Oggi sciopero generale contro il governo.

Perchè? I motivi sono tanti, per fare un esempio si può prendere l’ultima tornata di “promozioni”, tra cui figura quella di Antonio Razzi come consigliere del ministro dell’Agricoltura.

Massimo Gramellini ci parla di questo personaggio: «cresciuto anche lui alla corte di Di Pietro (l’ex magistrato non ha gran fiuto nella scelta degli uomini, gli vengono quasi meglio i congiuntivi). Razzi. Quello che sei mesi fa diceva «io ho una faccia sola: come potrei farmi vedere ancora in giro, se passassi con Berlusconi?» e poi è passato con Berlusconi, faccia compresa.

Quello che denunciava «il Pdl ha persino proposto di pagarmi il mutuo» e da neo-alleato del Pdl ha presentato una proposta di legge per togliere l’Ici agli italiani residenti all’estero, cioè a se stesso. Quello che, sistemata la casa, voleva arredarla con una poltrona, «un posticino, qualcosa per dire grazie». E ieri il posticino è arrivato: consigliere personale del ministro dell’Agricoltura, il corresponsabile Romano. Razzi dovrà occuparsi di lotta alla contraffazione alimentare. Cautamente sondato sulle sue esperienze in materia, il neo-consigliere ha risposto: «Sono un buongustaio e soprattutto un buon cuoco: a tempo perso, aiuto mia moglie in cucina». Perché il vero tratto distintivo di questa casta di macchiette non è più nemmeno l’incompetenza. E’ la mancanza di vergogna».

Questa nomina da sola potrebbe bastare a giustificare uno sciopero.

 

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sciopero all’Auchan

scritto da il 22 dicembre 2010

La Flaica Cub di Torino ha proclamato uno sciopero dell’intera giornata di domani dell’Ipermercato Auchan di corso Romania a Torino. Il sindacato sottolinea che lo sciopero e’ stato proclamato per richiedere all’azienda un accordo interno che eviti il lavoro domenicale obbligatorio. La decisione potrebbe creare disagi in prossimita’ delle festivita’ natalizie (ANSA 22/12/2010).

Speriamo che crei TANTO disagio. Purtroppo, è bastato che un supermercato abbia iniziato ad aprire alla domenica perchè gli altri lo seguissero. Non basterà che uno cominci a chiudere, ma c’è bisogno di un’azione corale: nessuno di noi deve più fare la spesa alla domenica.

Allora lo sciopero, potrebbe essere l’inizio di un cambiamento

Sarebbe proprio un bel regalo di Natale. Peccato che in giro si dica che Babbo Natale non esiste…

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Cosa succederebbe se i quattro milioni e mezzo di immigrati che vivono in Italia decidessero di incrociare le braccia per un giorno? E se a sostenere la loro azione ci fossero anche i milioni di italiani stanchi del razzismo?

Primo Marzo 2010 si propone di organizzare una grande manifestazione non violenta per far capire all’opinione pubblica italiana quanto sia determinante l’apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra società.

Collegato e ispirato al francese La journée sans immigrés: 24h sans nou, il movimento Primo Marzo 2010 nasce meticcio ed è orgoglioso di riunire al proprio interno italiani, stranieri, seconde generazioni, e chiunque condivida il rifiuto del razzismo e delle discriminazioni verso i più deboli.

Nel manifesto programmatico c’è scritto: «Siamo consapevoli dell’importanza dell’immigrazione (non solo dal punto di vista economico) e indignati per le campagne denigratorie e xenofobe che, in questi ultimi anni, hanno portato all’approvazione di leggi e ordinanze lontane dal dettato e dallo spirito della nostra Costituzione.
Condanniamo e rifiutiamo gli stereotipi e i linguaggi discriminatori, il razzismo di ogni tipo e, in particolare, quello istituzionale, l’utilizzo stumentale del richiamo alle radici culturali e della religione per giustificare politiche, locali e nazionali, di rifiuto ed esclusione.
Ricordiamo che il diritto a emigrare è riconosciuto dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e che la storia umana è sempre stata storia di migrazioni: senza di esse nessun processo di civilizzazione e costruzione delle culture avrebbe avuto luogo. La violazione di questo e di altri diritti fondamentali danneggia e offende la società nel suo complesso e non solo le singole persone colpite».

Su www.psicologiadellavoro.com trovate un mio approfondimento sul rapporto tra la psicologia e lo sciopero.

L’immagine della manifestazione è dell’artista Giuseppe Cassiba.

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nota costituzionale

scritto da il 27 febbraio 2009

«L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro».

Così recita la prima parte dell’Art. 1 della nostra Costituzione.

Lasciatemi fare una supposizione: nella mente dei costituzionalisti (quei comunistacci come Scalfaro!), il soggetto non era il lavoro in sè. Ma il lavoro come prodotto dell’Uomo, perno centrale sul quale si può fondare la Repubblica.

E a suffragare questa mia ipotesi trovo la seconda parte, sempre dell’Art. 1: «La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione».

Antitesi del lavoro è considerato lo sciopero. In realtà, lo sciopero nei dizionari è l’astensione volontaria dal lavoro per rivendicare diritti, per protesta o solidarietà. Non è quindi la mera antitesi del lavoro.

E’ un’espressione complementare che parte dallo stesso soggetto: l’Uomo. Sulla cui opera si fonda la Repubblica.

Posso, quindi, concludere supponendo che limitare le espressioni dell’Uomo possano portare a limitare l’essenza stessa della Repubblica?

Allegato: qui per consultare la nostra Costituzione.

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