lutto cittadino

scritto da il 10 dicembre 2007

Torino osserva oggi, lunedì 10 dicembre, una giornata di lutto cittadino in memoria delle vittime dell’incendio sviluppatosi nella notte tra il 5 e il 6 dicembre scorsi nelle acciaierie ThyssenKrupp.

(tratto dal sito della Città di Torino)

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parcheggio ladrone

scritto da il 18 ottobre 2007

Arrivo a Torino (piuttosto che Ivrea, tanto per citare luoghi frequentati), devo pagare il posteggio per fermarmi una mezzora,
il costo sarebbe di circa 40 centesimi. Ma io ho solo 1 euro.

Cosa faccio?

Premetto che ritengo le strisce blu, ovvero i parcheggi a pagamento che non offrono alcun servizio se non il suolo pubblico, una truffa legalizzata come dover pagare l’autostrada quando hai fatto tre ore di coda. Purtroppo sembrano una piaga impossibile da eliminare. Però si potrebbe renderli un pò meno antipatici e anche più corretti. Si, perchè avete mai notato che le macchinette per pagare il posteggio non danno mai il resto?

E, ammesso che una tecnologia simile nel 2007 sia ancora troppo costosa (dai, facciamo finta di crederci!) non sarebbe possibile sistemare delle macchine cambia monete a fianco? Così che se ho solo 1 euro e devo pagare per 40 centesimi, posso non regalare ulteriori soldi al comune-strozzino?

(pubblicato anche qui)

no ospedale…no party!

scritto da il 17 ottobre 2007

La notizia me l’ha girata Emanuela che ringrazio! Ma la potete trovare anche voi su LaStampa.it e leggerete che:

Gioventù sballata
Due quattordicenni finiscono in ospedale intossicati dal troppo alcol in discoteca

LODOVICO POLETTO
TORINO

Ubriachi, anzi, molto di più. Storditi dalla quantità industriale di drink alcolici, scolati a ripetizione nella notte tra sabato e domenica due ragazzi, di appena 14 anni, sono finiti all’ospedale Martini….

L’articolo poi continua, ma state tranquilli di guardia al pronto soccorso c’era il dottor Ross!

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Plateau royal

scritto da il 8 ottobre 2007

Venerdì sera abbiamo scoperto un angolo di Bretagna nel centro di Torino. Se non amate il pesce evitate di continuare a leggere. Altrimenti seguitemi…

Avevo circa 11-12 anni quando, in compagnia degli zii, provai l’emozione di mangiare il pesce crudo in un ristorante di Parigi. Garnier si chiamava il locale. Non so se esiste ancora, la scelta era caduta su di lui perchè probabilmente mia zia l’aveva già testato. Nei miei ricordi di bambino c’è l’immagine di Parigi con diversi ristoranti in cui il pesce, spesso ancora vivo, era esposto davanti all’ingresso. E quando il cliente ordinava, veniva preso dal cameriere per essere cucinato. Per la prima volta assaggiai le lumachine di mare…

Gli anni sono passati, il ricordo non è mai svanito ma neppure rinfrescato. Perchè in Italia, purtroppo, non ci si può fidare in questo settore. Poi, la scorsa settimana, vediamo una pubblicità su Torino7 e, visto che venerdì si festeggiava, cogliamo l’opportunità. Prenotiamo.

Ristorante Simini, in realtà una gastronomia in cui, per tre-quattro sera la settimana, vengono serviti ostriche & frutti di mare. Il nostro tavolino era stato preparato davanti al bancone, una sistemazione di fortuna che si è rivelata fortunatissima: per tutta la serata abbiamo avuto la compagnia di Michael, le roi des Coquillages.

Plateau royal: ostriche, astice, granchio, scampi, gamberoni e gamberoni royale,lumache, lumachine, gamberetti grigi, vongole della Bretagna, mandorle di mare, tartufi, clams, cozze del Mont St Michel… tutto accompagnato da uno champagne che sembrava creato apposta! Due ore di assoluto piacere per finirlo. E chiudere con un Calvados.

Volete farvi un’idea? Il sito è www.ostrichefrancesi.com . Lo segue personalmente Michael ma, penso non faticherete a credermi, la sua specialità sono le ostriche. Si puo’ cenare lì, in corso Racconigi 30 a Torino, o portare a casa. Se vi fermate potrete chiacchierare, esercitandovi magari con il francese, con Michael, con sua moglie o con la cameriera futura dottoressa, scoprendo qualcosa di più della Bretagna.

