro, che non conosciamo e non sappiamo interpretare le valutazioni internazionali, che possiamo davvero credere che insegnare in classi di trenta o più alunni significhi innalzare il livello dell’educazione?

Senta, MInistro. Io ho quarantasette anni e insegno da quando ne avevo ventidue. Sono entrata di ruolo quando avevo venticinque anni e per concorso (mi scusi la punzecchiatura: non sono andata a cercarmi la sede più facile per passare l’esame). I miei primi alunni hanno quasi la mia età. Figlia di una maestra elementare, ho respirato aria di scuola da quando sono nata. Durante gli anni, ho sempre studiato, letto, mi sono sforzata di aggiornarmi, per lo più a mie spese. Ma non voglio fare di me stessa un ritratto agiografico: non sono “santa Prof”. Sono una che ha sempre considerato il suo mestiere un privilegio e non per le lunghe vacanze estive o perché si lavora poco: è che insegnare mi piace, mi piace proprio, mi tiene sveglia, è una sfida continua alla mia capacità di cambiare, innovarmi, esplorare insieme ai miei ragazzi strade impensate, le strade della cultura e del pensiero. Di sbagli ne ho fatti tanti, è ovvio, e qualche volta ho saputo riparare, spesso non ne sono stata capace. Lei pensa che la prospettiva di qualche euro in più possa farmi effetto? O possa fare effetto a tutti coloro (e sono tanti) che comunque hanno sempre compiuto il loro dovere nei limiti delle loro attitudini e capacità? O sia capace di trasformare un incompetente fannullone (perché sì, esistono, e chi lo nega?) in un mago della didattica?

Lasci che sia io, MInistro, a darle un consiglio. Studi, si informi, si aggiorni. Lasci perdere i grembiulini e le trasmissioni televisive dove la gratificano con un mazzo di fiori e la canzoncina di Vasco Rossi, com’è successo domenica scorsa. Venga a parlare con gli insegnanti e gli studenti, quelli veri, non quelli addomesticati dal conformismo e dai luoghi comuni.. Affronti la piazza, anche se non le è amica. Ascolti le nostre ragioni. Si svincoli dalla pericolosa tutela di Tremonti e Brunetta. Dimostri la sua buona fede e il suo carattere, se li ha davvero. Accetti il confronto e sia disposta a difendere davvero la scuola nei fatti e non a parole (quelle nobili parole che ha speso nel discorso di inaugurazione dell’anno scolastico).

Perché noi di belle parole non ne possiamo più. E non le faremo sconti».

data di nascita

scritto da il 15 ottobre 2008

Hai 31 anni e 223 giorni
Sei nato di domenica
in un fredda giornata Invernale
Da quando sei nato sono passati: 11546 giorni
Da quando sei nato sono passati: 379 mesi
Da quando sei nato sono passate: 1649 settimane
Compirai di nuovo gli anni fra: 142 giorni
Il tuo segno zodiacale cinese: Serpente
Il tuo segno zodiacale : Pesci
Il tuo pianeta : Nettuno e Giove
Il tuo colore : Turchese, verde mare
La tua pietra: Acquamarina
Il tuo numero base di nascita : 6

E voi? Inserite la vostra data qui sotto:

O andate su a www.datadinascita.com.

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aggiornamenti…

scritto da il 14 ottobre 2008

Piccoli lavoretti personali, liberamente ispirati a Daniele

www.massimosozzi.com

Secondo voi George W Bush è stato un grande presidente? Sento l’urlo: NO!

E cosa pensereste di chi dice il contrario? Che è una testa di c…o al par suo.

Bene, non ci resta che riportare le citazioni (da corriere.it) delle due grandi testoline…

«Con Berlusconi ho un rapporto eccellente, e un genuino rispetto. Ne ho apprezzato l’amicizia e la saggezza. È un uomo sincero, capace di parole chiare e leali, capace di mantenere la parola data e mi piace il suo ottimismo senza limiti. Sono orgoglioso dell’alleanza dell’Italia», ha affermato il capo della Casa Bianca.

«La storia dirà che George W. Bush è stato un grandissimo presidente degli Stati Uniti», ha risposto Berlusconi. «Bush è un uomo di grandi principi, grandi ideali, grande visione, ma soprattutto uno che ha il coraggio di perseguire questa visione. In lui non ho mai visto il calcolo del politico, ma la spontaneità e la sincerità di colui che crede in quello che fa. Mi è stato facile condividere le decisioni di Bush fondate sull’amore della libertà, la democrazia e il rispetto per gli altri».

La saggezza?! Grandi ideali?! Ma come avete fatto a votarli?!

Peccato che a novembre se ne vada solo uno…

il decalogo del Momi

scritto da il 9 ottobre 2008

Qualche giorno fa mi è arrivata, con la newsletter di Identità Golose, la segnalazione del decalogo del Ristorante Momi. Penso che varrebbe la pena riprenderlo, non solo in altri ristoranti ma anche in tanti altri luoghi più o meno pubblici.

«Ci piacerebbe che consideraste il ristorante-caffetteria come la vostra casa e come in ogni casa, anche da Momi esistono delle regole:
– Precedenza ai disabili, alle signore anziane, alle signore in dolce attesa e a tutte le donne
– Vietato fumare e bere superalcolici ai minorenni
– Non buttare carte e sigarette per terra o nei vasi
– Non sporcare volontariamente i tavoli
– Non bestemmiare
– Non dire parolacce
– Non urlare
– Sedersi in maniera composta
– Non masticare la cicca come mucche
– Togliere il berretto all’interno del locale
– Non picchiarsi
– Rispettate il nostro lavoro
… si accettano suggerimenti!».

Per dirla con Paolo Marchi: «Grande Momi: bravo!».

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