sappiamo cosa beviamo?

scritto da il 16 ottobre 2007

Secondo uno studio commissionato da Greenpeace, in uno dei birrifici della Anheuser- Busch, in Arkansas (Stati Uniti), dove viene prodotta la birra Budweiser, si è rilevata la presenza di riso transgenico.

Greenpeace ha informato l’Anheuser-Busch del risultato delle analisi prima di pubblicarle, chiedendo però informazioni sull’estensione della contaminazione e sulla politica circa l’utilizzo di ingredienti Ogm. La Anheuser-Busch ha replicato che il riso rilevato è autorizzato negli Usa e non viene utilizzato per la produzione della birra destinata all’esportazione.

Quello che lascia qualche dubbio è che la Anheuser-Busch è il maggiore acquirente di riso negli Usa. Da quando, nel 2006, gli stock di riso degli Usa sono stati contaminati da quelli Ogm, l’industria statunitense del riso ha subito un impatto estremamente negativo. Il riso contaminato non ha più potuto essere esportato sui mercati esteri dove non autorizzato. La Budweiser è una delle poche birre che utilizza il riso come ingrediente e viene commercializzata in circa 60 paesi, sia esportata direttamente che prodotta in loco grazie ad apposite licenze.

Ora, in Italia viene prodotta e commercializzata dalla Heineken. Ma chi garantisce che qualche lotto commercializzato in Italia non provenga dagli USA? Soprattutto adesso che hanno tanto riso di cui non sanno cosa fare?
E intanto la nostra politica quando si deciderà a mettere qualche regola sull’uso, diretto e indiretto, degli Ogm?

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tempo di guide

scritto da il 10 ottobre 2007

Settembre, tempo di vendemmia. Ottobre, tempo di guide ai vini.

E tra i due non so cosa faccia più paura ai produttori! Bicchieri, bottiglie, grappoli, stelle…tutti i simboli possibili vengono usati per dare una classifica dei migliori vini d’Italia. Ma saranno davvero utili queste guide? Ma saranno davvero imparziali? Ma descriveranno veramente il vino che trovo in commercio?

Qualche tempo fa un signore, per il quale avevo organizzato una serata sull’estetica della degustazione, mi chiese via email: “Cosa ne pensi di Wine Spectator? E’ davvero la bibbia?”. Gli risposi come segue e la risposta penso che valga anche per tutte le altre guide che escono in questi giorni: “Si, è la bibbia per chi ci crede”.

La mia email poi continuava con altre informazioni, ma penso che questa sia più che sufficiente. Credete nelle guide? Allora saranno utili e quasi indispensabili. Altrimenti saranno buone solo come rialzo…

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accade in Iraq

scritto da il 10 ottobre 2007

Leggo su Amisnet: “Baghdad. L’occupazione dell’Iraq da parte degli Stati Uniti è stata accompagnata sin da subito dall’arrivo di decine di società private di sicurezza che spesso sono state oggetto di accuse di violenza contro i civili, mai seguite da provvedimenti o inchieste”.
L’articolo racconta che il 16 settembre un convoglio della Blackwater (il principale contractor privato americano in Iraq), che stava scortando un gruppo di funzionari dell’ambasciata americana a Bagdad (altre fonti che ho letto parlano di generici uomini d’affari), ha aperto il fuoco su un gruppo di civili uccidendo 11 persone, tra cui un bambino di nove anni.
Questa strage ha fatto crescere la tensione, al punto che il governo iracheno ha espulso la società dal suo paese, revocandole la licenza.
Qualche giorno fa, inoltre, è stato reso noto un un rapporto USA della Commissione di controllo sulle attività del governo, in cui si sostiene che dal 2005 a oggi la Blackwater, è stata coinvolta in almeno 195 conflitti a fuoco e che i suoi uomini hanno sparato per primi in più dell’ottanta per cento dei casi. Nel rapporto si accusa il Dipartimento di Stato di non aver chiesto conto alla società dei troppi incidenti, ma anzi di averla coperta ogni volta che accadevano.
Per i suoi servizi la Blackwater è costata al governo americano, solo in Iraq, oltre un miliardo di dollari: negli ultimi due anni ha preso 832 milioni di dollari dal Dipartimento di Stato, la metà dei quali senza neanche una gara d’appalto.

