la dura vita del deputato

scritto da il 31 luglio 2007

Lorenzo Cesa dice che ha una ricetta per evitare che un parlamentare, come il suo ex-compagno di partito Cosimo Mele la settimana passata, in trasferta “settimanale” a Roma ceda ai pruriti e metta le corna alla moglie con una squillo: «Si parla tanto di costi della politica, ma al parlamentare bisognerebbe dare di più e consentire il ricongiungimento familiare. Perché la vita del parlamentare è dura, la solitudine è una cosa molto seria».Inutile ricordargli che Giulio Andreotti (non propriamente un santo) tre anni fa disse: «si lavora in aula solo tre giorni la settimana, dal martedì al giovedì».

La capacità di resistere alla carenza di sesso di un deputato del partito cattolico ( e non penso solo di quello) non supera una manciata di giorni, ma questo non vuole dire niente come sostiene Mele in un’intervista: «Questa storia non c’entra niente coi valori della famiglia. Non posso essere un buon padre e un buon marito solo perché dopo cinque giorni fuori casa mi capita un’occasione?». Così l’onorevole (?!) si è dimesso dal partito ma si tiene ben stretto lo stipendio di parlamentare. E gli italiani contrari a DiCo & c. che avevano riposto le loro speranze nella destra sappiano che le possibilità sono due: o pagare di più per consentire alla moglie del loro deputato di svolgere i doveri coniugali o fornire al deputato stesso, che come maschio ha delle esigenze che tutti conosciamo, la possibilità di frequentare luoghi adatti a soddisfare tali necessità.  Non vi sembra molto un clima da Gattopardo? La moglie del Principe di Salina che si segnava prima di “concedersi” e il Principe costretto, per provare davvero un po’ di piacere, a ricorrere all’amante?

Forse da chi ci deve governare ci potremmo aspettare qualcosa di più…

Lapidario e degno di nota è solo Bertinotti, secondo il quale la proposta di ricongiungimento familiare per i parlamentari «configurerebbe una condizione di privilegio per il parlamentare del tutto incompatibile con la morale pubblica». Si potrà condividerne o meno le idee, ma il Presidente Bertinotti si merita l’ennesimo applauso!