adesso è più chiaro

scritto da il 2 luglio 2007

Leggendo una rivista di psicologia (seria, non di quelle per casalinghe-semi-disperate-e-affini) ho finalmente compreso tutto.

Difatti la definizione di mobbing è “persecuzione sistematica e prolungata destinata alla destabilizzazione della vittima”. Al mobbing come forma di vessazione psicologica sui luoghi di lavoro si affiancano altri tre tipi di comportamento persecutori diversi, in particolare il bossing definito come “terrorismo psicologico messo in atto dalla dirigenza allo scopo di allontanare la vittima dal posto di lavoro” e lo straining che spesso è “un unico e decisivo atto vessatorio ma con conseguenze durature nel tempo. Concretamente, tale atto vessatorio consiste nel trasferimento del lavoratore a mansioni inferiori, dequalificanti e spesso umilianti”. Per dovere di cronaca il quarto comportamento è lo stalking, “morboso interessamento nei confronti della vittima da parte di un molestatore”.

Ma in un istituto eporediese (di cui non cito il nome perchè ci tengo alla mia vita) sono il bossing e lo straining ad essere applicati…