Accade in Iraq, ma non ne parlano al telegiornale.
Chi ha sfilato alla marcia della Pace di Assisi forse è stato meno incisivo nel panorama mondiale. Ma sicuramente ha creato meno dolore.

(scritto anche qui)

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in marcia ad Assisi

scritto da il 9 ottobre 2007

Guardando le immagini che arrivavano dalla marcia per la Pace Perugia-Assisi, mi sorgeva un senso di perplessità. 200 mila persone sono tante ed è bello che ognuna porti le sue differenze…
200 mila persone non sono poche e sarebbero, con il loro impegno, più della classica goccia nell’oceano…
Ma 200 mila persone troppo differenti rischiano di essere pioggerellina. Rinfrescante ma non dissetante.
Ma forse la parola Pace esige questo: essere “semplicemente” capaci di camminare, fianco a fianco, rispettandoci nelle nostre espressioni più intime.
E penso che i monaci e il popolo birmano abbiano sentito, nel silenzio della loro sofferenza, la solidarietà dei frati di Assisi che hanno sfilato con il fazzoletto rosso. Forse più vicini, anche se a qualcuno dà fastidio, di chi ha sfilato al coperto della Galleria Vittorio a Milano.

(pubblicato anche qui)

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bullismo o fenomeno mafioso?

scritto da il 6 ottobre 2007

Sulla Stampa si possono leggere i risultati di una ricerca sul bullismo nella scuola. Per i (pochi) dettagli tecnici vi rimandano all’articolo. I risultati che escono dalla ricerca sono definiti «sconcertanti» e gli «interventi urgono» perchè dice l’articolo: «il bullismo esiste per 486 ragazzi e ragazze su 690. A 415 studenti (60,1%) è accaduto di assistere a prepotenze, a 140 (20,3%) di subirne e a 123 (17,8%) di metterne in atto.

Detto così, sembrerebbe che chi assiste non subisce e non mette in atto violenze, e viceversa. Non c’è bisogno di essere esperti di statistiche per capire che la divisione è un po’ forzata. Leggendo ancora scopriamo che «il 79,4% afferma di non aver subito prepotenze nell’ultimo mese, il 10,4% (72 persone) ammette di averne subita una, il 4,4% (31) due, lo 0,5% (4) tre, lo 0,7 (5) quattro. E il 4,3 (30) cinque e anche più. Una vita da non augurare a nessuno».

Indubbiamente. Ma il 79,4% che non subisce, cosa fa? Quando il bullo è in azione, come si comportano i compagni? Sono spaventati e scappano? «Con la possibilità di due risposte, «Fanno finta di niente» è stata l’opzione scelta da 322 studenti (46,7%), «Si divertono e fanno il tifo per il bullo» da 267 (38,7%), (…) «Sono spaventati» da 28 (4,1%)».

Io lo chiamerei fenomeno mafioso. E penso debba preoccupare più del bullismo.

(pubblicato anche qui)

Dal Monte dice no al doping!