Il prezzo? Per il pesce crudo prima conta la qualità. Poi, comunque, giudicate voi se non ne vale la pena.

la panna di Grom

scritto da il 27 settembre 2007

Ieri pomeriggio abbiamo fatto un giretto per Torino. Pioveva un po’, ma i portici di via Po e poi via Roma ci hanno accolto, lasciandoci camminare tranquillamente all’asciutto! Che spettacolo!

Arrivati in Piazza Castello ci siamo guardati, io e Fede, e ci insieme: “gelato da Grom?”. Perchè no? Solo perchè la giornata era frescolina? Io ho avuto paura lo stesso di dover fare la coda!

No, c’erano solo quattro persone nel negozio. E dopo aver scelto il nostro cono, biscotto per Fede e wafer per me, abbiamo potuto fermarci tranquilli nel locale a mangiare il gelato. E a scambiare due parole con la giovane commessa che ci aveva serviti.

Che oltre ad essere simpatica è stata davvero gentile! Avevano appena finito di preparare la panna e, senza che noi chiedessimo nulla, ci ha offerto un assaggio! Grazie, anche perchè quella panna (lo dice uno che non ne va pazzo) era davvero molto molto molto buona!

Beh, dopo il secondo giro vi possiamo confermare che il gelato è buono e il personale è gentile! Siete nel cuore di Torino, cosa volete di più?!

il gelato di Grom

scritto da il 18 agosto 2007

L’altra sera eravamo a passeggio per Torino in compagnia di un caro amico nonchè esperto tour operator. Decidiamo, per riprenderci da una cena così così, di assaggiare il gelato di Grom sperando che la metà di agosto abbia ridotto la coda!

Siamo stati fortunati perchè la coda, che spesso si mischia con quella del Museo Egizio (esagerato?!), era ridotta a una decina di persone, ma abbiamo poi anche capito che la logistica della gelateria fa aspettare fuori per essere molto veloci dentro!

Prima però vi elenco le cose negative: stucchevoli le descrizioni dei gusti fuori dalla gelateria, odiose le vasche del gelato con la copertura all’antica che non permette di vedere il gusto che scegli e… basta! Perchè all’interno il personale è veloce e gentile, eccezionalmente bravi nel raccogliere il gelato e metterlo sul cono in modo che non cada da tutte le parti! Il gelato è molto buono e vale la pena fare la coda e spendere un po’ di più (ma non troppo per essere in centro a Torino) del solito.

Qualche giorno fa leggevo di una disputa tra Grom e Agrigelateria. Non ho abbastanza conoscenza per decidere chi ha ragione e chi ha torto, certo che qualche anno fa sarebbe stata una “lotta tra poveri”, oggi forse è una “lotta tra super-potenze”. Il gelato di Agrigelateria è quello del Santa Pè di Eataly che abbiamo provato un mesetto fa. Mi riprometto sempre di scrivere qualcosa sulla visita a Eataly, oggi mi limito a due parole sul servizio: Grom mi è parso più attento e professionale; al Santa Pè non volevano metterci tre gusti di frutta sul cono perchè poi sarebbero caduti, forse è meglio scriverlo prima e avvertire il cliente!

Basta, perchè un gelato è un gelato, chiede di essere fatto bene e non chiede troppe parole perchè poi si scioglie, chiede solo di essere gustato. Ancora meglio se in buona compagnia come l’altra sera!

Ps: se vi interessano i siti dei due produttori sono www.grom.it e www.agrigelateria.it

Volete, con la complicità del tempo libero di agosto, andare a spasso per Torino con una guida? Il Comune vi offre alcuni itinerari già “preconfezionati”, divisi in due sezioni: itinerari brevi e approfonditi.

Ogni Passeggiata alla scoperta della Città è disponibile in formato audio da ascoltare con il vostro lettore. Ci sono tre formati: mp3, iPod (m4a) e Pocket PC (wmv). E in questi ultimi due formati, l’audio è accompagnato dalle immagini delle singole tappe del percorso. Oltre alla traccia audio è sempre disponibile in formato PDF la mappa dell’itinerario, da scaricare e stampare.

E infine, se dovete accompagnare degli stranieri, alcuni itinerari sono scaricabili anche in inglese e francese (al fondo ho reso internazionale il post con due resoconti in lingua straniera!).

