alcol, vino e giovani

scritto da il 20 aprile 2007

Coldiretti e Città del Vino hanno organizzato un incontro dal titolo: “SALUTE: ALCOL E GIOVANI – formazione e sport per fermare lo sballoâ€?? dal quale sono usciti alcuni numeri interessanti.

L’incontro è nato anche come risposta all’annuncio del ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, sulla prossima approvazione di un disegno di legge che tende a limitare la pubblicità degli alcolici in televisione e sui giornali, e che prevede etichette sulle confezioni che avvertano dei pericoli legati all’abuso di alcol.

Ma veniamo ai numeri: secondo l’Istat, nel 2006 le bevande alcoliche più diffuse tra i giovani nella fascia d’età tra 18-24 anni sono stati con il 48% gli aperitivi, mentre tra gli adolescenti (11/17 anni) sono stati la birra (19,1%) e gli aperitivi (15,7%). Questi primi dati andrebbero a conferma della pericolosità dei cosiddetti ”alcolpops”, mascherati da innocui analcolici, ma promossi con un’immagine di divertimento e colori accattivanti che ne favoriscono il consumo tra i giovanissimi.

Anche per questo gli aperitivi sono le uniche bevande alcoliche che hanno aumentato il numero di consumatori negli ultimi dieci anni, secondo l’analisi dell’Istat del 2006 si evidenzia che, mentre le persone che consumano vino (56,5 per cento) o birra (46,1 per cento) sono leggermente calate, per gli aperitivi si è verificato un aumento del 19%.

Il binge drinking, cioè il consumo sregolato di alcol, ha riguardato nel 2006 il 2,1% dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni, il 12,1% di quelli tra i 16 e i 17 anni e il 15,3% di quelli tra i 18 e i 19 anni.

Tra il 1986 e il 2006 i consumi di vino tra gli italiani si sono ridotti da 68 a 48,8 litri con un calo del 28,2 per cento, ma con un deciso orientamento alla qualità.

Le analisi degli esperti hanno evidenziato che nella società moderna – dice la Coldiretti – cresce un consumo di vino meditato e ragionato che è l’espressione di uno stile di vita “lento” attento all’equilibrio psico-fisico “per stare bene con se stessi” che si vuole contrapporre al binge drinking.

Anche il fatto che almeno il 40% degli oltre 30mila iscritti all’Associazione Italiana Sommelier sono giovani, dimostra che cresce tra le nuove generazioni la cultura della degustazione consapevole del vino, da contrapporre al consumo sregolato di alcol. “Una tendenza che va sostenuta perché il consumo moderato di vino si è dimostrato essere, in ripetute prove scientifiche, positivo per la saluteâ€??, ha sostenuto il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “le campagne di informazione devono aiutare a fare chiarezza e a promuovere modelli di consumo positivi senza creare allarmi generalizzati e ingiustificati.â€??

Per Valentino Valentini, presidente di Città del Vino: “da questi dati si desume che il fenomeno del consumo eccessivo di alcolici tra i giovani è preoccupante e non va sottovalutato. C’è ed è legato a consumi fuori pasto, non riconducibili a un consumo quotidiano associato all’alimentazione o comunque riferibile alla dieta mediterranea. Il vero antidoto contro l’abuso di alcol è la cultura del bere bene e moderato, in particolare vino, perchè se consumato consapevolmente come ampiamente dimostrano molti studi scientifici il vino fa bene, e non male, alla salute”.

(numeri e citazioni tratte dal comunicato stampa della Coldiretti)

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