scritto da il 4 ottobre 2007

Forse il titolo è poco serio e decoroso, spero che il Professor Antonio dal Monte non si offenda! Penso di no, almeno da quel poco che ho potuto vederlo in televisione mi è sembrato molto alla buona. Ma ciò non toglie nulla alla sua grande cultura e, come solo chi veramente conosce ciò di cui parla, alla sua capacità di comunicare.
Ve lo ricordate nello studio delle notti olimpiche di Atene? Spettacolare!
Oggi vi voglio invitare a leggere un’intervista che ha rilasciato a Panorama. Tutto nasce da una dichiarazione rilasciata da Salvatore Garritano, ex-calciatore anche del Toro dove vinse uno scudetto nella stagione 1975-76. L’ex-attaccante calabrese, classe 1955, poche settimane fa, dalle pagine del Quotidiano della Calabria, ha lanciato un’accusa pesante parlando della leucemia che l’ha colpito: “Il mio male potrebbe essere dovuto a quello che ci iniettavano quando giocavamoâ€??.
Leggetevi quanto dice a tal proposito il Professor dal Monte (l’intervista completa la trovate qui:
«Professor Dal Monte, molte di queste persone, che anche recentemente hanno fatto denunce, hanno ammesso di non sapere quali sostanze utilizzavano.
Io non capisco, non siamo nel 1300. Non posso credere che questa gente abbia fatto tutto in modo superficiale. È come chi fuma: sa che il fumo fa male, ma sta con la sigaretta all’angolo della bocca.
Secondo lei, perché allora questi atleti, e non solo nel caso di Garritano, escono allo scoperto all’improvviso?
Qualcuno va a caccia di notorietà. Altri ancora, invece, vogliono sondare il campo, cercando dei responsabili a cui magari poi chiedere dei soldi. Non vi è quindi un impegno morale, altrimenti avrebbero parlato molto prima, non le pare?
Ma cosa si può fare per arginare un fenomeno ormai dilagante come quello del doping?
Lo dico spesso nelle interviste: repressione, repressione, repressione. È solo la “strizza�? di essere beccati che poi fa dir loro certe cose. Credo poco a quelle persone che sulle soglie della pensione ci vengono a dire: “Non sapevo quale prodotto ero costretto ad assumere�?. Così fanno solo la figura degli sprovveduti.
(…)
Ma chi si dopa di più allora?
Le faccio io una domanda. Chi in genere cerca qualcosa, in questo caso atleti dopati, dove si concentra, dove c’è un caso o dove è possibile trovarne molti?
La seconda che ha detto…
Esatto. Quindi, per esempio i ciclisti, la smettano di farsi trovare positivi e vedrete che nessuno li cercherà più. Basta, alla fine, avere un po’ di buona volontà e magari lo sport sarà finalmente tale».

Speriamo! Per intanto, buon lavoro Professore!

(scritto su LoSpillo)

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La procura della Repubblica di Bari ha deciso il rinvio a giudizio per Salvatore Stefio e Giampiero Spinelli con l’accusa di «arruolamenti non autorizzati a servizio di uno Stato estero». I due sono accusati per l’arruolamento di Maurizio Agliana, Umberto Cupertino, Fabrizio Quattrocchi, poi catturati nel 2004 assieme a Stefio, e di una quarta persona che non prese parte alla spedizione.

Medaglia d’oro a Fabrizio Quattrocchi che venne barbaramente assassinato. Rinvio a giudizio per Stefio.

Naturalmente dovrà essere il processo a decidere se ci fu colpa. La difesa sostiene che dovevano solo occuparsi della protezione di personaggi coinvolti in operazioni ufficiali, quindi un impegno esclusivamente difensivo. Viene citata, a suffragio della tesi, la decisione del governo italiano di assumere, per oltre tre milioni di euro, i mercenari della Aegis Defence Services, una società britannica per proteggere gli imprenditori italiani impegnati nella ricostruzione in Iraq dopo il disimpegno militare. Con quali ruoli dichiarati? Esattamente gli stessi che garantivano, magari a un livello meno planetario, Stefio e Spinelli.