Che altro aggiungere? Ringraziamo e facciamo i complimenti al Comune di Torino e poi… buona passeggiata!
La scelta per adesso è tra questi itinerari: I mille volti di Torino; A spasso tra musei, arte e moda; Storia, cultura e…caffè; Dal fiume al monte; Lungo il Po, nella natura; La Notte, dal tramonto all’alba; Piazza Castello e il Duomo; I salotti della Città; Via Po.

Torino on foot – Walks to explore the City
Audio walks to explore the city for your mp3 player. The walks are available in mp3, iPod (.m4a) and Pocket PC (.wmv) versions. iPod and Pocket Pc versions have got images of every point of the itineraries.Is it possible to download also the map of every walk (PDF).

Torino à Pied – Des promenades à la découverte de la ville dans un format audio pour vos lecteurs mp3.
Les itinéraires à pied en ville sont disponibles en format mp3, iPod (.m4a) e Pocket PC (.wmv). Dans les deux derniers formats, l’audio est accompagné par les images de chaque étape du parcours. A part la trace audio, est disponible en format PDF la carte de l’itinéraire qui peut être déchargée et imprimée.

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Come si può riconoscere un presunto criminale quando questo si è abraso i polpastrelli? Leggevo su LaStampa che a Torino i carabinieri, da alcuni anni, hanno sistematizzato una procedura che si basa sulle impronte palmari. E curiosamente, uno tra gli elementi più importanti che permettono l’identificazione è quella che la chirologia definisce la “linea del cuore”, la linea più alta fra quelle presenti sulla mano. La linea del cuore si presenta con caratteristiche molto differenti: può essere singola, doppia, tripla, presentare interruzioni e riprese, svolazzi verso l’alto o improvvise cadute. Utile è anche la “linea del destino”, che sale dalla base della mano sin quasi all’attacco delle dita.

Queste “linee” che offrono a maghi, astrologi ed indovini la strada per viaggiare nel passato e soprattutto nel futuro delle nostre storie, diventano anche un sistema sicuro per identificare un criminale. Che davvero sia già tutto scritto nella nostra mano?!

Lo chiamano “metodo Torinoâ€?? e verrà presto utilizzato da numerose altre Procure italiane, anche se attualmente manca ancora un software dedicato per l’analisi del palmo. Siamo ad agosto e certe notizie lasciano sempre un dubbio di bufala, ma mi piace tanto pensare ai nostri carabinieri che si fanno un baffo di Horatio e della tecnologia di CSI!

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gelati super artigianali

scritto da il 27 luglio 2007

Ieri pomeriggio, passeggiando per Torino, siamo passati davanti a una gelateria che diceva: “entrate…entrate…entrate ed assaggiate…”. Il giusto mix di colori, di materiali tra il tecnologico video e il coperchio sulla vaschetta che ricorda gli antichi carretti, i gusti scritti sulla lavagna apparentemente giorno per giorno, insomma tutto invitava ad entrare. Non abbiamo opposto resistenza e ci siamo gettati nell’assaggio. Buonissimo il gelato e abbastanza buona la granita, ma non vi dirò il nome della gelateria. Tanto è tra quelle citate anche in un recente articolo de LaStampa dedicato ad alcune gelaterie torinesi.

Premesso che dopo anni in cui anche il miglior gelato artigianale era preparato con buste preconfezionate (la qualità variava in base alle buste), oggi e quest’anno in particolare, mi sembra che più di un gelataio si è messo a produrre gelato con frutta vera e non prelavorati. Il gusto del cliente è appagato da queste scelte, che però comportano oneri per chi sceglie di trattare le materie prime. Il giusto plauso a chi fa una scelta di qualità.

Però mi è sorto un dubbio: ma è possibile che entrando in queste gelaterie super artigianali si trovino sempre il gelato “al pistaccchio di Bronte” e quello alla “nocciola tonda delle Langhe”?! Riscoperta e riproposta dei gusti, materie prime naturali, frutta preso dal piccolo frutteto dietro casa, ma poi ovunque vai è quasi sempre uguale! Mi pare ci sia una contraddizione nei messaggi, o forse ci troviamo di fronte ad abili operazioni di marketing.

Cari gelatai, preparate un buon gelato al pistacchio vero che è importante, se poi non è proprio quello di Bronte andrà bene lo stesso. Magari, non fermandovi a Bronte come fece qualcuno a Eboli, ne troverete di più buoni da proporre ai vostri clienti.

