una notte da Oscar made in Italy

Scritto da il 26 febbraio 2007

ATTENZIONE: questo post e' piu' vecchio di 12 mesi. I commenti sono stati percio' chiusi. Per qualunque segnalazione usate la maschera contattami.

Tutti in piedi al Kodak Theatre di Los Angeles, per Ennio Morricone. Mentre sugli schermi scorrevano le immagini dei più importanti film musicati dal maestro italiano e le sue note riempivano la sala, tutti i presenti gli hanno tributato un applauso così caldo e sincero che Morricone ha ceduto alla commozione. In particolare quando ha dedicato, ringraziandola, la sua statuetta alla moglie. «Non si tratta di un traguardo, ma di un punto di partenza», ha detto e a assicurato e che, a 78 anni, continuerà a dedicarsi «con passione al mondo del cinema».

 «Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie». Dopo aver sfiorato per sette volte il prmio più ambito del cinema, Martin Scorsese è esploso di grande e sincero entusiasmo nella notte che lo consacra finalmente tra i grandissimi. Un trionfo copn The departed : quattro statuette, tra cui quella per il miglior fil e la miglior regia. Per il regista italo-americano è stato il grande riscatto. «Tutti mi chiedevano quando avrei vinto un Oscar. Me lo chiedevano in ascensore, me lo chiedeva il medico quando mi facevo le radiografie, me lo chiedevano per strada». E, infine, rivolto al figlio di sette anni Francesco: «Ora puoi cominciare a saltare sul letto. Fai un sacco di casino in albergo».

Ma c’è anche un’altra statuetta italiana nella notte degli Oscar. La vince Milena Canonero, per i costumi di Maria Antonietta di Sofia Coppola. La Canonero ha definito «travolgente» il lavoro fatto al fianco di Sofia Coppola. «Eravamo perennemente in corsa contro il tempo e per la qualità e la quantità: per non parlare della necessità di contenere i costi, per questo a volte è stato stressante, ma Sofia era sempre disponibile e gentile e mi ha dato moltissimi input per dare concretezza a una visione che era molto poetica. Lei mi ha molto aiutato ad andare nella giusta direzione».

fonte: Corriere della Sera.it

I commenti sono chiusi.