Le contraddizioni e l’ipocrisia non si sprecano. Se ieri mi era parsa fuori luogo la medaglia d’oro a Quattrocchi, oggi mi pare senza senso perseguire Stefio. Perchè alla fine offre un servizio che noi compriamo all’estero. O forse è senza senso che la Repubblica Italiana “compri” i “servizi” dei mercenari. I tempi del Gattamelata e delle compagnie di ventura penso siano finiti da un pezzo. O forse no…

(pubblicato ieri su LoSpillo)

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3 bicchieri…rotti

scritto da il 25 settembre 2007

Il titolo è l’oggetto di un’email che mi è arrivata ieri e che mi segnalava una notizia apparsa sul Gambero Rosso: “In occasione dell’uscita di Vini d’Italia 2008 di Gambero Rosso e Slow Food, vi aspettiamo domenica 28 ottobre 2007, ore 16.00 – 20.00, alla Città del gusto di Roma per la GRANDE DEGUSTAZIONE dei vini che hanno i tre bicchieri, il massimo riconoscimento assegnato dalla guida, vero e proprio best seller dell’enologia italiana, ormai punto di riferimento imprescindibile per appassionati e addetti ai lavori. ecc. ecc. ecc.”.
Mi direte: “e cosa c’è di male e di strano?”. Dovete sapere che fino allo scorso anno la presentazione avveniva a Torino, solitamente nella rampa del Lingotto. Improvvisamente tutto è stato spostato a Roma!
Lasciatemi dire che è proprio un bel riconoscimento verso Torino, la città le ha permesso di crescere, da parte di Slow Food. Ah già, dimenticavo che, voci di corridoio, davano Carletto Petrini in procinto di entrare in politica con l’attuale sindaco di Roma! E cosa c’è di meglio che regalare al candicato-già-vincitore del PD una simile manifestazione?!
La prossima volta però, prima di versare oboli al suo movimento, andiamoci sloooooow…

sassolino nella scarpa 2

scritto da il 19 settembre 2007

Giusto colpire la Microsoft con una bella multa?
Giusto…perchè…aspetta che trovo una scusa…ma dai, Bill G. è un po’ antipatichino e Windows fa sempre dannare tutti. Insomma, decisamente giusta la condanna…
Adesso però mi aspetto che anche quell’azienda che ha iniziato a vendere le macchine con il navigatore preinstallato venga multata. Perchè il caso è identico! Senza contare che adesso bisognerà incriminare Google per monopolio sui motori di ricerca (o su Internet stessa), Apple per la musica digitale con iTunes, Oracle per i database, ecc.
Scusate, però la multa per Media Player mi pare una inutile farsa. Sui miei pc, sui quali per mille motivi ho sempre avuto Windows, hanno sempre girato WinAmp e altri.
Il problema non è che la Microsoft detiene troppo potere, il potere è che manca una cultura informatica che permetta alla gente di saper usare il mezzo. Sarebbe bello se la multa appioppata a Bill servisse a creare un pochino di questa cultura. Ma finch’è lo standard su cui si punta è l’ECDL vedo poche speranze…

sassolino nella scarpa

scritto da il 19 settembre 2007

Penso meritino un plauso le parole della prolusione di Monsignor Bagnasco, mi riferisco in particolare ai passaggi in cui richiama il problema del lavoro e del reddito delle famiglie italiane. Ne cito solo un passaggio: “Ma pensiamo anche ai giovani fidanzati che vorrebbero sposarsi e nei loro progetti sono annichiliti per il problema dell’abitazione che non si trova oppure è inavvicinabile per le loro risorse”.
Parole giuste. Però c’è una domanda che bussa: se ci vuole attenzione alla situazione economica delle famiglie, perchè gli istituti scolastici religiosi si sono fatti un contratto nazionale a parte, in cui stabiliscono di pagare meno e chiedere più ore al dipendente rispetto al contratto nazionale? Mah…

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:-)

scritto da il 19 settembre 2007

Era il 19 settembre 1982 quando il trentaquattrenne professore Scott E. Fahlman della Carnegie Mellon University, inviò a una bacheca elettronica dell’università un messaggio destinato a passare alla storia: “Propongo i seguenti caratteri per indicare le burle:
:-)
Leggeteli ribaltati su un lato”.
Era nato lo smiley! Il boom di internet negli anni Novanta l’ha reso universalmente noto, affogandolo in un mare di varianti: il punto e virgola simbolo dell’occhiolino, la D simbolo della risata a bocca aperta, la P simbolo della linguaccia.