Vi lascio qui sopra la “mappa dei coni di Torino“, che trovate su LaStampa anche in versione più grande.

Torino su SecondLife

scritto da il 19 luglio 2007

Da oggi su SecondLife arrivano Piazza San Carlo, via Roma e piazza Castello: il gruppo Gnosys ha infatti realizzato una riproduzione assai fedele di Torino a cui seguiranno una ventina di centri italiani.

In realtà di Torino su SecondLife ne esistevano già due, ma questa promette di stupire per i dettagli: da Piazza San Carlo a Piazza Carignano, comprendendo via Roma e Piazza Castello. Per impegno economico e sforzo tecnico è la più grande avventura italiana nella realtà virtuale. La Torino virtuale non ha solo il Po: in Second Life, infatti, le città sono costruite su isole, e dietro Piazza Castello c’è il mare!

Piccola nota personale: la notizia tutta tecnologica l’ho letta su La Stampa in versione web, ma La Stampa, antico giornale, ho imparato a sfogliarla e conoscerla in forma cartacea. E questa forma, ancora oggi, spesso preferisco alla virtualità!

No Tav=No Rispetto

scritto da il 26 giugno 2007

“Spettabili” 4 manifestanti NoTav,

domenica sera in Piazza Vittorio, noi stavamo solo mangiando un pezzo di pizza. Era tutto il pomeriggio che giravamo per Torino godendoci la bella festa di San Giovanni e arrivati alle 20 la fame si è fatta sentire. Così ci siamo comprati un trancio di pizza e non trovando posto sulle panchine ci siamo seduti sulle “palle” di pietra. Che tutto sommato non erano neanche scomode.

Voi vi eravate già occupati di un angolo di piazza, alquanto distante da dove noi eravamo seduti. Ma logicamente per attaccare lo striscione avevate bisogno di un pezzo di muro. E quale pezzo migliore di quello sopra le nostre teste? Ho capito, senza che voi me lo diceste, che avrei ostacolato il vostro importante lavoro e mi sono spostato qualche palla più in là. Ma non vi bastava, ci avete spiegato lo striscione davanti, preso le misure e, sempre senza dirci nulla, fatto capire che dovevamo andarcene.

Ci siamo alzati e allontanati un po, osservandovi. Potevate dirci grazie. No, neanche un cenno, troppo impegnati nel valutare la posizione migliore per lo striscione, per la vostra protesta verso una Tav che almeno nel nome non esiste più.

Non avete avuto il minimo rispetto per due persone che mangiavano un pezzo di pizza in una piazza. E poi pretendete di decidere e imporre a mezzo mondo dove far passare i treni? Voi che protestate perchè non vi sentite ascoltati, in realtà non sapete rispettare il prossimo. E allora anche il vostro modo così trasandato di presentarvi non è una scelta di povertà e noncuranza ma un’assoluta mancanza di rispetto per chi non la pensa come voi.

Mi spiace ma il vostro striscione, peraltro molto brutto, la prossima volta mettetevelo su per il cu…

Saluti!

Ps: oltre a essere brutto, ma che senso ha la frase “No Tav – Autogestione”? Volete gestire voi la ferrovia e la valle? O forse solo condizionare le vite degli altri?!

e voi avete trovato?

scritto da il 13 giugno 2007

Lo stereotipo è noto da tempo: “il 50% di chi si iscrive alle facoltà di psicologia lo fa perchè sa di avere dei problemi e vuole risolverli. L’altro 50% non se ne rende conto ma li ha lo stesso”. Mi fermo alla parte ironica dello stereotipo.

Un giorno della scorsa settimana, passando in macchina per Ivrea, la mia attenzione è attratta da un cartello pubblicitario fatto circa così:

Subito non riesco a leggerlo bene, ma noto le parole laurea, psicologia… per farla breve, appena posso mi fermo e leggo il tutto. E’ la pubblicità di un corso di Laurea in Psicologia di un’università privata torinese!!!

A parte il fatto che l’immagine mi sembra più indicata per uno studio di investigazioni, ma poi sembra la conferma dello stereotipo: hai problemi? Non trovi soluzioni? Ecco quello che fa per te: una laurea in Psicologia!

