alcune precisazioni…

scritto da il 21 maggio 2006

Due precisazioni, ma per capirle dovete leggere il post sulla mia seconda settimana di lavoro.

La prima riguarda l’affidare la gestione delle assistenze alla cooperativa: condivido che bisogna ridurre i costi di gestione. Ma non farlo passare, “caro” direttore, come una scelta vantaggiosa per i dipendenti. Non ci crede nessuno che sia il metodo per far continuare la collaborazione anche quando tu te ne andrai, è solo la scelta più comoda per non aver dipendenti da licenziare in caso di calo iscrizioni. Non ho nulla di personale contro la cooperativa, ma non mi giungono neanche belle notizie su di lei. E se proprio ci devo entrare per continuare a fare il mio lavoro, almeno riconoscetemi l’esperienza di questi anni!
E la seconda è che la legge non obbliga a fare contratti a tempo determinato. E’ una possiblità che ha il datore di lavoro per conoscere il dipendente e viceversa. Si puo’ valutare la necessità o meno di avere un certo numero di dipendenti. Ma dopo 3 anni di collaborazione, con una previsione di crescita dell’utenza e senza variare i compiti, “caro” direttore non mi dire che “devi” farmi un contratto a tempo determinato! Vuoi farmelo a tempo determinato, perchè è facile parlare di famiglia e aiuto alla vita dall’altare…ma poi, noi comuni mortali non viviamo di ostie e Spirito Santo. E non possiamo nemanco vantarci di avere enormi debiti, perchè se vado sotto in banca vado anche in galera! E non a comprare nuovi pulmann…

In conclusione, qui c’è il mio curriculum…chissà che a qualcuno non possa interessare…

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Vangelo della Domenica

scritto da il 21 maggio 2006

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri».

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