No Pants Day

scritto da il 17 settembre 2007

Cosa c’è di meglio che iniziare la settimana con un post un po’ pruriginoso? E poi, visto che oramai tutti organizzano e propongono il loro “day”, perchè non possiamo anche pubblicizzare questo?

Il “No Pants Day”, ovvero il “giorno senza pantaloni”! Siete interessati a questa giornata dedicata alla “gioia di stare senza pantaloni”? Allora segnatevi la data del prossimo: 2 maggio 2008.
E per altre informazioni esiste il sito www.nopantsday.com. Buona settimana a tutti!

ps: ma con tutti questi “day”, non è che ci siamo persi il senso del giorno? Mah…

il Parlamento del vino

scritto da il 13 settembre 2007

Dovrebbe essere uscito ieri il quinto libro di Andrea Scanzi, dal titolo “Elogio dell’invecchiamento”.
Secondo il suo autore, come scritto anche nel sottotitolo, si tratta di un viaggio alla scoperta dei 10 migliori vini italiani (e di tutti i trucchi dei veri sommelier). Un libro che vuol essere divertente ma anche serio, un “saggio” meticoloso sulla realtà ampelografica contemporanea ma, dice l’autore, senza l’aria plumbea e barbosa dei saggi didattici…mah! Me lo segno, lo compro, lo leggo e poi vi farò sapere.

Nell’attesa leggetevi il pezzo in cui Scanzi propone un “Parlamento del vino”. Lo trovate per intero su LaStampa.it. Per intanto vi lascio alcuni pezzetti…ops! assaggi da degustare!

«Il nebbiolo è sabaudo, monarchico. Al referendum del ’46 non avrebbe votato Repubblica, e in più di sessant’anni non ha mai cambiato idea.

Il sangiovese, non me ne voglia, è democristiano. Ha sempre la maggioranza. Piace a tutti, lo trovi ovunque e il suo governo (alla Toscana) non cade mai, a conferma del vecchio detto per il quale moriremo democristiani.

Il Lambrusco è proletario, fa l’operaio da una vita, crede ancora negli scioperi e si illude che l’Emilia sia rimasta ai tempi del Novecento di Bertolucci (e che D’Alema, prima o poi, dirà qualcosa di sinistra).

Il Prosecco è leghista, danaroso, poco incline alla multirazzialità.

L’uva di Troia è il re dei mediani. E’ un altro vitigno operaio, che non ha mai smesso di lavorare in miniera e che si sente dimenticato dal Nord. Per questo, alle elezioni, non vota.

Il primitivo è mastelliano. Lo so che è forte come associazione, ma il primitivo è un vitigno facile e un po’ bagascia, ingentilito, che a seconda del luogo – e della discussione – cambia nome e schieramento: primitivo, zinfandel, plavac mali. Non so perché ma il primitivo, il merlot degli autoctoni italiani, secondo me era d’accordo con l’indulto.

Il syrah è di destra e non ha mai digerito la svolta di Fiuggi. È un vitigno nazionalista, patriottico, che vota Alleanza Nazionale in mancanza di meglio. Virile, austero. E’ un balilla cresciuto, è il cuoco di Salò.

Il Negroamaro è missino, per pura associazione semantica.

Il Picolit, malato com’è di acinellatura, di aborto spontaneo, non può che essere radicale. Sempre in minoranza, sempre pro-aborto.

Il Muller Thurgau vota Forza Italia. Nato da un esperimento di laboratorio, per mere esigenze personali (di un ricercatore, in quel caso), non è né carne né pesce. Non ha il fascino del Riesling, né la rusticità del Sylvaner.

Il Tocai Rosso è Rifondazione Comunista. Un vitigno sufficientemente elitario (cresce solo a Vicenza) per piacere a Bertinotti.