NB: evito di citare esplicitamente la facoltà per due motivi. Primo: ho avuto modo, più volte, di apprezzare il pensiero del suo Preside e il mio post vuol essere critico solo verso la loro pubblicità, non verso ciò che insegnano… fino a prova contraria. Secondo: la congregazione a cui appartengono… beh, qui è proprio meglio lasciar perdere…

Commenti disabilitati su e voi avete trovato?

Da neo-patentato, ho usato per diverso tempo il Pandino 1000 verde di mia mamma. E faceva egregiamente il suo lavoro! Della vecchia Panda 4X4 si è sempre detto che andasse meglio dei fuoristrada più blasonati.

Ma con la Nuova Panda il registro si innalza notevolmente! Si, perchè con la Nuova Panda si puo’ anche navigare!

In realtà, la “Panda Terramare” è una trasformazione dell’ingegnere milanese Filippo Zanisi basata su, neanche a dirlo, una Panda 4X4. La Terramare ha già affrontato i laghi di Como e Maggiore, il fiume Po, il mare della Sardegna, il tragitto tra Napoli e Capri e la traversata della Manica !

In questi giorni sarà protagonista di una discesa del Po nell’ambito dell’iniziativa Finché c’è acqua, c’è speranza dell’associazione Lvia. Finché c’è acqua, c’è speranza è un progetto il cui titolo s’ispira ad un modo dire di uso frequente: finché c’è vita c’è speranza. Ma…senz’acqua non c’è vita e non può quindi esserci speranza: speranza di esistere, di vivere in salute, di poter andare a scuola. Speranza di miglioramento delle condizioni di vita, di opportunità economiche e, non ultima, di pace.

Le manifestazioni e gli eventi che accompagneranno il passaggio della Panda saranno focalizzate sul tema dell’accesso all’acqua delle popolazioni che abitano in Mali lungo il fiume Niger, nell’Africa Occidentale. I fondi raccolti saranno devoluti al progetto idrico sanitario “Niger chiama Po” per la creazione di un Fondo per il diritto all’acqua, che garantirà 25 litri d’acqua potabile al giorno (quantità minima stimata dall’ONU) ad almeno 25.000 persone.

Se volete saperne di più visitate il sito www.acquaevita.it. La navigazione inizia domani 18 maggio al Pian del Re dove il Po ha le sorgenti, alle 14.30 di sabato 19 maggio la Panda passerà da Moncalieri e percorrerà il fiume cittadino per approdare alle 18 presso lo spazio “Acquafuturo”, ai Murazzi. Poi proseguirà verso Venezia dove, dopo 650 km e aver attraversato i territori di 205 Comuni, 14 Province, 4 Regioni, arriverà il 27 maggio. Buon viaggio!

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Loro (il negozietto per capirci), riaprono sabato e restano i migliori! Spero di essere presente alla riapertura, ma se non riuscissimo e mancassimo l’evento?

E quando ti viene voglia di un buon gelato e loro sono chiusi? O non sono raggiungibili in pochi minuti?

Ecco allora che, come ieri, viene in soccorso MaGa Gel! Gelati artigianali, pochi gusti in inverno (e quindi rapido smaltimento e gelato sempre fresco), gusti alla frutta solo con la bella stagione quando c’è la frutta vera con cui farli!

Altro da aggiungere? Ieri mi è stato rivelato che MaGa sono le iniziali di qualcuno, ma per scoprire di chi devo tornare a prendere il gelato…a meno che qualcuno non venga in soccorso rivelandomi l’arcano mistero. Poi torno ugualmente a prenderci il gelato perchè è davvero buono!

Dove? Torino, corso San Maurizio proprio davanti a Palazzo Nuovo (Università).

Torino e South Park

scritto da il 24 marzo 2007

Cos’hanno in comune Torino e South Park? Penso niente, ma volevo segnalare due siti e non mi è uscito un titolo migliore!

Il primo è dedicato a Torino, o meglio a foto di Torino. E’ il sito di Fabrizio Ikol22: Torino daily photo (con la raccolta IKOL22dotcom). Sono foto, ma guardandole si sente uscire la vitalità della realtà che ritagliano. Da non perdere per chi piace Torino e per chi piacciono le foto. (segnalato da Danix’s thoughts, un blog che vi consiglio di seguire perchè la proprietaria è destinata a far carriera!)

Il secondo è segnalato da Davide e riguarda proprio South Park. Sul sito Planetarium trovate quello che Janina, la creatrice, chiama game: un programmino online per costruire una (propria o altrui) immagine, o avatar, in stile “South Park”.

Buona visione!