L’uva rara, lo schioppettino e il tazzelenghe sono il gruppo misto al Senato, le minoranze etniche, quelli di cui ci si ricorda solo quando va eletto il Presidente della Repubblica o salvato un governo di centrosinistra.

Il moscato è diessino, più esattamente veltroniano. Dolciastro, zuccheroso, sussiegoso. Interlocutorio, trasversale, contraddittorio. Più buonista che buono. Al primo sorso sembra piacerti, al secondo ti ha già stuccato.

La barbera ha fatto il Sessantotto e nell’invecchiare si è fatta assumere da Italia 1.

La democrazia italiana? Un novello, un beaujolais. Giovane, ineffabile, ballerina. Petillant. Senza pretese».

NB: il pezzo l’ho scritto ieri, 12 settembre, per lo Spillo, quindi l’uscita del libro dovrebbe essere stata il giorno 11.

il mio undici settembre

scritto da il 11 settembre 2007

Non me ne voglia nessuno perchè non intendo mancare di rispetto a chi è morto senza motivo; e non voglio che si dimentichi una assurda violenza senza motivo. Ma non posso pensare che le parole di Tiziano Terzani scritte il 14 settembre 2001, appena tre giorni dopo l’abbattimento delle due torri, siano rimaste carta straccia. Scriveva: “Questa è l’occasione per pensare diversamente da come abbiamo fatto finora, l’occasione per reinventarci il futuro e non rifare il cammino che ci ha portato all’oggi e potrebbe domani portarci al nullaâ€??

Parole al vento. Allora il mio undici settembre è quello del 1906, quando Gandhi, nel Teatro Imperiale di Johannesburg in Sud Africa, davanti a una grande assemblea di immigrati indiani proponeva di intraprendere una campagna di disobbedienza civile alle leggi discriminatorie del cosiddetto Black Act. Quell’evento fu l’atto di nascita del satyÄ??graha, cioè di un modo nuovo di lottare che sostituisce alla forza fisica una “Forza più grande, generata dalla Verità e dall’Amore”. Una lezione troppe volte dimenticata…

“Sostengo che il satyÄ??graha
sia un completo sostituto
della violenza e della guerra.
È progettato, cioè,
per raggiungere i cuori
sia dei cosiddetti “terroristi”,
sia dei governanti che cercano
di sradicare i terroristi
castrando un’intera nazione”.
M.K. Gandhi

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otto settembre…v-day

scritto da il 8 settembre 2007

E alla fine è arrivato il V-Day. Oggi è l’8 settembre, la data simbolica (chissà quanti ne conoscono il valore simbolico, che nulla c’entra con il V-Day della Normandia?) scelta da Beppe Grillo per una grossa manifestazione di piazza.
Iniziativa che non mi ha coinvolto emotivamente più di tanto fin dal principio. Sarà perchè ne dico anche troppe, ma non penso che la scelta della parolaccia, per lanciare l’iniziativa, serva veramente a farsi capire meglio
Iniziativa lodevole, anche se in altri tempi si sarebbe organizzata una presa della Bastiglia. Oggi mi pare più una presa della pastiglia digestiva. Digestiva perchè di cose che non vanno ce ne sono. Ma meglio così, perchè dopo la Bastiglia ci furono ghigliottina e Terrore. Sostantivi che non traggono in inganno.
Speriamo che alla giornata di oggi segua un reale impegno politico. Già la scelta di promuovere delle Leggi popolari mi sembra significativa da parte di chi, finora, aveva solo elencato i mali senza proporre rimedi.
Se le leggi passeranno, ci sarà bisogno di controllare che non vengano disattese. Se anche ciò verrà fatto allora questo sarà l’anno di Beppe Grillo. Altrementi il V-Day sarà un bel girotondo di morettiana memoria. O, peggio ancora, un Rex al largo di Capodistria…

Ps: sia chiaro che porto il massimo rispetto per chi si è impegnato e si impegnerà nel promuovere le leggi popolari proposte oltre che nell’organizzare la manifestazione.

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